Se hanno fatto discutere le notizie circolate in merito al fatto che l’intelligence statunitense, settimane prima che si verificasse, aveva informato il governo americano che di lì a breve i russi avrebbero invaso la Crimea, il ripetersi dell’evento, nel creare non poco clamore, non potrà certo passare come un secondo errore di valutazione.
Analisti e spie americane hanno già individuato da tempo tutti i segnali che lasciano presagire un imminente intervento su larga scala da parte delle forze armate russe in Ucraina. Le Agenzie di Intelligence hanno raccolto dettagliate informazioni sui movimenti di truppe russe in prossimità dei confini ucraini, principalmente sulle unità dell’Armata russa che il 16 marzo attaccarono e presero il controllo di un impianto di gas in territorio ucraino.
Particolare di non minore importanza l’attività che agenti russi stanno alacremente svolgendo in Transnistria . Questo Stato indipendente, seppur non riconosciuto dai Paesi membri dell’ONU che continuano a considerarlo parte della Repubblica di Moldavia, per il Cremlino è di vitale importanza visto che s’insinuerebbe come una spina nel fianco tra l’Ucraina e il resto dell’Europa.
La Transnistria, autoproclamatasi Repubblica indipendente dalla Moldavia nel 1990, di fatto è sotto la tutela della Russia e, nonostante la popolazione sia composta per circa un terzo da russi, un terzo da moldavi e un terzo da ucraini, a seguito dell’annessione unilaterale della Crimea alla Russia, il 18 marzo 2014 ha chiesto di potere aderire alla Federazione russa.
Non è difficile dunque ipotizzare che nelle prossime settimane la Transnistria, dov’è di stanza un Gruppo Operativo sotto il comando del Maggior generale russo Boris Sergeyev, seguirà le sorti della Crimea con la relativa annessione alla Russia.
Mentre l’America di Obama fornisce all’Ucraina 300.000 pasti pronti per i militari, stranamente tiene all’oscuro il governo e il popolo ucraino, al quale ha espresso solidarietà, sull’invasione su vasta scala che pare stiano preparando i russi. L’informazione, dettagliata, sarebbe stata condivisa soltanto tra l’intelligence statunitense e l’Amministrazione Obama.
L’analisi include dettagli come la posizione geografica di specifiche unità russe e le previsioni su come le unità sarebbero utilizzate in combinazione per una potenziale invasione.
Secondo le agenzie di intelligence i russi, adducendo i movimenti di truppe a semplici esercitazioni militari, avrebbero ammassato a ridosso dei confini ucraini battaglioni di soldati, unità di artiglieria, mezzi cisterna e unità mediche mobili, organizzando linee di alimentazione del fronte e ospedali da campo.
Non occorre essere degli specialisti di intelligence per comprendere come l’allestimento di ospedali da campo e mezzi di trasmissione dati siano necessari nel caso in cui ci si appresti a soccorrere le vittime di un conflitto armato. A confermarlo il fatto che sarebbe la prima volta che l’Armata russa per un’esercitazione militare si organizza come se dovesse far fronte ad un’azione di guerra.
Secondo le stime più recenti, lungo i confini con l’Ucraina i russi avrebbero spostato circa 80.000 uomini, artiglieria, carri armati e forze speciali che, supportate dall’aviazione, potrebbero facilmente essere implementate in modo sincronizzato per portare a termine un’invasione alla quale l’esercito ucraino non potrebbe contrapporsi.
Mentre Washington e Mosca si scambiano reciproche accuse sull’utilizzo di agenti, cecchini e provocatori nelle regioni interessate dai disordini, con l’Ucraina che non è in grado di avere dati certi sui contingenti russi spiegati lungo i confini, l’Amministrazione Obama tiene per sé le informazioni che risulterebbero di vitale importanza per Kiev.
La spiegazione al silenzio americano e alla mancata condivisione delle informazioni può essere quella che gli Stati Uniti preferiscono non condividere informazioni sensibili con Kiev visti i legami che fino al mese di febbraio sussistevano tra i verti ucraini e il Cremlino e, dunque, per timore che l’esercito ucraino possa essere infiltrato da agenti dei servizi segreti russi.
Motivazioni e giustificazioni plausibili. Ma resta da chiedersi quale sia il senso della posizione del governo statunitense nel non agire e non condividere le informazioni se poi il risultato sarà quello di favorire Putin nello smembrare l’Ucraina annettendo alla Russia buona parte del suo territorio.
Gian J. Morici