di Gian J. Morici
“Dopo il massacro del Boeing, la menzogna che dilaga, trasuda da ogni anfratto dei media. Ricevo lettere disperate. Una signora russa mi racconta che un suo conoscente italiano le ha telefonato per dirle: “ecco, il tuo presidente ha ucciso 300 innocenti”. E’ un povero disgraziato, nutrito d’odio e di ignoranza. Come tanti.
L’inchiesta non è ancora nemmeno cominciata e moltissimi hanno già concluso. Tutti i media hanno già concluso, anche se lo dicono a mezza bocca perché temono di essere smentiti dopo un minuto. Ma il risultato è che viviamo in mezzo a milioni di zombi, divenuti tali perché bombardati dalla menzogna. Non dobbiamo arrenderci. Se ci arrendiamo saremo travolti dal fascismo. Ciascuno si armi di pazienza, di coraggio. Dire la verità significa andare contro corrente, inutile nascondercelo. Non dirla significa arrendersi. Arrendersi significa annegare nel liquame”.
Questo lo stato pubblicato oggi su Facebook dal giornalista Giulietto Chiesa. Come dare torto a Chiesa quando scrive che “l’inchiesta non è ancora nemmeno cominciata e moltissimi hanno già concluso”? Chiesa ha ragione, viviamo in mezzo a milioni di zombi, divenuti tali perché bombardati dalla menzogna. Questo si chiama parlar chiaro, dire le cose come stanno, fare il giornalista…
Eppure, un pensiero molesto mi frulla per la mente. Il ricordo di qualcosa di diverso, un qualcosa scritto dallo stesso giornalista poche ore dopo che il volo della Malaysia Airlines era stato abbattuto sui cieli dell’Ucraina Orientale. Digitando su Google “giulietto chiesa Boeing 777”, il motore di ricerca trova l’articolo dal titolo “AEREO ABBATTUTO/ Giulietto Chiesa: un altro frutto degli errori di Europa e Usa”, pubblicato dal sito “ilsussidiario.net” e ripreso da altri siti. Inutile cliccarci sopra, la risposta del sito alla richiesta è: “PAGINA NON TROVATA Se vuoi segnalare il problema scrivici! Per favore cita l’URL (indirizzo) della pagina contenente il link e l’URL della pagina non trovata. Grazie
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Feel free to e-mail us a note! Please report the URL of the referrer page and the URL of the page not found. Thanks”.
La curiosità a questo punto prende il sopravvento e m’intestardisco nella ricerca, fin quando non trovo l’intervista a Giulietto Chiesa pubblicata sul sito “Come Don Chisciotte”. Un’intervista ricca di ipotesi – in una sola direzione -, di certezze del bravo giornalista e ipotesi (o illazioni?) in merito alle responsabilità; come quando al giornalista che chiede se la colpa è di Kiev, Chiesa risponde: “Guardi, io mi ricordo bene che gli ucraini hanno già abbattuto un altro aereo civile con un missile Buk qualche anno fa, e fu riconosciuto che si trattava di un missile partito da una base dell’Ucraina. Quindi non sarebbe neanche la prima volta. Allora i morti furono una quarantina, adesso sono quasi 300, se vogliamo anche giocare a fare le statistiche”.
A volte è preferibile tacere… specie se nonostante l’intervista pubblicata sul sito originale sia stata oggetto di un “disguido” che ha portato alla sua cancellazione, in rete, con un po’ di buona volontà, si riesce a riesce a ritrovarla pubblicata da altri siti. Una figura niente affatto edificante per il giornalista nè, tantomeno, per il sito…
Questa l’intervista, lascio a voi lettori il trarre le conclusioni:
Guardi, io mi ricordo bene che gli ucraini hanno già abbattuto un altro aereo civile con un missile Buk qualche anno fa, e fu riconosciuto che si trattava di un missile partito da una base dell’Ucraina. Quindi non sarebbe neanche la prima volta. Allora i morti furono una quarantina, adesso sono quasi 300, se vogliamo anche giocare a fare le statistiche.
La memoria va subito a quel tragico primo settembre 1983, quando un Boeing delle linee aeree sudcoreane venne abbattuto da un jet militare sovietico. I morti furono 269, poco meno di quelli di adesso, 295. Allora la responsabilità venne accertata immediatamente, i russi avevano reagito alla violazione dello spazio aereo. Adesso il jet delle linee aeree della Malesia abbattuto non era ancora entrato nello spazio aereo russo, ma di fatto i russi sono tra i sospettati. Il volo MH17 è caduto nell’Ucraina dell’ovest, proprio nella zona dove sono in corso i combattimenti tra ribelli filorussi e le forze di Kiev. Nelle ultime settimane diversi aerei militari ucraini erano stati abbattuti dai ribelli o addirittura da aerei militari russi, come accusa Kiev, nella stessa zona. Quello che è successo ieri pomeriggio probabilmente rimarrà senza autori, anche perché sia russi che ucraini usano lo stesso missile anti aereo, il Buk, capace di arrivare fino a 14mila metri di altitudine. Il Boeing volava a 10mila. I ribelli smentiscono di avere armi del genere.
Secondo il giornalista Giulietto Chiesa, contattato da ilsussidiario.net poche ore dopo il fatto, “si tratta di una provocazione che era nell’aria. Il periodo poi è quello perfetto per questo tipo di provocazioni e sinceramente mi aspettavo qualcosa del genere tra luglio e agosto. I soggetti implicati sono due, Mosca e Kiev: a voi decidere chi possa essere il colpevole. Io la mia idea ce l’ho”.
Siamo ovviamente nel campo delle pure ipotesi. Lei personalmente, a caldo, che idea si sta facendo di quanto accaduto?
Intanto posso dire che da parte mia non c’è alcuna sorpresa per quanto accaduto. Sapevo, ero certo, che ci sarebbe stata una provocazione di queste dimensioni tra luglio e agosto, che è il periodo adatto per mettere in atto operazioni di questo tipo, quando l’attenzione generale è distratta da altro.
Perché parla di provocazione?
Si tratta chiaramente di una provocazione, lo vediamo dalle parti in campo. Nessuno al mondo sa chi ha fatto partire questo missile, lo sa solo chi lo ha fatto e allora possiamo fare solo un ragionamento politico.
Ci dica cosa pensa.
Il ragionamento politico è uno solo e basta guardare il luogo dove l’aereo è stato abbattuto. Si tratta di un’operazione di provocazione evidente contro i ribelli filorussi per screditarli davanti al mondo, poi naturalmente siamo liberi di scegliere quale sia la versione che preferiamo. Ma io le domando: quale interesse avrebbero avuto i ribelli, supposto che abbiano armi del genere, a colpire un jet civile?
Ce lo dica lei…
Sicuramente i ribelli non erano in grado di conoscere la nazionalità, gli orari del passaggio in quella zona, la direzione e tanti altri dettagli tecnici per colpire così a colpo sicuro. Per fare questo ci vuole un apparato informativo molto sofisticato che non è a disposizione dei ribelli.
Dunque? Non rimangono molte altre ipotesi al vaglio.
Infatti, si tratta di capire chi aveva queste informazioni e queste armi: ci sono solo due tipi di protagonisti.
Quali?
Uno è il governo di Kiev, l’altro quello russo. Ognuno scelga come ritiene opportuno.
A parte l’ipotesi di un tragico errore, se io le dico che la provocazione l’ha messa in atto Mosca per giustificare la più volte minacciata invasione dei territori dell’est Ucraina, lei cosa dice?
La sua ipotesi si può verificare velocemente e nello spazio di poche ore quando ci sarà l’invasione che lei ritiene ci possa essere. Se non ci sarà nessun intervento russo di terra, la sua ipotesi è smontata.
Sarebbe comunque una provocazione per screditare Kiev…
Io so con assoluta certezza che Mosca non ha nessuna intenzione di intervenire in Ucraina e quindi la sua ipotesi non la prendo neanche in considerazione. Alla Russia non interessa invadere, credo sia più opportuno prendere in considerazione altre ipotesi.
E cioè la colpa di Kiev?
Guardi, io mi ricordo bene che gli ucraini hanno già abbattuto un altro aereo civile con un missile Buk qualche anno fa, e fu riconosciuto che si trattava di un missile partito da una base dell’Ucraina. Quindi non sarebbe neanche la prima volta. Allora i morti furono una quarantina, adesso sono quasi 300, se vogliamo anche giocare a fare le statistiche.
Una cosa è certa: aver lasciato un focolaio di guerra civile in piena Europa non poteva prima o poi che portare a un episodio del genere. Chi ha le colpe morali di quanto è accaduto?
Le colpe le hanno gli americani e l’Europa, che hanno fomentato questa guerra civile in Ucraina, l’hanno organizzata, preparata e fatta partire. E’ evidente che si tratta di una responsabilità gravissima.
Paolo Vites
Fonte: www.ilsussidiario.net
Link: http://www.ilsussidiario.net/News/Esteri/2014/7/18/AEREO-ABBATTUTO-Giulietto-Chiesa-un-altro-frutto-degli-errori-di-Europa-e-Usa/514940/
18.07.2014
E cosa ci sarebbe da smentire? Io rivendico, riga per riga, quello che ho scritto allora. Non c’è stata nessuna invasione russa dell’Ucraina. Come volevasi dimostrare. Per altro il Boeing non è stato nemmeno abbattuto da un missile Buk, con ogni probabilità è stato abbattuto da un missile aria aria. Il resto che avete scritto sono solo fumisterie. Se volete un confronto diretto, via Skype sono pronto in qualsiasi momento.
Giulietto Chiesa
Giulietto Chiesa: “Si tratta di capire chi aveva queste informazioni e queste armi: ci sono solo due tipi di protagonisti […] Uno è il governo di Kiev, l’altro quello russo.” http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=3398
No, Dott. Chiesa, c’era una terza possibilità, quella che i filo-russi avessero missili Buk. Una possibilità che Lei ha escluso a priori, nonostante la stampa russa, che Lei ben conosce, ne avesse dato notizia più di 15 giorni prima dell’incidente, quando poteva essere motivo di vanto il fatto che le milizie di Donetsk avessero catturato un’unità armata con sistemi missilistici antiaerei semoventi Buk. https://ria.ru/20140629/1014048721.html
Inoltre, Dottore Chiesa, non posso che stupirmi che nell’immediatezza dell’accaduto avesse una visione così chiara dei fatti, salvo qualche giorno dopo, quando si ipotizzava una possibile responsabilità dei filo-russi, lamentare che a indagini non concluse si potessero trarre delle conclusioni.
Riepilogando, qualche ora dopo l’incidente (quando lo si attribuiva agli ucraini) si potevano prospettare tutte le conclusioni – salvo che potesse esserci una responsabilità dei filo-russi che NON POSSIEDONO SISTEMI MISSILISTICI BUK -man mano che passava il tempo, ogni ipotesi era azzardata…
Sono onorato dalla possibilità di un confronto diretto, non appena mi sarà possibile, e a tal proposito Le rimetto il mio contatto mail: gianjosephmorici@virgilio.it
Cordialmente
Gian J. Morici