A descrivere le condizioni di vita all’interno del centro di accoglienza di Lampedusa, l’articolo pubblicato da “L’Espresso”, a firma del giornalista Fabrizio Gatti.
La storia di una “società che gestisce il centro in cui sono rinchiuse 709 persone incassa 21mila euro al giorno. Per lasciare che i bambini dormano su lenzuola di carta, mangino fra i bagagli sporchi, in condizioni igieniche disastrose. Mentre i pulmini partono, senza assicurazione”.
“Lampedusa Accoglienza” – si legge nell’articolo -, il suo presidente Antonio Zarcone, 60 anni, e il suo amministratore delegato Cono Galipò, 62 anni, da settimane assistono in condizioni indecenti i profughi arrivati vivi. Così indecenti che, sbarcati sani, i bimbi siriani qui hanno preso i pidocchi. Così scandalose che la società di Zarcone e Galipò ancora non ha fornito coperte di lana, brande, materassini puliti e tanto altro ancora costringendo centinaia di persone già provate dal viaggio e dalle paure che lo hanno provocato, a dormire per terra, a mangiare per terra. Come i cani randagi che, chissà perché, vengono ospitati nel centro di “Lampedusa Accoglienza” e la notte girano ad annusare e urinano sui bagagli, sugli indumenti dei profughi.
“Lampedusa Accoglienza” nel 2012, anno in cui gli sbarchi sono stati quasi inesistenti, ha incassato dallo Stato 3 milioni 116 mila euro. Nel 2011 ha incassato altri 3 milioni 202 mila euro. Poiché riceve circa 30 euro per ogni profugo ospitato per ogni giorno di assistenza, soltanto con le 709 persone presenti ieri Zarcone e Galipò hanno incassato 21.270 euro. Soltanto ieri: 21 mila li incasserà oggi, 21 mila euro al giorno li ha incassati in tutti questi tragici giorni.
Con 21 mila euro al giorno se ne comprano di coperte. Fa invece impressione vedere i bambini avvolti in lenzuola di carta e sdraiati sulla terra o sulle piastrelle del pavimento. Fa impressione guardare le loro mamme stringerli per riscaldarli nel freddo di queste notti di maestrale. I numeri danno l’idea dell’indecenza: 709 reclusi di cui 504 uomini, 69 donne, 136 bambini e ragazzini compresi gli adolescenti non accompagnati. Reclusi sì perché in violazione ai principi costituzionali, dal centro ufficialmente non si può uscire. E le passeggiate in paese possibili per i buchi nella recinzione non sono un normale diritto ma un’elargizione. Questa violazione costituzionale ormai è accettata da tutte le Procure d’Italia che evidentemente fingono di non sapere”.
Delle condizioni di vita nel centro di accoglienza, avevamo scritto l’8 ottobre in occasione della protesta degli immigrati costretti a vivere in condizioni disumane. Condizioni documentate dalle foto inedite che pubblicammo in esclusiva e dal breve video che mostra come i migranti all’interno del centro siano costretti a ripararsi dalle intemperie realizzando ricoveri di fortuna. Oggi, a tornare sull’argomento è Fabrizio Gatti con un articolo molto dettagliato che non può essere ignorato e merita certamente verifiche ed approfondimenti anche da parte dell’autorità giudiziaria.
Leggi l’articolo di Fabrizio Gatti