Domani ampio spazio verrà dato agli episodi di violenza verificatisi a Roma. Assisteremo con sconcerto al susseguirsi delle immagini in tv, che ci mostreranno le auto in fiamme, le sassaiole, gli atti di vandalismo, commessi da gruppi di facinorosi incontrollati.
Su YouTube, viceversa, decine di filmati ci mostreranno cariche di polizia, lacrimogeni e idranti utilizzati in maniera illecita, manganellate su manifestanti pacifici.
Verità parcellizzate, utilizzate ad uso e consumo di fasce di spettatori, che faranno il tifo, come allo stadio, per una delle due squadre in campo.
Passeranno così in secondo piano, le ragioni dell’indignazione di migliaia di cittadini onesti, che hanno protestato contro i ladri di Stato. Contro chi ha derubato gli italiani, ma non pagherà mai il conto.
A pagare, indignati, cittadini, appartenenti alle forze dell’ordine rispettosi delle regole. Gli scaltri, i teppisti, i probabili infiltrati, i ladri di Stato, l’avranno come sempre fatta franca.
Le ragioni di una protesta condotta in nome di diritti calpestati e del futuro rubato alle nuove generazioni, offuscato da immagini utilizzate ad arte, per continuare a proteggere i privilegi di una casta che si auto elegge, si auto referenzia, si compra e si vende come fossero carciofi al mercato.
Tagli alla scuola, cassa integrazione, licenziamenti, tagli alla sicurezza, tagli alla sanità, mancanza di prospettive, pensioni e l’Italia che va a picco, verranno cancellati da tv e giornali che faranno vedere agli italiani soltanto lo spettacolo della guerriglia.
Storie che non ci appartengono, che vanno condannate, senza però dimenticare le vere ragioni che stanno spingendo cittadini di tutto il mondo a dire basta a chi ha ipotecato il loro futuro, calpestando diritti fondamentali per ogni essere umano.
Basta con le guerre fra poveri. Basta agli scontri di piazza tra forze dell’ordine e manifestanti, lasciando i ladri di Stato a guardare alla finestra.
Qui urgono regole nuove. È arrivato il momento, di chiedere pacificamente, ma in maniera decisa, che chi ha rubato paghi.
Che venga messa la parola fine alle impunità, che vengano sequestrati i beni di corrotti e corruttori, che venga accertata la provenienza delle ricchezze, che il maltolto venga restituito agli italiani, ai nostri giovani che hanno diritto ad avere un futuro, ai nostri anziani che hanno diritto ad una decorosa vecchiaia, ai tanti padri di famiglia, che hanno diritto ad avere un lavoro.
Non è comprando parlamentari che si può governare il paese. Né si può ancora pensare di governarlo così come fa l’opposizione, senza un progetto e facendo il gioco dei due compari.
Gli italiani sono stanchi. I ladri di Stato, a qualsiasi colore politico essi appartengano, faranno bene a comprenderlo. Chi ha sbagliato, adesso paghi…
Gian J. Morici
La ricerca della verità o della giustizia non giustifica mai atti di violenza!
Bel pezzo Direttore
Ricordate questa foto?
http://img638.imageshack.us/img638/8086/carlo4.jpg
Non è una foto scattata ieri a Roma. E’ una foto del 20.07.2001 scattata a Genova. Quello con il cappuccio e l’estintore che assalta l’auto dei Carabinieri intrappolata con il muso davanti ad un muro, insieme agli altri incappucciati che la circondano, si chiamava Carlo Giuliani: tutti gli assaltatori inferociti non sembrano avere intenzioni pacifiche.
Purtroppo nell’auto dei carabinieri c’è un ragazzo, due anni più giovane di Carlo, è nato a Catanzaro ed è in servizio a Genova: si spaventa, spara e Carlo Giuliani muore.
La mamma di Carlo Giuliani diventerà poi senatrice della Repubblica Italiana, suo marito era un sindacalista ai vertici della CGIL: ha fatto quindi una discreta carriera. Invece il carabiniere terroncello fa il disoccupato: è stato il capro espiatorio per tutti, per la mamma senatrice che ha perso il figlio e per i vertici dei carabinieri, che gravi errori a Genova hanno commesso il 20.07.2001.
Non dovremo meravigliarci se questi incappucciati che oggi a Roma hanno sfogato la loro rabbia sono anche i figli di papà della intellighenzia catto-comunista che perdona tutto a tutti, anche ai black-block, che tollerano questi giovani annoiati a cui piace giocare allo sciacallo, al teppista, al terrorista, al piromane, all’incappucciato, all’anarchico, se non lo fanno ora da giovani, quando potranno mai farlo? Anche i loro genitori poverini mica hanno avuto tempo di insegnargli che è pericoloso assaltare le forze dell’ordine alle manifestazioni… sono forse troppo impegnati nelle loro carriere politiche/sindacali?
Fortunatamente ieri a Roma non ci sono stati morti, ma è chiaro che questi soggetti violenti preferiscono essere protagonisti in azioni da teppisti piuttosto che essere protagonisti di idee in un pubblico dibattito o in forum di discussione: secondo voi è possibile che questi ragazzi non abbiano avuto una adeguata educazione al dialogo e all’ascolto?