Grandangolo – il giornale di Agrigento, diretto da Franco Castaldo, nel numero 32 in edicola oggi, pubblica tutti i nomi degli esponenti politici citati dai pentiti più importanti dell’area agrigentina, ossia Maurizio Di Gati, Luigi Putrone, Giuseppe Sardino, Ignazio Gagliardo, Calogero Rizzuto, Pietro Mongiovì, Giuseppe Vaccaro Ciro Vara, Rosario Trubia. Sono oltre cinquanta nomi, tutti celebri di personaggi che fanno o hanno fatto politica. E c’è tutto il panorama politico italiano nelle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia agrigentini da ex ministri a semplici consiglieri comunali. Tutti i partiti tirati in ballo, da destra a sinistra sino al centro. Anche alcune icone dell’antimafia non fanno una bella figura. Naturalmente – avverte Grandangolo – ogni parola dei collaboranti deve essere presa con le pinze, valutata, pesata, riscontrata. Ad oggi, le dichiarazioni dei pentiti agrigentini hanno portato a risultati altalenanti. In alcuni casi, come per il sindaco di Castrofilippo, Salvatore Ippolito, si è arrivati addirittura all’arresto. In altri, invece, le indagini non hanno partorito provvedimenti giudiziari di rilievo. Le archiviazioni sono state chieste per l’on. Michele Cimino, per l’ex senatore Calogero Sodano. In altri casi, invece, le indagini sono in corso ed hanno portato all’emissione di avvisi di garanzia. Come nel caso del sindaco di Racalmuto, Salvatore Petrotto, che per effetto, dirompente, dell’informazione di garanzia, ha rassegnato le dimissioni. Molte altre vicende che hanno per protagonisti esponenti politici sono ancora in corso e gli ulteriori sviluppi non possono essere ipotizzati. Grandangolo la settimana scorsa ha pubblicato la relazione della Commissione antimafia, anticipandone il contenuto e puntando molto sul rapporto mafia e politica e sulla forza voti (300.000 secondo le stime della Commissione) di cui dispone Cosa nostra. Adesso, pubblica tutti i nomi degli uomini politici citati dai collaboratori di giustizia lasciando al lettore ogni valutazione, tenendo conto che in alcuni casi sono dichiarazioni che rappresentano veri e propri atti di accusa, in altri, invece, mere supposizioni ed in altri ancora mere esercitazioni labiali senza valore politico e giudiziario. Bello stesso numero, restando in tema di mafia e politica, si apre uno squarcio di luce in relazione all’omicidio dell’ufficiale sanitario di Palma di Montechiaro, Giulio Castellino. Per il collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati si è trattato di un delitto “voluto dalla politica”.
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2 Maggio 2024