di Aldo Mucci
La mappa della disoccupazione al Sud è desolante. I disoccupati sono circa 350 mila circa, un giovane su tre non lavora. (Rapporto Svimez 2011 sull’economia del Mezzogiorno). Nel 2010 il tasso di disoccupazione nel Sud è stato del 13,4% Basta leggere i dati ISTAT – http://www.istat.it/it/ – (Disoccupati per provincia, Sesso e Tempo e frequenza – numero di persone in cerca di occupazione 15 anni e oltre) ,per rendersi conto che la situazione al Sud oltre che desolante è drammatica. Dall’analisi contenuta nel Rapporto del Cnel sul “Mercato del lavoro 2010-2011”,si evidenzia che circa un terzo dei diplomati e più del 30% dei laureati meridionali under 34 non ha un lavoro e non studia; in 7 anni, dal 2003 al 2010 il numero di chi è inattivo è aumentato di oltre 750.000 unità. (Campania 15,6% – 286.000 -Puglia 13,8% – 193.000 – Calabria 13,8% – 88.000 Sicilia 15,0% – 253.000 Il rischio che si corre è la persistenza del lavoratore nello stato di disoccupato che conduce, con il passare degli anni, allo status di disoccupato perenne. I giovani pensano di abbandonare il proprio paese, magari all’estero. Il Governo Monti, negli incontri con le parti sociali, avrebbe fatto riferimento a -“sacrifici con equità”- ma nella sua agenda vi sono: Pensioni – Ici – Fisco –Lavoro – (Possibili misure per garantire una maggiore flessibilità) – Patrimoniale (se necessario). Uno dei punti cardine del rilancio economico dell’Italia non può che gravitare attorno alla crescita dell’ occupazione giovanile. I continui moniti dell’Unione Europea parlano chiaro : in Italia il tasso di disoccupazione tra i giovani é troppo alto per una nazione che vuole uscire dalla stagnazione economica.