Il premier Mario Monti ha buttato sul tavolo una manovra economica del rigore, si, del rigore e dell’attacco ai più deboli. La retorica dell’equità si è tradotta in una grosso macigno in testa ai lavoratori, lavoratrici e pensionati.
Questo governo definito “tecnico” presenta la manovra più politica che la storia della Repubblica ricordi.
Viene naturale chiedersi perché rimodulare le pensioni? Forse che i bilanci INPS non sono in pareggio? Secondo il mio parere, si è voluto dare un preciso segnale ai “mercati”: colpendo i soggetti più deboli, sfiorando delicatamente le rendite, i profitti, gli interessi che quei mercati difendono giorno dopo giorno.
Stesso discorso vale per l’aumento dell’Iva ed il blocco degli adeguamenti inflazionistici per le pensioni, che avrà come conseguenze ,una ricaduta notevole sui consumi.
Anche l’aumento indiscriminato dell’Ici-Imu ( perché non calcolarla su rendita lavorativa e valore dell’immobile?) Per quanto concerne la “soft patrimoniale” il Premier Monti, sostiene che non c’è contezza dei patrimoni e quindi ha pensato bene di sostituirla con una “misera” tassazione alle barche e alle auto di lusso.
Inoltre, defiscalizza l’Irap e offre incentivi alla ricapitalizzazione delle imprese. Si direbbe una manovra scritta a “quattro mani” una manovra confindustriana, marcegalliana.
E pensare che questo governo si è presentato come “salvatore dell’Italia”,(con la santa benedizione di quasi tutti ) di quella Italia, devastata negli anni passati da Governi soliti a spendere più di quanto incassavano.
Oggi, nel mondo del web, tra le sue pagine, riscopriamo la parola “unità” , la frase “percorso comune”, se ne discute nel sindacato, nei movimenti.
Il popolo italiano non vuole stare in silenzio e si aspetta uno scatto e una reazione, una mobilitazione generale, contro uno scandalo che indigna, contro un governo che ha il volto delle banche e della finanza.
Grazie per avermi dato la possibilità di esternare il mio personalissimo pensiero sulla manovra dal sapore amaro per tutti gli italiani e soprattutto per i giovani italiani.
Aldo Mucci