Da anni diciamo che l’Italia affonda, da anni riusciamo a stare a galla. Da anni perdiamo la faccia all’estero, da anni recuperiamo credibilità. Un’altalena costante alla quale siamo abituati e, ancor peggio, assuefatti.
Crediamo cambiare e votiamo sempre gli stessi. Non sono così lontani i tempi in cui si diceva “mi fa schifo ma voto DC”, ora votiamo dei DC sotto false vesti socialiste. Resistiamo a tutto.
Vorrei capire se mai ci sarà una goccia che farà traboccare il vaso del popolo italiano. Vorrei capire quando sarà il popolo a gridare basta. Perché per ora le grida cacofoniche vengono solo dai politici, peggio ancora, dall’aula del Parlamento che assomiglia più ad un pollaio, con tutto il rispetto per i pollai.
I lavoratori soffrono, i piccoli industriali soffrono, corriamo dritto al muro. Non si contano più i suicidi per disperazione, di chi non può più pagare il mutuo, di chi vede fallire la propria ditta, di chi non arriva più a fine mese e non vuole chiedere aiuto.
Pur non condividendo certe idee, pur avendo le mie perplessità su Grillo, speravo che il Movimento 5 Stelle avrebbe scosso l’opinione pubblica. Non pochi italiani all’estero hanno seguito i progressi del movimento non senza una certa speranza. Io stessa l’ho commentato alla televisione francese come movimento da seguire con interesse, come una possibilità di svolta.
Vada per lo stile di Grillo l’urlatore, anche se giunge sempre il momento in cui si è ascoltati meglio se si abbassa il tono, il che non significa ridurre le ambizioni.
Le ambiguità di Grillo su certi temi e gli scivoloni verbali che gli sono valsi accuse di antisemitismo, estremismo e quant’altro non coinvolgono chi ha aderito al movimento.
Ho cercato di glissare sulla caccia ai giornalisti ostili che aveva un gusto amaro di istigazione alla delazione, tanto più che lo stesso Grillo utilizza i media che tanto disprezza come cassa di risonanza e in questo mi ricorda l’infausto cavaliere.
Ma la goccia che ha fatto straripare il vaso della mia pazienza è stata l’espulsione dei senatori “dissidenti”. Un atto inconcepibile e vergognoso. Un caso che fa notizia ora ma non è la prima volta che il monarca se la prende chi non copia ed incolla il suo pensiero. Chi non ha perso la memoria storica si ricorda dei danni che possono fare i burattini al servizio di un despota.
Uno dei principi della democrazia è la libertà di pensiero. Sono convinta che molti elettori del M5S siano ancora in perfetta fede e poco importa se condivido o no il programma del movimento. La democrazia prevede la molteplicità dei pensieri. La molteplicità dei partiti permette la molteplicità delle opinioni e può essere fatale solo se da molteplicità si trasforma in eccesso di partiti con la conseguente dispersione politica che porta allo sfascio. Comunque sia la pluralità resta un fondamento democratico.
Dopo quest’ultimo exploit ritengo Grillo l’antitesi della democrazia. Così ora avrà una ragione per inserirmi nella lista dei giornalisti ostili anche se preferirei essere iscritta in quella dei cittadini ostili alla dittatura delle idee.
L’unica cosa che mi resta da dire ai 5Stelle è “Ammutinatevi” e continuate senza il despota, in piena democrazia e con le vostre idee, giuste o sbagliate che siano!
Luisa Pace