Grandangolo – il giornale di Agrigento diretto da Franco Castaldo – pubblica nel numero 39 in edicola domani, si occupa del tema del giorno ovvero l’avviso di garanzia spedito dai Pm della direzione distrettuale antimafia di Palermo all’ex vicepresidente della regione Siciliana, on. Michele Cimino, nel contesto dell’operazione “Family” portata a termine a Castrofilippo con l’arresto di cinque persone tra cui il sindaco, Totò Ippolito. Inevitabili le ripercussioni, le prese di posizione, l’incredulità per i fatti narrati dai media. Michele Cimino, dal canto suo, ha scelto di mantenere il profilo più corretto: silenzio su tutto, niente interviste, nessuna nota polemica. Si sta occupando solo ed esclusivamente di preparare una adeguata strategia difensiva da proporre ai magistrati inquirenti, il prossimo 4 ottobre quando ci sarà l’atteso faccia a faccia. A Cimino non viene contestato il solo episodio di Castrofilippo ma anche altre ipotesi legate a passate elezioni per le quali esiste il sospetto di compravendita di voti e l’appoggio elettorale di Cosa Nostra. Ma sul fronte mafia e politica, non è tutto. Le rivelazioni dei pentiti, soprattutto Maurizio Di Gati, hanno aperto scenari impensabili. Grandangolo è nelle condizioni di poter affermare che più fronti investigativi sono aperti da tempo e gli uomini politici (tra deputati, amministratori, sindaci, assessori e semplici consiglieri comunali) nonchè funzionari di Enti pubblici, posti “sotto attenzione” sono decine. Spieghiamo tutto, in esclusiva, a pagina 3. Intanto, sugli altri fronti della lotta alla mafia, emergono altri e significativi particolari legati alla latitanza del boss di Campobello di Licata, Giuseppe Falsone. Innanzitutto, la particolare cura che “Linghi linghi” ha messo a tutela della sua latitanza: covi muniti di videosorveglianza e cani di guardia, radio ricetrasmittenti per comunicare, staffette per ogni spostamento e poi, il chiodo fisso di Falsone ossia la spasmodica ricerca di cambiare sembianze prima ancora di sottoporsi ad interventi di chirurgia plastica. Giuseppe Sardino traccia un profilo del suo ex capo abbastanza particolareggiato e Grandangolo, attraverso una complicata elaborazione grafica, è in grado di fornirvi l’immagine della faccia di Falsone durante il periodo della sua latitanza nell’agrigentino, prima di riparare all’estero. Infine, un’ammissione che Falsone ha fatto a Sardino: “Se Maurizio Di Gati si è con segnato ai carabinieri e si è pentito la colpa è solo mia”. Anche in questo caso spieghiamo tutto a pagina 3. L’intervistona di Diego Romeo di questa settimana è dedicata al comandante dei Vigili urbani di Agrigento, col. Cosimo Antonica. Viene fuori un frizzante colloquio, molto interessante, che svela anche progetti e iniziative del corpo. La politica viene affrontata con più argomenti: le ripetute assenze dalla Giunta comunale dell’assessore Olimpia Campo; le vicende interne all’Udc e lo sfascio del partito; prospettive, analisi e indiscrezioni sul futuro del sindaco di Agrigento, Marco Zambuto.