Il personale del Corpo Forestale dello Stato ha portato avanti su tutto il territorio regionale una vasta campagna di controllo in materia di maltrattamento animale, sia nei confronti degli allevatori di animali da reddito che di animali
d’affezione, di canili pubblici e privati, con la finalità di verificare il rispetto delle normative vigenti relative al benessere degli animali e dalla identificazione degli stessi e registrazione alle anagrafi di settore a fini sanitari.
Si riscontra negli ultimi anni un sensibile aumento delle segnalazioni che pervengono alla Forestale da parte
di singoli cittadini o di associazioni di difesa degli animali, relativi a fenomeni di presunto maltrattamento in particolare per singoli animali d’affezione.
Complessivamente sono risultati :376 controlli, 198 sanzioni amministrative per l’importo totale di 76.117 euro e20 reati accertati.
In provincia di Perugia sono duecentodieci i controlli effettuati dai Comandi Stazione Forestali, diffusi su tutta la provincia, centoventinove le sanzioni amministrative elevate per un importo complessivo di 48.236 euro. Relativa mente al rispetto delle normative vigenti previste in capo ai titolari degli allevamenti controllati, quali autorizzazioni sanitarie, corretta tenuta dei registri aziendali, identificazione degli animali ed iscrizione all’anagrafe delle singole specie, sono state elevate in totale 112 sanzioni amministrative per un importo complessivo pari ad euro 19.375. Ben 98 delle 129 sanzioni complessive elevate hanno riguardato l’omessa identificazione e registrazione di cani all’anagrafe, sia di singoli animali che di quelli ospitati presso canili,pubblici o privati.
Le altre irregolarità accertate nel corso dei controlli, che hanno portato ad elevare ulteriori complessive 17 sanzioni amministrative per l’importo complessivo di 28.861 euro, hanno riguardato invece allevamenti di animali da reddito, per svariate fattispecie di illecito tra cui la gestione non corretta dei reflui dell’allevamento,trasporto animali vivi presso mercati senza le previste certificazioni con conseguente sequestro amministrativo degli animali,introduzione di animali al pascolo in fondo altrui, omessa custodia animali, abbandono rifiuti. Oltre alle sanzioni amministrative comminate in alcuni casi sono state impartite prescrizioni agli allevatori in materia di benessere animale ed in materia di anagrafe.
Episodi accertati di maltrattamento animale hanno portato invece alla redazione di tredici comunicazioni di notizia di reato presentate all’Autorità Giudiziaria competente nei confronti di undici persone. Due CNR hanno riguardato la detenzione di cani in condizioni incompatibili con la loro natura, due maltrattamento di cane seguito da morte, due uccisioni di specie cacciabili in epoca di divieto, una relativa al disturbo delle specie animali all’interno del Parco Nazionale Monti Sibillini in zona A di riserva integrale, ad opera di cinque persone arrivate con fuoristrada che conducevano 9 cani da caccia di cui4 liberi alla ricerca di fauna selvatica. Inoltre sei comunicazioni di notizia di reato per uccisione/avvelenamento di animali a seguito di abbandono di esche avvelenate, di cui cinque nella zona di Gualdo Tadino ed una in quella di Nocera Umbra, qui anche una CNR a seguito di ritrovamento di un esemplare di femmina di lupo morto.
In provincia di Terni sono stati eseguiti centosessantasei controlli in materia di benessere animale, in particolare nei comprensori amerino-narnese e di Acquasparta.Sono state riscontrate irregolarità che hanno dato luogo all’elevazione di 64 sanzioni amministrative per l’importo di 15.193 euro, di cui 59 per mancata iscrizione all’anagrafe canina, mancanza autorizzazione sanitaria, omessa segnalazione di morte e omessa custodia di cane. Cinque verbali hanno invece riguardato la gestione non corretta dello smaltimento dei reflui prodotti in allevamenti bovini.
Relativamente agli illeciti penali accertati in materia di benessere animale si riporta l’uccisione di un equide, avvenuto di recente nella zona di Arrone, mediante un colpo di arma da fuoco caricata a pallettoni, per tale episodio sono in corso le indagini dei forestali per risalire al responsabile. Nella zona di Terni approfondite attività di controllo riguardano, da tempo, la gestione dei canili pubblici o privati convenzionati con comuni, in particolare in relazione alla correttezza delle procedure di adozione dei cani di proprietà comunali e la correttezza della gestione amministrativa dei canili. Le presunte irregolarità di carattere penale riscontrate hanno finora portato al deferimento all’A.G. di 13 persone per vari reati tra i quali la truffa, l’abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e
falsità ideologica, l’indagine è attualmente in fase di conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura di Terni con la notifica dell’avviso di garanzia agli indagati.
Relativamente alla tutela delle specie animali in via di estinzione ai sensi della Convenzione di Washington, comunemente indicata come CITES di cui il CFS è in Italia l’Autorità competente, l’ Ufficio Territoriale Cites di Perugia ha accertato illeciti di natura penale che hanno portato alla redazione di cinque notizie di reato, una per commercio di avorio in mancanza di certificato attestante la provenienza legale, una per un esemplare di Boa conscrictor detenuto in cattività presso privato in assenza di documentazione, una per abbandono di un pitone da parte di studenti stranieri nell’appartamento in affitto che avevano lasciato, una contro ignoti per abbandono di una iguana a Città di Castello, una per abbandono seguito da morte di un’altra iguana a Bastia Umbra. Cinque le sanzioni amministrative elevate per l’importo di 12.688 euro, di cui due a carico di allevatori per irregolarità nella denuncia di nascita di pappagalli, due per esportazione di materiale Cites senza rispetto adempimenti doganali specifici, una per non corretta compilazione registro detenzione animali di specie Cites.