Abbiamo ritenuto opportuno, dopo la pubblicazione dell’intervista all’Avvocato Angelo, incontrare il Dott. Manfredi Borsellino per gli eventuali chiarimenti o considerazioni in merito a quanto scritto nell’articolo suddetto. La prima cosa da dire, è la cortese e aperta accoglienza ricevuta, segno di grande apertura e intelligenza da parte del Dott. Borsellino, che lasciatemi dire ne fa un degno figlio di tale padre, il Giudice Paolo Borsellino.
Ovviamente in qualità di Funzionario della Polizia di Stato, dovendo mantenere un contegno consono alla sua attività, non può certo armarsi di megafono o andare in manifestazioni gridando la, seppur giusta e legittima, richiesta di giustizia e verità nei confronti di quanto successo al padre, a questo compito assolve egregiamente la sorella Fiammetta Borsellino.
Tornando a quanto asserito nell’intervista all’Avvocato Angelo che ovviamente fa il proprio lavoro cercando di fare gli interessi del proprio assistito, dobbiamo comunque rilevare il rammarico del Dott. Manfredi Borsellino verso quelle che sarebbero le interpretazioni delle affermazioni rilasciate, Borsellino era stato invitato come teste in quel processo dall’Avvocato difensore del giornalista Gianfranco Criscenti e che non era stato informato, nemmeno dai suddetti avvocati del fatto che il processo era stato intentato nei confronti del falso pentito Vincenzo Calcara per diffamazione nei confronti del Professore Antonio Vaccarino, ne tantomeno su cosa sarebbe dovuta basarsi la sua deposizione.
Che si trattasse di un processo verso Calcara e come parte offesa Vaccarino, lo avrebbe scoperto solo quando a rivolgergli le domande ha iniziato l’Avvocato difensore di Calcara.
Non essendosi mai interessato a questi argomenti, gli sono venuti in mente solo i titoli dei giornali usciti nel terribile periodo trascorso tra l’attentato al Dott. Falcone e la tragica, per lui e noi tutti, strage di via D’Amelio e che quindi ricordava che si parlava di Calcara come pentito affidabile affidato alle indagini del padre e del professore Vaccarino come arrestato nella cosiddetta operazione Palma del maggio 92, periodo quello in cui si sono scritte pagine piene di menzogne come si era e purtroppo si è ancora abituati a fare, lo scoop ad ogni costo.
Bisogna dare atto anche al Dott. Manfredi Borsellino, della sua grande professionalità come poliziotto, dimostrato anche dalle decine di attestati di lode, che fanno bella figura nel muro del suo ufficio e anche se poliziotto, non poteva certo sapere della presunta o vera appartenenza di Svetonio ai Servizi Segreti, si chiamano segreti. Per quanto da lui letto ha giustamente presunto che probabilmente il Prof. Vaccarino in quel frangente abbia collaborato con i servizi, ma senza nessuna certezza, infatti non avendo visto atti processuali non era a conoscenza della sentenza di archiviazione nei confronti di Vaccarino e dei servizi, sentenza firmata e sottoscritta da ben dieci Giudici che attestavano la totale dedizione degli stessi allo Stato nei servizi espletati.
In merito ai familiari rapporti con Calcara, tanto decantati e scritti dallo stesso Calcara in ogni tipo di mezzo di informazione e brillantemente pubblicizzati o utilizzati da certa antimafia, lo stesso Manfredi Borsellino ha chiarito che si era trattato di una continua e fastidiosa pressione fatta da Calcara tramite telefonate e invio di mail sempre più pressanti fino al punto da decidere di non rispondergli più, quindi alla fine, questi rapporti con Calcara erano diventati unilaterali ad uso e consumo dello stesso Calcara. Inizialmente si sarebbe anche potuto credere alla bontà delle dichiarazioni di un pentito, purtroppo Il Giudice Paolo Borsellino non ha avuto il tempo di approfondire e sbugiardare lo stesso, solo dopo si è potuto appurare quanto fosse menzognero e falso Calcara.
Dichiarazioni di ben diciannove pentiti, dichiarati attendibili, che dicevano di non conoscere Calcara e che anzi lo stesso era un “fradiciume”, testimonianze di Poliziotti e Carabinieri che dopo un anno di indagini non avevano trovato assolutamente nessun riscontro alle accuse rivolte da Calcara a Vaccarino, hanno permesso di dare la giusta dimensione a questo soggetto.
Un “soggetto sfrontatamente portato al mendacio”, come lo hanno definito i Giudici Russo, Pellino e Zuccaro. Potreste dire, ma perché hanno permesso che Calcara usasse a suo beneficio il nome della famiglia Borsellino e non lo abbiano mai smentito, probabilmente perché non ne erano a conoscenza, o forse perché hanno preferito ignorarlo, o purtroppo perché mal consigliati, non sta a noi fare supposizioni, la loro famiglia ha già subito tanto e sono solo loro a poter decidere cosa fare.
Nessun dolore è giusto per chi lo soffre, come nessuna forma di violenza può trovare alcuna legittimazione in una società che civile lo è nella concretizzazione di valori e di sacro rispetto dell’umanità. La dignità di Manfredi Borsellino , in questi terribili anni di sofferenze familiari, di traumi pesantissimi sì è saputa imporre con la discrezionalità professionale che lo rende indubbiamente un degno figlio di un Eroe.
Il peso soverchiante di una Personalità che vive e pulserà sempre nella storia, come quella del Giudice Paolo Borsellino, avrebbe potuto limitare gli ambiti operativi di Manfredi, sottoposto inevitabilmente ad un impari confronto con tanto Padre; invece, abbiamo registrato come e quanto Egli abbia saputo, con la stessa discrezione del Giudice, compiere un servizio di encomiabile utilità a beneficio della Giustizia. Con intelligenza e solerzia, senza presuntuosi proclami, ha saputo infliggere durissimi colpi alla criminalità, con il più attento coordinamento dei suoi Collaboratori, guidati con forte e comune determinazione, accompagnati dal calore umano proprio delle Persone di alto spessore. Non possiamo che inchinarci al miracoloso continuum generazionale, manifestando al ViceQuestore Manfredi Borsellino la gratitudine umana e la meritatissima stima dell’intera Collettività. Elevando sempre la sentita e dovuta venerazione per Chi ha immolato consapevolmente la sua stessa vita per il conseguimento dell’affermazione della Giustizia sul male.
Resta comunque il piacere di avere conosciuto personalmente il Dott. Manfredi Borsellino, delle due ore passate piacevolmente insieme e della grande umanità dimostrata quando ha parlato anche dei suoi sentimenti e della sua famiglia.
Maurizio Franchina