È una vera e propria caccia alla spia, quella che si è scatenata in Libano, dopo che lo sceicco Hassan Nasrallah, si era vantato in televisione di aver tolto di mezzo due spie della Cia che si erano infiltrate nelle file di Hezbollah.
Accuse di spionaggio da sempre negate dall’ambasciata statunitense in Libano, ma che sembrano trovare riscontro nelle parole di funzionari che parlano di danni ancor più ingenti tra le fila dell’intelligence americana.
La crisi in Libano è l’ultimo incidente che coinvolge la CIA. Anche in Italia, l’intelligence americana ha fallito mettendo a rischio i propri uomini e i contatti sul territorio.
Un caso per tutti, quello che vide coinvolti Nicolò Pollari, Marco Mancini, altri funzionari del SISMI e 26 agenti della CIA (tra cui Robert Seldon Lady e Jeff Castelli) rinviati a giudizio per concorso in sequestro di persona riguardo al rapimento di Abu Omar.
Fretta di agire, l’aumento dei fronti d’intervento e le migliorate capacità dei servizi di controspionaggio di altri paesi, hanno fortemente indebolito la struttura statunitense a tal punto da far commettere errori madornali come nel caso del terrorista che propostosi quale informatore in Afghanistan, nel corso di un attentato suicida riuscì ad uccidere sette dipendenti della Cia, ferendone altri sei.
Anche in Iran i servizi segreti hanno subito notevoli danni, quando dopo una verifica dei servizi iraniani nei confronti di propri concittadini, le intelligence statunitensi, inglesi e israeliane, persero molti dei loro contatti.
Mancanza di professionalità da parte di cittadini utilizzati come informatori, misure standard nel gestire i contatti, scarsa copertura da parte dell’Agenzia, hanno permesso alle unità di Nasrallah di intercettare gli agenti, utilizzando semplici accorgimenti, quali i software commerciali in grado di analizzare i dati di telefonate cellulari, individuando quelli le cui brevi chiamate partivano sempre da luoghi specifici.
Non è stato difficile così, risalire a chi potesse avere informazioni sensibili da passare ad altre nazioni.
Sembra ripetersi quanto accaduto qualche anno fa, quando molti agenti al servizio di Israele vennero individuati.
gjm