“Alla Capitaneria di Porto e alla Guardia Costiera di Gela – si legge nel comunicato di Legambiente – va il nostro plauso per la solerzia con la quale hanno raccolto la denuncia di Goletta Verde e dei cittadini e verificato la situazione alla foce del torrente Gattano dove le nostre analisi hanno riscontrato un forte inquinamento.
Nonostante le rassicurazioni fornite dalla società che gestisce la depurazione nella provincia di Caltanissetta, questo sequestro conferma per l’ennesima volta l’attendibilità delle analisi di Goletta Verde e anche l’utilità di una campagna che da 26 anni è sentinella dei mari italiani.
Attendiamo ora gli esiti dell’indagine – continua il comunicato – ma si provveda subito a mettere in sicurezza tutta la zona oggetto dello sversamento.
L’area di Gela, infatti, è già fortemente provata da un inquinamento industriale che deve essere risanato e non ha certo bisogno di ulteriori fonti inquinanti.
Così il responsabile scientifico di Legambiente Stefano Ciafani, commenta il sequestro del depuratore biologico delle acque reflue del quartiere Macchitella di Gela, amministrato dalla società Caltaqua, il soggetto gestore dell’ATO idrico di Caltanissetta.”
Sono comunicati come questo, quelli che ci riempiono di gioia, perché significa che la costa agrigentina – a differenza di quella di Gela – non è così fortemente provata da un inquinamento industriale da essere risanato e può quindi ricevere tranquillamente ulteriori fonti inquinanti.
Prova ne siano le analisi effettuate, che hanno dimostrato come gli Enterococchi intestinali nelle acque di San Leone, siano di poco inferiori ai limiti di legge (375 Ufc/100ml di “Escherichia coli” su un massimo di 500 previsto dalla legge e di 172 Ufc/100ml di Enterococchi intestinali su un massimo di 200 previsto), lasciando dunque supporre una perfetta depurazione dei reflui fognari.
Un mare da bere…
Gian J. Morici
Naturalmente, legambiente di Gela e dell’Italia in genere è ben diversa da legambiente di Agrignto. la differenza la fà un tale Arnone che……………