L’adesione di molti militari al movimento che si oppone a Gheddafi, ha rafforzato le posizioni di quanti chiedono le dimissioni del Colonnello e ridotto la capacità del regime di risolvere militarmente la questione.
La città di Bengasi, la seconda città della Libia dopo la capitale Tripoli, è sotto il controllo dei dimostranti fin dai primi giorni della ribellione. Le unità militari presenti nel territorio di Bengasi, hanno dichiarato la loro adesione alla rivoluzione. La base aerea di Benina situata nel sobborgo di Bengasi ha annunciato il suo sostegno alla rivoluzione, pochi giorni dopo le manifestazioni di piazza, con una dichiarazione ufficiale da parte dei suoi ufficiali e soldati.
Anche la caserma Forsan, un battaglione corazzato di Bengasi tra i più importanti e base dei veicoli corazzati, ha annunciato il suo appoggio alla rivoluzione.
In termini di potenza navale, il personale della Marina Militare di Bengasi ha annunciato lealtà alla rivoluzione, e dopo aver disobbedito agli ordini Gheddafi che aveva chiesto di bombardare la popolazione Bengasi, le navi da guerra hanno disertato e fatto rotta su Cipro.
A Tobruk, a circa 1.500 km di distanza da Tripoli, c’è la più grande base aerea della regione con una posizione di estrema importanza strategica.
Il battaglione di sicurezza a Tobruk ha aderito alla rivoluzione ed è stato in grado di respingere alcuni attacchi da parte dei sostenitori di Gheddafi.
Ad Al Bayda, Darnah e Al Gubba, i leader militari della regione e le loro unità hanno aderito alla rivoluzione.
In Ajdabiya situata nel nord-est della Libia, a circa 160 chilometri a sud di Bengasi, militari e unità di polizia hanno annunciato la loro adesione della rivoluzione.
A est di Tripoli, la città di Misurata, teatro di violenti combattimenti, ha aderito alle proteste dei manifestanti che hanno respinto gli attacchi di molte milizie pro-Gheddafi.
Az Zawiya a soli 55 km da Tripoli, è la spina nel fianco del Colonnello. Passata ai ribelli, è per loro di importanza strategica nella pianificazione della presa di Tripoli.
Tripoli rappresenta ancora la roccaforte di Gheddafi, dove si è asserragliato con i battaglioni dei suoi fedelissimi, deciso a difendere sino alla fine il suo potere. Ma anche tra i suoi fedelissimi serpeggia il malumore e alcune unità dei suoi battaglioni sono passate dalla parte dei rivoltosi.
Confusa la situazione nelle basi aeree vicine a Tripoli, dove le forze armate si stanno dividendo al loro interno.
Con il passare dei giorni, sono sempre di più i militari che abbandonano il rais, per passare dalla parte della popolazione, mentre forze aereonavali statunitensi muovono verso la Libia.