Joe Biden ha vinto su Donald Trump, conquistando un numero di grandi elettori più che sufficiente a portarlo a essere il 46º presidente degli Stati Uniti. Una proclamazione prevista per il 20 gennaio 2021, dopo che si sarà deciso in merito ai ricorsi presentati da Trump sulle presunte frodi elettorali delle quali accusa, senza nulla provare, i democratici. Una situazione che rischia di fare precipitare l’America verso il baratro delle incertezze, delle violenze di piazza e degli attentati a opera di frange di estremisti appartenenti a fazioni diverse e in contrapposizione tra loro.
Quanto siano importanti le elezioni presidenziali americane, lo conferma quello che arriva dal Cremlino, o meglio dire quello che non arriva. Dopo ore di vana attesa, nessun commento da parte di zar Vladimir Putin. Dalla Russia, l’unico messaggio di congratulazioni a Biden è arrivato dall’oppositore russo Aleksej Navalnyj.
Se Atene piange Sparta non ride. O meglio, se Mosca piange Roma non ride.
Le elezioni americane avranno infatti riverberi anche sulla politica italiana, così come sulle altre nazioni, in particolare per i cosiddetti partiti sovranisti. Matteo Salvini tace. Dopo aver per giorni sostenuto Donald Trump indossando la mascherina a stelle e strisce con la scritta “Trump 2020”, dopo aver gridato in coro con The Donald che erano in atto brogli elettorali, tanto da essere definito dal giornale britannico Independent il “cheerleader italiano di Trump”, adesso ha abbassato i toni parlando di democrazia e ragioni dell’elettorato. La brutta copia di Trump, l’uno con la Bibbia in mano e l’altro con il crocifisso, comincia a realizzare che corre il rischio di ritrovarsi all’angolino, tanto più se fosse vero il fatto che Vladimir Putin si ritirerebbe dalla politica a causa di problemi di salute.
Un’apertura arriva invece da Giancarlo Giorgetti, vice segretario della Lega, che nell’augurare buon lavoro a Biden ha voluto precisare che la Lega rimane amica degli Usa e dei valori di libertà che interpreta.
A rendere più evidente come Salvini sembri un leader che si avvia verso il viale del tramonto e si trovi attualmente in una posizione molto scomoda, la presa di distanze da parte di rappresentanti di questo centrodestra, come nel caso di Silvio Berlusconi che nel precisare come con Trump non ci fossero state particolari simpatie da parte dei forzisti, il partito conta oggi di poter ricostruire con Biden un rapporto tra Stati Uniti e Europa per affrontare alcune grandi sfide del prossimo futuro. Dalla Nato, al terrorismo islamico, ai rapporti con la Cina, fino ad arrivare, passando per l’Africa, al Venezuela.
La promessa dunque di un proseguo dei rapporti intercorsi dal dopoguerra tra l’Italia e l’America, definita “un grande alleato strategico”.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e neopresidente dei Conservatori europei, mantiene una posizione più equilibrata rispetto Salvini, che le potrebbe in futuro concederle una chance nel caso di un costretto rapporto con l’alleato d’oltre oceano, pur precisando che di “ de profundis del sovranismo” ne ha già sentiti troppi.
Da Mattarella, Conte (questi un po’ più in difficoltà insieme al M5s), Merkel, Johnson, Macron e quasi tutti gli altri leader del mondo, sono arrivate le congratulazioni a quello che quasi sicuramente sarà l’uomo che il 2o gennaio 2021 si metterà al timone della Casa Bianca.
Cosa c’entra un certo sovranismo italiano con Trump e Putin?
Noi italiani facciamo presto a dimenticare. Eppure anche noi siamo stati patria dei cavalli di Troia del Cremlino, della propaganda a colpi di fake news. A partire dalle vicende che hanno visto coinvolti Gianluca Savoini e Claudio D’Amico, consigliere di Matteo Salvini (il cosiddetto Russiagate), per finire con il finanziamento da parte di associazioni religiose che si riconoscono nei valori tradizionali, come la sacralità della famiglia e l’appartenenza religiosa, individuata nella chiesa cattolica più ortodossa, in antitesi con quella oggi rappresentata dal Papa.
Destinatari di questi flussi finanziari – non perseguibili a differenza di quello che emergeva dal Russiagate – quei soggetti politici ultra-conservatori che si riconoscono nei presunti valori di Trump o Putin. Ecco dunque che a finanziare la Brexit che ha portato fuori la Gran Bretagna dall’Unione Europea, si muove un’alleanza globale che trae origine dalla Dichiarazione di Manhattan, sottoscritta da attivisti americani, leader ortodossi, evangelici e cattolici, della destra religiosa. Milioni e milioni di dollari che arrivano nelle tasche di molti partiti sovranisti europei. Dall’Associazione Evangelica Billy Graham, con decine di milioni di dollari inviati in poco tempo in Europa, alla Acton Institute, una delle associazioni più critiche nei confronti di Papa Francesco, e anche attraverso l’Istituto Dignitatis Humanae, ai cui vertici si colloca l’ex stratega Trump, Steve Bannon. Senza contare i centri per la gravidanza che scoraggiano le donne dalla contraccezione e dal ricorso all’aborto legale. L’Italia, sembra sia tra le nazioni che più di tutte hanno goduto degli “investimenti” dell’Heartbeat International.
Dalla difesa delle tradizioni culturali e religiose, al crimine, come nel caso del disegno di legge “uccidi i gay”, in Uganda, che ha dato la stura a violenze di ogni sorta. Se non fosse stato per la differenza di credo religioso, anche lo Stato Islamico avrebbe potuto abbracciare un simile progetto.
Torniamo però ad oggi, al post-Election Day. Cosa accadrà?
Non è difficile immaginare le manifestazioni di piazza, anche violente; qualche attentato da parte di suprematisti bianchi, con immediata risposta da parte di estremisti islamici. L’uccisione o le violenze in danno di qualche nero, con altrettante risposte violente. L’America rischia di finire nel caos e ad alimentarlo – o provocarlo – probabilmente ci sarà pure una setta digitale che ad oggi alla stragrande maggioranza della popolazione dice poco o nulla: QAnon.
QAnon
QAnon nasce nel 2017 ad opera di un fantomatico utente Q, il quale come già altri avevano fatto in precedenza, sulla piattaforma 4chan si spaccia per un informatore di alto livello che rende note informazioni in merito a operazioni segrete del governo americano di Trump per disarticolare il Deep State. Una guerra contro il Nuovo Ordine Mondiale (New World Order) condotta da The Donald, che vede accusati dalla Clinton a Obama, a Soros, tutti destinati a finire a Guantanamo, con accuse raccapriccianti. Dalla pedofilia all’uccisione di bambini; dall’uso di sostanze che allungherebbero la vita, al consumo di sangue umano, al satanismo (bambini). L’utilizzo di fake news per indirizzare l’opinione pubblica verso un fronte politico non è una novità nel suo genere. Lo ha fatto di recente il Cremlino, lo ha fatto abbondantemente Trump, lo ha fatto mezzo secolo fa la sinistra americana quando accusava la destra delle stesse cose di cui oggi è accusata dai Repubblicani.
Il Covid non c’è… i vaccini servono a inserire nel nostro corpo sostanze utili a controllarlo… Quante volte abbiamo sentito fare questo genere di affermazioni? Talvolta dovute ad assoluta ignoranza, talaltra frutto di una disinformazione che mira a orientare l’opinione pubblica, il più delle volte per finalità politiche.
QAnon è qualcosa di più. Secondo alcuni che studiano da tempo il fenomeno, sarebbe iniziato come un gioco, fin quando non ha assunto un ruolo importante nella disinformazione mirata, come nel caso di Donald Trump che ha ampiamente utilizzato questa setta virtuale per colpire gli avversari screditandoli. Neppure in Italia mancano i casi, come quello del primo governo Conte che veniva supportato ed elogiato dagli attivisti di QAnon, salvo poi essere contestato dopo la rottura con Salvini, attuale idolo italiano degli adepti della setta virtuale.
Fede religiosa, amor di patria, famiglia, sono le armi di questo nuovo esercito della salvezza.
Ma solo di questo si tratta?
Quello che può sembrare un gioco, forse anche un po’ stupido, grazie al condizionamento di un’opinione pubblica sempre più superficiale e non più in grado di fare una corretta analisi delle informazioni che riceve, oltre a trasformarsi in uno strumento utile al raggiungimento di fini politici o di altro genere, rischia di condurre le menti più deboli a commettere crimini. L’America è famosa per le sette che già nel passato sono state protagoniste di stragi.
I primi allarmanti esempi della deriva a cui potremmo a breve arrivare, li abbiamo dall’arresto di Matthew Phillip Wright, accusato di terrorismo per aver condotto un camion blindato all’interno del quale vennero trovate delle armi che lo stesso Wright, in “missione” per conto di QAnon, avrebbe dovuto usare perché il dipartimento di giustizia rilasciasse il rapporto completo sulle indagini dell’FBI relative allo scandalo delle e-mail di Hillary Clinton.
Una lunga catena di odio razziale, antisemitismo, odio politico, che ha portato ad attentati e incendi negli Stati Uniti, compreso a un omicidio, nonché all’arresto di una donna che, armata, sembra avesse cercato di raggiungere la nave ospedale della Marina degli Stati Uniti Comfort, dove riteneva, stando alle indicazioni di QAnon, che fosse utilizzata da pedofili. Tra gli obiettivi dell’arrestata, il candidato alla presidenza degli Stati Uniti Joe Biden, Hillary Clinton e Tony Podesta, da eliminare “in nome di Babilonia!”.
Una setta digitale che l’FBI identifica come una minaccia di terrorismo interno, visto che le teorie complottiste, seppur occasionalmente, portano ad atti violenti.
Il fanatismo, che sia religioso, politico o di altra natura, va sempre combattuto. Il sottovalutarne la pericolosità fa sì che ci si trovi poi impreparati, così come è accaduto con il terrorismo islamico, le cui conseguenze vediamo ancora. Di suprematisti e di sette religiose o pseudo tali, quasi certamente, purtroppo, sentiremo parlare nel breve termine, così come delle violenze che in contrapposizione ne scaturiranno.
Good Bless America (and the world). E che lo faccia anche il Dio di chi non crede, purchè si metta la parola fine a questa follia che pervade ormai il mondo.
Gian J. Morici
I cavalli di Troia del Cremlino
Savoini, D’Amico e le società russe