24 Aprile 2025
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5 thoughts on “Prestigioso incarico internazionale per Vittorio Sgarbi a San Pietroburgo

  1. Condanna per diffamazione contro Caselli e Orlando (prescritta in Cassazione)
    Il 7 aprile 1995 ha letto al Sgarbi quotidiani una lettera sui «veri colpevoli» dell’assassinio di Don Pino Puglisi, non rilevando le generalità essendo priva di firma ma attribuita ad un sedicente amico del sacerdote assassinato; la missiva accusava come mandante il procuratore Caselli e come sicario Leoluca Orlando.
    « Fui più volte contattato da Caselli e dai suoi uomini […] pretendevano accuse, nomi, circostanze… volevano che denunciassi la mia gente e miei ragazzi… che rivelassi cose apprese in confessione […]. Caselli disprezza i siciliani, mi vuole obbligare a rinnegare i miei voti e la mia veste, pretende che mi prostituisca a lui. Più che nemico della mafia, è un nemico della Sicilia. Orlando è un mafioso vestito da gesuita […]. Caselli ha fatto di me consapevolmente un sicuro bersaglio. Avrà raggiunto il suo scopo quando un prete impegnato nel sociale verrà ucciso […]. Caselli, per aumentare il suo potere, ha avuto la sua vittima illustre. »
    Caselli in vita sua non conobbe mai don Puglisi[83][84]. Per queste dichiarazioni Sgarbi è stato condannato per diffamazione in primo e secondo grado[71][84]. Nel suo libro Un magistrato fuorilegge Caselli ha affermato che la Cassazione ha in seguito dichiarato la prescrizione del reato[71], ma Sgarbi, tramite il suo avvocato, ha contestato questa ricostruzione sostenendo che la Cassazione aveva invece annullato le precedenti sentenze rimandando quindi il tutto a un nuovo giudizio che non c’è mai stato per l’intervenuta prescrizione.[85]
    Condanna per assenteismo e produzione di documenti falsi
    Nel 1996, con sentenza definitiva della Pretura di Venezia, è stato condannato a 6 mesi e 10 giorni di reclusione per il reato di falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, per produzione di documenti falsi (per la richiesta di aspettativa per motivi di salute) e assenteismo nel periodo 1989-1990, mentre era dipendente del Ministero dei Beni culturali, con la qualifica di funzionario ai Beni artistici e culturali del Veneto, e al tempo della sua partecipazione al Maurizio Costanzo Show. Condannato a pagare un indennizzo di 700 000 lire, il critico d’arte si giustificò affermando che la sua assenza dall’ufficio dipendeva dall’impegno per la redazione d’un catalogo d’arte, e parlando di “arbitrio, discrezionalità e follia” a proposito della sentenza.[86][87][88][89][90]
    Condanna per diffamazione aggravata contro Caselli e il pool di Milano
    Il 14 agosto 1998, dopo la morte di Luigi Lombardini, in un’intervista a Il Giornale ne attribuisce la responsabilità alle «inchieste politiche di Caselli […] uomo di Violante», in quanto «il suicidio di Lombardini ha evidenziato la natura esclusivamente politica dell’azione di Caselli e i suoi» che «impudentemente frugano nella sua tomba […] sul suo cadavere»; il 17 agosto, ignorando i ringraziamenti dell’avvocato di Lombardini per la correttezza tenuta da Caselli nella conduzione dell’interrogatorio nonché il positivo pronunciamento del CSM in merito, ne chiede «l’immediato arresto» nonché la «sospensione dal servizio e dallo stipendio». Alla successiva querela, l’intervistatore Renato Farina ed il direttore Mario Cervi scelgono il patteggiamento, mentre Sgarbi la via del processo; ad una delle udienze «non si presenta in Tribunale (a Desio) dicendo di essere a Bologna per un altro processo; il giudice telefona a Bologna e scopre che lì Sgarbi ha fatto lo stesso sostenendo di essere a Desio».[91] Per queste affermazioni nel 1998 verrà condannato dalla Cassazione per diffamazione aggravata sulle indagini del pool antimafia di Palermo, guidato da Gian Carlo Caselli, oltre a 1.000 € di multa.
    Vi è chi, di fronte a questo pronunciamento, ha sostenuto che la condanna sarebbe occorsa per aver Sgarbi definito le indagini “politiche”,[92] esercitando il proprio diritto di critica (Francesco Cossiga, Ettore Randazzo, Fabrizio Cicchitto e Niccolò Ghedini). Questa ricostruzione è stata contestata da Marco Travaglio, per il quale «criticare significa affermare che un’inchiesta è infondata, una sentenza è sbagliata. Ma sostenere che un PM e l’intera sua Procura sono al servizio di un partito, agiscono per finalità politiche, usano la mafia contro lo stato, non è criticare: è attribuire una serie di reati gravissimi, i più gravi che possa commettere un magistrato».[93]
    Condanna civile per ingiurie contro Marco Travaglio
    Il 1º maggio 2008, durante la puntata televisiva di AnnoZero[94], Vittorio Sgarbi si rivolse al giornalista Marco Travaglio con insulti molto pesanti: «Siamo un grande paese con un pezzo di merda come te». Il 10 dicembre 2009 il Tribunale Civile di Torino condanna Sgarbi a 30.000 € di risarcimento per ingiurie e al pagamento delle spese legali[95]. Il giudice ha anche stabilito la pubblicazione della sentenza su la Repubblica e La Stampa[96].
    Il 6 ottobre 2010 è stato nuovamente condannato al pagamento di 35.000 €, avendo rimarcato «Mi correggo. Travaglio non è un pezzo di merda. È una merda tutta intera» sulle colonne del quotidiano online La voce d’Italia e due giorni dopo dagli studi di Domenica Cinque, il programma televisivo condotto da Barbara D’Urso.[97][98]
    Condanna per diffamazione contro Roberto Reggi
    Nel luglio 2009 Sgarbi è stato condannato per diffamazione: la sentenza è stata proclamata dal tribunale di Monza. Il critico d’arte infatti insultò Roberto Reggi, il sindaco di Piacenza, dai microfoni di Rtl 102.5; il pubblico ministero aveva chiesto 4 mesi, ma la pena è stata poi inasprita a 6 mesi. Tuttavia grazie all’indulto la pena è stata sostituita da un risarcimento, da versare nelle casse del comune piacentino.[99]
    Condanna per diffamazione contro Raffaele Tito
    Nonostante la sopraggiunta prescrizione che ha “cancellato” il reato di diffamazione, il 26 maggio 2010 Sgarbi è stato condannato dalla Corte d’Appello di Venezia al pagamento di 110.000 € come risarcimento al procuratore aggiunto di Udine ed ex pm di Pordenone, Raffaele Tito per averlo pesantemente diffamato nel corso di alcune puntate di Sgarbi quotidiani andate in onda su Canale 5 nel 1997. L’ammontare del risarcimento è stato ridotto di un quarto rispetto a quello stabilito in primo grado, in quanto per una delle trasmissioni incriminate Sgarbi è stato dichiarato non punibile. L’intero iter giudiziario è durato ben 13 anni in quanto i legali di Sgarbi, dopo la condanna di primo grado a un anno e un mese di reclusione intervenuta nel 2001, avevano fatto ricorso alla Corte costituzionale rilevando l’insindacabilità delle sue affermazioni in quanto all’epoca il critico era parlamentare; ma la Consulta rispedì gli atti al Tribunale rigettando l’istanza e dando il via libera al processo[100].
    Condanna per ingiuria contro Gianfranco Amendola
    Con sentenza del 15 settembre 2003 del Tribunale Civile di Roma, Sgarbi è stato condannato al pagamento a favore del magistrato Gianfranco Amendola di 30.000 Euro più spese legali per le frasi ingiuriose pronunciate nel corso di una serata del Maurizio Costanzo Show nel 1993, quali, come da sentenza, “incapace, ignorante, bugiardo, maiale”. Dieci anni di causa di primo grado scandite da intervenute modifiche di legge e da una sentenza della Corte Costituzionale che annullò[101] la deliberà di insindacabilità a favore di Sgarbi adottata dalla Camera dei Deputati. Sentenza confermata nel 2009 dalla Corte d’Appello di Roma con condanna ad ulteriori spese legali, passata successivamente in giudicato. Ad oggi Sgarbi non risulta aver onorato la sentenza.
    Condanna per diffamazione contro Ilda Boccassini (confermata in Cassazione)
    Nel maggio 2011 la Corte di Cassazione con sentenza 10214, conferma la condanna al risarcimento per danni da diffamazione, a favore del pm milanese Ilda Boccassini, a carico di Sgarbi e del circuito televisivo di Mediaset. La Suprema Corte respinge il ricorso con il quale Sgarbi e Reti Televisive Italiane sostenevano la liceità di alcune espressioni usate nella trasmissione “Sgarbi quotidiani”, andata in onda il 16 febbraio 1999, durante la quale la Boccassini veniva criticata in relazione all’inchiesta sul capo dei gip della Capitale, Renato Squillante. Sgarbi e RTI sono stati condannati a rifondere in solido il pm Boccassini con 25.822 euro

  2. Osuzhdeniye za klevetu Kaselli i Orlando ( predpisano vVerkhovnyy sud)
    7 aprelya 1995 goda , on chitalgazety Sgarbi pis’mo na ” istinnykh vinovnikov ” ob ubiystve Donu Pino Puglisi , ne schitaya obshchnosti , ne imeyushchiye podpisi , no otnesti k samoprovozglashennoy drug ubitogo svyashchennika , v pis’me obvinil prokurora v kachestve osnovnogo Kaselli i kak ubiytsu Leoluca Orlando.
    ” So mnoy svyazalsya neskol’ko raz Kazelli i yego lyudi […] utverzhdayet obvineniya , imena, obstoyatel’stva … oni khoteli denunciassi moy narod i moi mal’chiki … chto rivelassi veshchey uznal na ispovedi […] . Kaselli prezirayet sitsiliytsy , ya khochu zastavit’ vas otkazat’sya ot moyey klyatvy i moy khalat , ya utverzhdayu, chto prostitutki yemu sebya . Boleye vraga mafii , yavlyayetsya vragom Sitsilii. Orlando yavlyayetsya gangsterom plat’ye iyezuitskoy […] . Kaselli zastavilo menya soznatel’nobezopasnuyu tsel’ . Dostignet svoyey tseli , kogda svyashchennik uchastvuyet v sotsial’noy rabote budet ubit […] . Kaselli , uvelichit’ svoyu vlast’, on byl yego znamenityy zhertvy. »
    Kaselli v svoyey zhizni on nikogda ne znal, Don Puglisi [83] [84]. Dlya etikh zayavleniy Sgarbi byl osuzhden za klevetu v pervoy i vtoroy stepeni [71] [84]. V svoyey knigesud’ya prestupnika Kaselli skazal , chto Verkhovnyy sud posle etogo ob”yavil o davnosti [71] , no Sgarbi , cherez svoyego advokata , osporila eto rekonstruktsiya utverzhdaya vmesto etogo, Verkhovnyy sud otmenil raneye suzhdeniya takim obrazom, otlozhiv vse v novom sude, chto tam nikogda ne bylo dlya sroka davnosti. [85]
    Osuzhdeniye za proguly i proizvodstvo fal’shivykh dokumentov
    V 1996 godu s okonchatel’nym resheniyem rayonnogo suda Venetsii, byl prigovoren k 6 mesyatsam i tyuremnoye zaklyucheniye 10 dney po obvineniyu v podloge i moshennichestve i usugublyayetsya prodolzhal protiv gosudarstva, dlya proizvodstva fal’shivykh dokumentov ( za zapros otpusk zdravookhraneniya) i proguly v period 1989-1990 , v to vremya on rabotal v Ministerstve kul’tury , ofitsial’nyy predstavitel’ khudozhestvennogo i kul’turnogo naslediya regiona Veneto , i vo vremya yego uchastiya v Mauritsio Kostantso Show. Prigovoren k vyplate kompensatsii 700 000 funtov,iskusstvoved opravdyvalsya , govorya, chto yego otsutstviye v ofise zavisit ot priverzhennosti podgotovkikatalog khudozhestvennykh , i govorit’ o ” proizvole , konfidentsial’nost’ i bezumiye” o sude . [86] [87] [88] [89 ] [90]
    Osuzhdeniye za diffamatsiya pri otyagchayushchikh obstoyatel’stvakh protiv Kaselli i basseyn Milana
    14 avgusta 1998 goda, posle smerti Lyudovika Lombardini , v interv’yu Il Giornale pripisyvayet svoyu otvetstvennost’ pered ‘ rassledovaniya Kaselli politiki […] Chelovek Violante “, kak “samoubiystvo Lombardini podcherknul prirody isklyuchitel’no politicheskoye deystviye i yego Kaselli “, kotoryy” besstydno ryt’sya v svoyey mogile […] na yego tele ” , 17 avgusta ignoriruya blagodarya advokata za pravil’nost’ Lombardini sostoyalsya Kazelli v provedenii doprosa takzhe polozhitel’noye vyneseniya CSM ob etom, on prizyvayet k « nemedlennomu prekrashcheniyu » i « otstraneniye ot sluzhby i zarplatu». Sleduyushchiy isk , interv’yuyer Renato Farina i rezhisser Mario Chervi vybore sdelki o priznanii viny , v to vremya Sgarbi puti etogo protsessa, odnom iz zasedaniy ” ne poyavlyayetsya v sude ( v Dezio ) govoryu, chto on byl v Bolon’ye dlya drugogo protsessa , sud’ya vyzyvayet v Bolon’ye i obnaruzhivayet, chto tam Sgarbi sdelal to zhe samoye utverzhdayut, chto v Dezio ». [91] dlya etikh operatorov budet prigovoren Verkhovnym sudom v 1998 godu za diffamatsiya pri otyagchayushchikh obstoyatel’stvakh po issledovaniyu po bor’be s mafiyey basseyn Palermo, vo glave s Dzhan Karlo Kaselli , a takzhe € 1000 shtrafa .
    Yest’ te, kto , stolknuvshis’ s etim zayavleniyem , utverzhdala, chto prigovor byl by neobkhodimymi dlya rassledovaniya Sgarbi opredeleno «politicheskoy» [92] osushchestvlyali svoye pravo na kritiku ( Francesco Kossigi , Ettore Randatstso , Fabritsio Cicchitto i Nikkolo Gedini ) . Eta rekonstruktsiya byla osporena Marko Travaglio , dlya kotorykh « kritikovat’ khochu skazat’, chtorassledovaniye yavlyayetsya neobosnovannym ,sud nepravil’no. No utverzhdat’, chtoPM i vsya yego obvinitel’ na sluzhbulits, deystvuyushchikh v politicheskikh tselyakh , oni ispol’zuyut mafii protiv gosudarstva, ne yavlyayetsya kritika : ona svyazana s ryadom ser’yeznykh prestupleniy , samym ser’yeznym, chto mozhet sovershit’sud’ya ». [93]
    Grazhdanskiy sud za oskorbleniya v adres Marko Travaglio
    1 maya 2008 goda , vo vremya epizoda televideniya Annozero [94] , Vittorio Sgarbi obratilsya k zhurnalistu Marko Travaglio s ochen’ tyazhelymi oskorbleniyami : ” . My bol’shaya strana s kuskom der’ma , kak ty» 10 dekabrya 2009 goda sud Sgarbi osuzhdeniya Turina do € 30 000 v kachestve kompensatsii za travmy i uplaty sudebnykh izderzhek. [95] Sud takzhe ustanovil publikatsiya sudebnykh resheniy Respubliki i pressy. [96]
    6 oktyabrya 2010 goda on byl snova obyazali vyplatit’ € 35 000 , imeya otmetil, “ya priznayu oshibku . Trud ne yavlyayetsya kusok der’ma. Eto tselaya der’mo ” na stolbtsakhezhednevnoy onlayn golos Italii i cherez dva dnyaissledovaniya Pyat’ voskresen’ye ,televizionnoy programme organizovano Barbara D’Urso . [97] [98]
    Osuzhdeniye za klevetu protiv Roberto Reggi
    V iyule 2009 goda Sgarbi byl osuzhden za diffamatsiyu ; sud’i provozglasili sudom Montse. Iskusstvoved na samom dele oskorbil Roberto Reggi , mer goroda P’yachentsa ,mikrofony RTL 102.5 , prokuror poprosil v techeniye chetyrekh mesyatsev, no prigovor byl pozzhe obostrilas’ do 6 mesyatsev. Odnako, blagodaryapomilovanii prigovor byl zamenen nakompensatsii , kotoryye budut vyplacheny v kaznugoroda P’yachentsa . [99]
    Osuzhdeniye za klevetu Raffaele Tito
    Nesmotrya na vytekayushchey retsept , kotoryy ” ochishchen” prestupleniya, kak diffamatsiya , 26 maya 2010 Sgarbi byl prigovoren Apellyatsionnym sudom Venetsii zaplatit’ € 110 000 v kachestve kompensatsii byvshim zamestitelem prokurora goroda Udine i Pordenone vechera , Raffaele Tito sil’no oporochil yego vo vremya nekotorykh epizodakh gazety Sgarbi efire 5 kanala v 1997 godu. Summa kompensatsii byla umen’shena na chetvert’ po sravneniyu s toy , zalozhennyye v pervoy stepeni, a k odnomu iz TV pred”yavleno obvineniye Sgarbi byl ob”yavlen nakazuyemo. Ves’ sudebnyy protsess dlilsya 13 let v kachestve pravovoy Sgarbi , posle osuzhdeniya pervoy stepeni v odin god i odin mesyats tyur’my vmeshalis’ v 2001 godu, obratilsya v Konstitutsionnyy Sud putem obnaruzheniya absolyutnogo immuniteta svoikh pretenziy v to vremya bylo kriticheskim parlamentskikh , nochek, otpravlennyy pochtoy dokumenty v sud otklonil trebovaniye i dat’zelenyy svetprotsessu. [100]
    Osuzhdeniye za oskorbleniye Dzhanfranko Amendoly
    V svoyem reshenii ot 15 sentyabrya 2003 goda grazhdanskiy sud Rima, Sgarbi byl prigovoren k vyplate v magistrat Dzhanfranko Amendoly 30000 yevro plyus sudebnyye izderzhki za oskorbleniye slova, skazannyye v khodevechera Mauritsio Kostantso Show v 1993 godu , kotoryy, kak po resheniyu suda , ” nekompetentnyye , nevezhestvennyye , lzhets , svin’ya”. Desyat’ let deystviya na pervyy sluchay proizoshel otmecheny izmeneniya v zakon iresheniye Konstitutsionnogo Suda , annulirovavshuyu [101] Rezolyutsiya absolyutnogo immuniteta v pol’zu Sgarbi prinyatyy Palatoy deputatov. Sud ostavil v sile v 2009 godu Apellyatsionnyy sud Rima i zakazat’ dopolnitel’nyye sudebnyye izderzhki, pozzhe gorod pereshel okonchatel’no. Na segodnyashniy den’ Sgarbi ne soblyudayet predlozhenii.
    Osuzhdeniye za klevetu Ilda Boccassini (podtverzhdeno v Verkhovnom sude )
    V maye 2011 goda Kassatsionnyy sud po resheniyu suda 10214 , podtverzhdayetchtoby vozmestit’ ushcherb za klevetu , v pol’zu prokurora Ilda Boccassini Milan, protiv Sgarbi i okhrannogo televideniya Mediaset . Verkhovnyy sud otklonil isk , s kotorym Sgarbi i ital’yanskikh televizionnykh setey podderzhivayut zakonnost’ nekotorykh vyrazheniy , ispol’zuyemykh v programme ” Sgarbi gazety ” , vyshedshey v efir 16 fevralya 1999 , v khode kotorogo byl Boccassini kritike v svyazi s rassledovaniyem po golove Sledovatel’ stolitsy, Renato Squillante . Sgarbi i RTI byli prigovoreny peredelat’ v tverduyu Boccassini vechera s 25822 €

  3. Bruno sei invidioso soltanto perché tu non hai la sua preparazione storico-artistica? Ti invito ad andare a studiare e a perdere meno tempo scrivendo baggianate. capra

  4. no credo,
    che il suo messaggio oltre che pretestuoso, ai limiti del ridicolo e che fa sorridere… e un finto problema,si,si per nascondre la sua mancanza,carenza di giudizio critico,usa le frasi del suo idolo e che inoltre non sa che, che le cose scritte sono fatti oggettivi avvenuti e non confutabili, (it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Sgarbi‎) povero…. lei parla di preparaziome storico artistica?
    Lo dice lei, che, in mancanza di un sentimento culturale accetta delle cose quantomeno imbarazzanti …..ma su via….Parla di sentimento invidioso tentando di sminuire e ridurre tutto a una discussione di cortile,povero…
    si ricordi che artisti come Mantegna prima ancora di esseere artisti erano uomini, uomini di fede enorme fede, ecco perche potevano parlare e trasmettere messaggi profondi .
    La politica di cui lei si fregia , essere portavoce cosa comunica ?
    A gia, lei non crede ma lo vogliamo ricordare a lei che ha studiato .

    Condanna per diffamazione contro Caselli e Orlando (prescritta in Cassazione)
    Il 7 aprile 1995 ha letto al Sgarbi quotidiani una lettera sui «veri colpevoli» dell’assassinio di Don Pino Puglisi, non rilevando le generalità essendo priva di firma ma attribuita ad un sedicente amico del sacerdote assassinato; la missiva accusava come mandante il procuratore Caselli e come sicario Leoluca Orlando.
    « Fui più volte contattato da Caselli e dai suoi uomini […] pretendevano accuse, nomi, circostanze… volevano che denunciassi la mia gente e miei ragazzi… che rivelassi cose apprese in confessione […]. Caselli disprezza i siciliani, mi vuole obbligare a rinnegare i miei voti e la mia veste, pretende che mi prostituisca a lui. Più che nemico della mafia, è un nemico della Sicilia. Orlando è un mafioso vestito da gesuita […]. Caselli ha fatto di me consapevolmente un sicuro bersaglio. Avrà raggiunto il suo scopo quando un prete impegnato nel sociale verrà ucciso […]. Caselli, per aumentare il suo potere, ha avuto la sua vittima illustre. »
    Caselli in vita sua non conobbe mai don Puglisi[83][84]. Per queste dichiarazioni Sgarbi è stato condannato per diffamazione in primo e secondo grado[71][84]. Nel suo libro Un magistrato fuorilegge Caselli ha affermato che la Cassazione ha in seguito dichiarato la prescrizione del reato[71], ma Sgarbi, tramite il suo avvocato, ha contestato questa ricostruzione sostenendo che la Cassazione aveva invece annullato le precedenti sentenze rimandando quindi il tutto a un nuovo giudizio che non c’è mai stato per l’intervenuta prescrizione.[85]
    Condanna per assenteismo e produzione di documenti falsi
    Nel 1996, con sentenza definitiva della Pretura di Venezia, è stato condannato a 6 mesi e 10 giorni di reclusione per il reato di falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, per produzione di documenti falsi (per la richiesta di aspettativa per motivi di salute) e assenteismo nel periodo 1989-1990, mentre era dipendente del Ministero dei Beni culturali, con la qualifica di funzionario ai Beni artistici e culturali del Veneto, e al tempo della sua partecipazione al Maurizio Costanzo Show. Condannato a pagare un indennizzo di 700 000 lire, il critico d’arte si giustificò affermando che la sua assenza dall’ufficio dipendeva dall’impegno per la redazione d’un catalogo d’arte, e parlando di “arbitrio, discrezionalità e follia” a proposito della sentenza.[86][87][88][89][90]
    Condanna per diffamazione aggravata contro Caselli e il pool di Milano
    Il 14 agosto 1998, dopo la morte di Luigi Lombardini, in un’intervista a Il Giornale ne attribuisce la responsabilità alle «inchieste politiche di Caselli […] uomo di Violante», in quanto «il suicidio di Lombardini ha evidenziato la natura esclusivamente politica dell’azione di Caselli e i suoi» che «impudentemente frugano nella sua tomba […] sul suo cadavere»; il 17 agosto, ignorando i ringraziamenti dell’avvocato di Lombardini per la correttezza tenuta da Caselli nella conduzione dell’interrogatorio nonché il positivo pronunciamento del CSM in merito, ne chiede «l’immediato arresto» nonché la «sospensione dal servizio e dallo stipendio». Alla successiva querela, l’intervistatore Renato Farina ed il direttore Mario Cervi scelgono il patteggiamento, mentre Sgarbi la via del processo; ad una delle udienze «non si presenta in Tribunale (a Desio) dicendo di essere a Bologna per un altro processo; il giudice telefona a Bologna e scopre che lì Sgarbi ha fatto lo stesso sostenendo di essere a Desio».[91] Per queste affermazioni nel 1998 verrà condannato dalla Cassazione per diffamazione aggravata sulle indagini del pool antimafia di Palermo, guidato da Gian Carlo Caselli, oltre a 1.000 € di multa.
    Vi è chi, di fronte a questo pronunciamento, ha sostenuto che la condanna sarebbe occorsa per aver Sgarbi definito le indagini “politiche”,[92] esercitando il proprio diritto di critica (Francesco Cossiga, Ettore Randazzo, Fabrizio Cicchitto e Niccolò Ghedini). Questa ricostruzione è stata contestata da Marco Travaglio, per il quale «criticare significa affermare che un’inchiesta è infondata, una sentenza è sbagliata. Ma sostenere che un PM e l’intera sua Procura sono al servizio di un partito, agiscono per finalità politiche, usano la mafia contro lo stato, non è criticare: è attribuire una serie di reati gravissimi, i più gravi che possa commettere un magistrato».[93]
    Condanna civile per ingiurie contro Marco Travaglio
    Il 1º maggio 2008, durante la puntata televisiva di AnnoZero[94], Vittorio Sgarbi si rivolse al giornalista Marco Travaglio con insulti molto pesanti: «Siamo un grande paese con un pezzo di merda come te». Il 10 dicembre 2009 il Tribunale Civile di Torino condanna Sgarbi a 30.000 € di risarcimento per ingiurie e al pagamento delle spese legali[95]. Il giudice ha anche stabilito la pubblicazione della sentenza su la Repubblica e La Stampa[96].
    Il 6 ottobre 2010 è stato nuovamente condannato al pagamento di 35.000 €, avendo rimarcato «Mi correggo. Travaglio non è un pezzo di merda. È una merda tutta intera» sulle colonne del quotidiano online La voce d’Italia e due giorni dopo dagli studi di Domenica Cinque, il programma televisivo condotto da Barbara D’Urso.[97][98]
    Condanna per diffamazione contro Roberto Reggi
    Nel luglio 2009 Sgarbi è stato condannato per diffamazione: la sentenza è stata proclamata dal tribunale di Monza. Il critico d’arte infatti insultò Roberto Reggi, il sindaco di Piacenza, dai microfoni di Rtl 102.5; il pubblico ministero aveva chiesto 4 mesi, ma la pena è stata poi inasprita a 6 mesi. Tuttavia grazie all’indulto la pena è stata sostituita da un risarcimento, da versare nelle casse del comune piacentino.[99]
    Condanna per diffamazione contro Raffaele Tito
    Nonostante la sopraggiunta prescrizione che ha “cancellato” il reato di diffamazione, il 26 maggio 2010 Sgarbi è stato condannato dalla Corte d’Appello di Venezia al pagamento di 110.000 € come risarcimento al procuratore aggiunto di Udine ed ex pm di Pordenone, Raffaele Tito per averlo pesantemente diffamato nel corso di alcune puntate di Sgarbi quotidiani andate in onda su Canale 5 nel 1997. L’ammontare del risarcimento è stato ridotto di un quarto rispetto a quello stabilito in primo grado, in quanto per una delle trasmissioni incriminate Sgarbi è stato dichiarato non punibile. L’intero iter giudiziario è durato ben 13 anni in quanto i legali di Sgarbi, dopo la condanna di primo grado a un anno e un mese di reclusione intervenuta nel 2001, avevano fatto ricorso alla Corte costituzionale rilevando l’insindacabilità delle sue affermazioni in quanto all’epoca il critico era parlamentare; ma la Consulta rispedì gli atti al Tribunale rigettando l’istanza e dando il via libera al processo[100].
    Condanna per ingiuria contro Gianfranco Amendola
    Con sentenza del 15 settembre 2003 del Tribunale Civile di Roma, Sgarbi è stato condannato al pagamento a favore del magistrato Gianfranco Amendola di 30.000 Euro più spese legali per le frasi ingiuriose pronunciate nel corso di una serata del Maurizio Costanzo Show nel 1993, quali, come da sentenza, “incapace, ignorante, bugiardo, maiale”. Dieci anni di causa di primo grado scandite da intervenute modifiche di legge e da una sentenza della Corte Costituzionale che annullò[101] la deliberà di insindacabilità a favore di Sgarbi adottata dalla Camera dei Deputati. Sentenza confermata nel 2009 dalla Corte d’Appello di Roma con condanna ad ulteriori spese legali, passata successivamente in giudicato. Ad oggi Sgarbi non risulta aver onorato la sentenza.
    Condanna per diffamazione contro Ilda Boccassini (confermata in Cassazione)
    Nel maggio 2011 la Corte di Cassazione con sentenza 10214, conferma la condanna al risarcimento per danni da diffamazione, a favore del pm milanese Ilda Boccassini, a carico di Sgarbi e del circuito televisivo di Mediaset. La Suprema Corte respinge il ricorso con il quale Sgarbi e Reti Televisive Italiane sostenevano la liceità di alcune espressioni usate nella trasmissione “Sgarbi quotidiani”, andata in onda il 16 febbraio 1999, durante la quale la Boccassini veniva criticata in relazione all’inchiesta sul capo dei gip della Capitale, Renato Squillante. Sgarbi e RTI sono stati condannati a rifondere in solido il pm Boccassini con 25.822 euro

  5. E tu sei una zucca vuota. In primo luogo qui non si parlava di nessun processo e invece di guardare la pagliuzza che sta negli occhi degli altri, guardi la trave che sta nei suoi di occhi. E la prossima volta non perda tempo a scrivere tutte queste fesserie. Primo perché anche se avesse avuto dei processi, le ricordo che è quasi sempre stato assolto. Torni a casa, legga, studi e la smetta di perdere tempo.

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