Caro Angelino permettimi di prendere spunto dai tuoi recenti interventi,quali il primo Meeting di ”Generazione 30”, la nuova classe dirigente, la meritocrazia, l’attuale scenario politico nazionale e siciliano, nonché lo stesso confronto politico interno al Popolo della libertà…
Ritengo opportuno e doveroso porre all’attenzione del Segretario Nazionale del Pdl On. Angelino Alfano e all’opinione pubblica in generale, alcuni spunti di riflessione che attengono alle modalità di estrinsecazione della Politica e del suo sistema elettivo- rappresentativo Italiano.
Caro Angelino,sono note a tutti noi, le tue capacità di sintesi,di analisi e di lungimiranza che ti contraddistinguono nel panorama politico-umano italiano ed è per questi motivi che ti invito a fare una riflessione insieme a me e a tanti italiani che concordano con me.
Son certo che converrai anche Tu con tutti noi…
Credo e crediamo che sia venuto il momento di farne una questione nazionale, ma anche e soprattutto una “questione morale- propositiva”.
L’esperienza Italiana insegna la tendenza dei moderni partiti a diventare strutture oligarchiche,cioè organizzazioni dominate da capi irremovibili,sottratti ad ogni controllo,in grado di scegliere i soggetti da candidare alle elezioni per cariche pubbliche in modo del tutto indipendente dall’effettivo gradimento che essi riscuotono nell’opinione pubblica.
Per contrastare tale fenomeno bisogna assicurare la vita democratica all’interno dei partiti e ridare ad essi quel ruolo che hanno oramai perso, di cerniera tra gli elettori e gli eletti.
L’Italia ha bisogno di una riforma della politica che passa essenzialmente per la riforma del sistema elettorale e dei partiti, Tu Caro conterraneo sei nelle condizioni oggi, di dare inizio alla “Riforma di tutte le riforme”.
Se non si farà entrare nell’agenda delle riforme questo grande tema, tutti gli sforzi saranno inutili.
Permettimi di fare una doverosa premessa di carattere giuridico:
L’articolo 1 della Costituzione sostiene che la sovranità appartiene al popolo e che viene esercitata nelle forme e nei limiti della costituzione.
L’articolo 1 fissa in modo solenne il risultato del referendum del 2 giugno 1946: l’Italia è una repubblica.
I caratteri che distinguono la forma repubblicana da quella monarchica sono soprattutto due:
L’elettività,qui occorre una precisazione: di fatto, per i deputati nazionali l’elettività non esiste in quanto vengono nominati nelle segreterie politiche dal proprio leader!!!
La temporaneità delle cariche pubbliche,anche qui occorre una precisazione: a guardar bene di fatto nelle due Camere ci sono soggetti che esercitano il mandato da più legislature!!!
L’articolo 49 della nostra Carta Costituzionale recita : ”Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.
Il nostro sistema elettorale proporzionale L. 270/2005 prevede le cosiddette:
liste bloccate,per cui l’elettore vota una delle liste in competizione ma non può esprimere alcuna preferenza per i candidati,cosicché questi risulteranno eletti sulla base dell’ordine stabilito al momento della presentazione della lista( per esempio se ad una lista spettano cinque seggi,saranno eletti i candidati che nell’ordine della lista occupano il posto dal primo al quinto).
Appare chiaro che il “metodo democratico” indicato dal dettato costituzionale perde rilevanza di fronte alla lista bloccata.
Occorre una riforma della nostra democrazia.
Una riforma necessaria. La madre di tutte le riforme “in nome del popolo” per interrompere la linea progressiva del distacco rassegnato dei cittadini dalla politica.
Vuol dire una legge di riforma del sistema elettorale vigente che ponga limiti, regole, garanzie, metodi ai partiti e nei partiti. Una Legge in grado di regolare il rapporto tra elettori ed eletti, una Legge che sappia incidere sulle candidature buone e gradite dal popolo, una legge che sappia contenere il finanziamento e i costi della politica,una Legge che garantisca i diritti degli iscritti nei partiti e faccia rispettare i doveri della classe dirigente.
I Partiti non riescono più ad assicurare la completa rappresentanza della società e,soprattutto,non sempre riescono a comporre i diversi interessi sociali in una sintesi politica, è il sistema rappresentativo che è in crisi per effetto della Legge elettorale,i deputati nazionali, “eletti – nominati nelle segreterie politiche”,non rappresentano né il territorio,,né i cittadini, ma rappresentano solo il proprio leader.
I cittadini Italiani devono essere messi nella condizione di esercitare la loro sovranità,riformare la Legge elettorale con l’introduzione delle preferenze,significa restituire al popolo il diritto di voto pieno.
Attualmente l’esercizio effettivo della sovranità popolare mediante il quale ogni cittadino sceglie i propri rappresentanti a cui viene delegata la cura degli affari pubblici risulta viziato.
Solo con l’auspicata riforma i partiti possono tornare ad essere importanti sedi di selezione della classe politica e luoghi di elaborazione programmatica, occorre farsi promotori del processo riformatore del sistema elettorale,solo cosi potrà avvenire quel ricambio generazionale della classe politica posto che l’introduzione delle preferenze oggi si rende assolutamente indispensabile per il ripristino della democrazia.
Comprendo e comprendiamo anche bene che gli stessi deputati non cambieranno mai la Legge elettorale perché tanti di loro rischierebbero seriamente di perdere definitivamente l’appellativo di On.
Da On. passerebbero a Off!!!
In nome del popolo Italiano ti chiedo e ti chiediamo di attenzionare seriamente questo aspetto della Democrazia Italiana che nel terzo millennio è stata immiserita.
La politica non si occupa a sufficienza dei giovani. I giovani sembrano non avere fiducia nella politica e nelle istituzioni, hanno rinunciato a credere negli ideali che hanno accompagnato le generazioni precedenti, si sono ormai abituati vedere la politica come un’entità che non gli appartiene e che va osservata a distanza. La politica giovanile è praticamente inesistente, e i pochi giovani che hanno degli ideali politici non vengono incoraggiati a portare avanti le proprie idee.
Le promesse non mantenute, gli scandali, l’opportunismo, i giochi di potere, queste sono le ragioni per la quale regna lo scetticismo tra le nuove generazioni che sono diventate il soggetto escluso dalla politica.
“ Dovrebbero essere i giovani a cambiare la politica e non la politica a cambiare i giovani.”
Noi giovani Italiani, , noi nostalgici, noi idealisti, noi sognatori, noi delusi, noi schifati dalle caste, noi figli della crisi, noi figli di puttana ed ignorati…
Noi,mai inserite negli ultra decantati, annunciati e falsamente difesi processi democratici.
Noi soldati, noi onorevoli combattenti e vincitori di guerre, ma senza medaglie.
Noi, sommersi in un mare di incertezza, assetati di giustizia, ma circondati da personaggi che promettono futuro e fanno passato.
Siamo e son certo che questa mia missiva non resterà lettera morta.
Concludo augurando un proficuo e sereno lavoro
P.s. Caro Angelino la Democrazia può ritornare sovrana solo se non si darà spazio a “Caligola e al suo cavallo Incitatus”…
L’elettività per grazia ricevuta è cosa diversa dall’elezione per consensi personali!!!
Il Pdl con Pippo Scalia dentro, i consensi non li guadagna… li perde!!!
Hai tante ottime e valide risorse ,se devi volare alto, inizia a fare bene la selezione a livello locale della classe dirigente del futuro,i personaggi dell’era Arcaica lasciali a casa.
Su di te incombe un dovere morale ed etico nei confronti degli italiani….Sai qual’è?
Quello di creare la nuova classe politica dirigente per l’Italia che verrà!!!
Con affetto e stima
Gerlando Gibilaro
condivido quello che scrive l’amico gibilaro ma se vuoi affrancarti da questi giganti dai piedi d’argilla candidati come sindaco di Agrigento rompendo veramnete questo finto potere pre-costituito.
Ben venga il gibilaro della nuova politica, se nn ora quando, il mio voto
sarà dalla protesta alla proposta con gibilaro gerlando sindaco
Sig. Pino sono d’accordo con Lei,questo ragazzo ha ottime idee e si è speso tanto,peccato che è stato messo sempre da parte dai suoi ex referenti politici prima i repubblicani e poi Scalia,Gentile & company.
E’ vero Gibilaro rappresenta il nuovo della politica agrigentina e dice le cose come stanno.
Come ha detto Lei,potrebbe essere una valida alternativa,una svolta per Agrigento.
Gentile direttore ,il Sig.Gibilaro conosce poco molto poco il destinatorio il quale con le chiacchiere si é adoperato per la soluzione dell’aeroporto,la cattedrale,il centro storico,il ripristino della vecchia condotta idrica , facendo pervenire alla regione i FONDI FAS ( ma questi non arrivveranno mai perche’ il governatore Lombardo mon appartiene al PDL ) .
BUONA DOMENICA SIG.DIRETTORE .
Caro Gerlando, mi trovi pienamente in sintonia con il tuo discorso rivolto al segretario nazionale del PDL nonchè nostro concittadino, al quale tu chiedi fortemente una riforma del sistema elettorale, che torni ad essere quella di “CHE VINCA IL PIù ELETTO” e non quella del “CHE VINCA UN BURATTINO SCELTO”.
Il problema è uno però caro Gerlando, che tu chiedi al Topo di non rubare più il formaggio, al cane di fare amicizia col gatto ecc ecc. Come potrebbe Alfano riformare una legge che mantiene a galla pure lui??? Oggi sarebbe il primo a cadere, proprio perchè i cittadini, in particolar modo gli agrigentini, sono stanchi del suo immobilismo, del suo menefreghismo nel risolvere i problemi che attanagliano la nostra città. Con uno nella sua posizione la nostra città doveva farsi nuovamente il look, invece? La disoccupazione dilaga, in materia di depurazione meglio non parlarne, viviamo in una città dove i servizi che conosciamo sono solo quelli che tutti abbiamo in casa: sevizi di bicchieri, di posate, di tazzine x il caffè ecc ecc.Di cosa stiamo parlando? Lodevole la tua iniziativa Gerlando, ma è l’interlocutore che non funziona!!!