Ad affermarlo, con una lettera aperta al Presidente del Consiglio Mario Monti, Calogero Miccichè Coord. Prov. di SEL.
“Continua la strage di innocenti in Siria, e il sindaco di Agrigento esporta la lirica di Puccini a Damasco per il sollazzo dei sodali del criminale Presidente siriano Assad”
Continua la strage di innocenti in Siria, l’ultima in ordine di tempo con decine di bambini massacrati dall’esercito siriano. E mentre il mondo intero continua a boicottare il regime di Damasco, Marco Zambuto, sindaco di Agrigento, città della fratellanza e della pace fra i popoli con la sua famosa sagra del mandorlo in fiore, nonché capoluogo di una fra le più povere province della Repubblica Italiana, si pregia di tessere rapporti “culturali” con i sodali del criminale Assad.
Questa non è la solita critica amministrativa di un oppositore, ma una ferma questione di principio per la quale non si possono e non si devono avere rapporti di alcun tipo con chi si macchia di efferati crimini contro l’umanità.
Tutto nasce quando nel dicembre scorso sono apparsi due articoli giornalistici a pagamento del direttore generale della “abusiva” Fondazione Teatro Pirandello, Massimo Muglia, già vice sindaco della precedente amministrazione Zambuto (UDC-PDL più PD di G. Arnone); nei suddetti articoli, fra l’altro, si annuncia che una opera lirica di Puccini (la Boheme), prodotta dalla stessa fondazione, sarà replicata a Damasco, mitica capitale siriana. Nella prima settimana di Gennaio 2012, stigmatizzando la decisione di replicare la Boheme a Damasco proprio per gli eccidi che già da allora si stavano perpetrando nei confronti della popolazione inerme, una mia inchiesta mette in evidenza che la “Fondazione Teatro Pirandello” è illegittima con tutte le conseguenze del caso. La replica del sindaco M. Zambuto e del Direttore Generale M. Muglia riguarderà solo la legittimità della fondazione ma non affronterà la questione dello spettacolo teatrale a Damasco.
La questione però è ripresa dal giornalista di Grandangolo, Diego Romeo, nell’ultimo numero del settimanale, intervistando il sindaco Zambuto fa una domanda pertinente all’argomento che qui riporto integralmente:
D.R.” In fatto di cultura lei e Muglia avete avuto in mano le leve esecutive. Su Grandangolo da tempo si parla di cambi di rotta, di cultura progressista adeguata allo spirito dei tempi, che sia più doverosamente inquietante e non consolatoria. Lei sente dentro di se e riesce a porsi il problema di interpretare queste ricorrenti esigenze?”
M.Z. “In quest’anno abbiamo voluto valorizzare tutto ciò che veniva da parte del territorio, senza preferenze su tizio o caio. L’apertura nostra è totale per valorizzarle energie e i bisogni. Abbiamo avuto la stagione lirica e concertistica, stiamo lavorando al teatro di produzione. Tutto questo facendo i conti con le finanze”.
D.R. “Con un occhio a Damasco o all’India mi sembra paradossale. Anche qui dovremmo capire che ne va di mezzo anche la politica estera italiana, soprattutto con la Sagra”…
M.Z. “Le devo dire che con Damasco e l’India verremo pagati per andare lì. Certo, dobbiamo essere consapevoli del ruolo e della dimensione che ha la città di Agrigento”.
La risposta di Zambuto è emblematica e credo che non abbia bisogno di ulteriori interpretazioni, le poche parole espresse dal Sindaco danno da sole il senso del basso livello politico ma soprattutto segnano la sua indifferenza verso le orrende notizie delle migliaia di vittime innocenti che hanno la sola colpa di lottare per la libertà e la democrazia.
Il sindaco, non cogliendo la gravità delle sue affermazioni, rispondendo al giornalista che ha inteso sollevare la questione sulle possibili critiche della politica internazionale del nostro paese, ha voluto invece rassicurare la sua città affermando che il viaggio della compagnia teatrale di Agrigento sarà a totale carico del governo siriano, il tutto per il sollazzo dei sodali del criminale Presidente siriano Bashar Hafiz Al – Assad.
A luce di questa vergognosa iniziativa del comune di Agrigento si chiede un intervento deciso del Presidente del Consiglio, che redarguisca chi con molta superficialità (ed uso un eufemismo) intrattiene rapporti con poteri criminali con i quali già il Governo italiano ha tagliato qualsiasi rapporto.
Agrigento 27 maggio 2012