In realtà la Prefettura aveva dato autorizzato l’accesso soltanto sugli Champs de Mars ma i manifestanti non hanno ascoltato. E’ il secondo atto di questo movimento che si può dire spontaneo, partito dalle reti sociali.
Che si creasse un movimento popolare in una Francia dove la spaccatura tra i “ricchi” e “gli altri” sta allargandosi esponenzialmente ormai da anni era prevedibile. Si percepiva un bollore sotterraneo molti analisti l’avevano previsto.
Gli Champs Elysées sono un campo di battaglia con lanci di sampietrini, la Guardia repubblicana che cerca di contenere le violenze. Dei falò sono accesi lungo il viale per bloccare l’avanzare della polizia. Le immagini sono pessime sia per il Governo sia per il Movimento dei gilets gialli. E’ vero che ci sono infiltrati di estrema destra ed anche di estrema sinistra. Peggio ancora, Marine Le Pen e Mélénchon sostengono il movimento ed aggiungono paglia sul fuoco.
Il movimento non ha una leadership ed è quindi incontrollabile. Un quartier generale potrebbe aiutare a calmare le violenze e a coordinare le richieste. Le manifestazioni, partite dalle nuove tasse sui carburanti, in realtà è frutto della nuova povertà.
Il Presidente Macron, aimè tace. Il silenzio non può che innervosire. I gilets jaunes sono disorganizzati ma non hanno interlocutori. Eppure l’elezione dello stesso Macron è il frutto della crisi dei partiti classici. E non dimentichiamo che si è trovato al secondo turno di fronte a Marine Le Pen. Ha vinto per difetto, ora deve dar prova di efficacia e non di presidenzialismo ad oltranza.
Mélénchon, leader della France Insoumise, lancia tweet come “Non lasciatevi intimidire dal macronismo” o “Castaner vorrebbe che la manifestazione dei Gilets jaunes fosse di estrema destra e poco seguita. La verità è che si tratta della manifestazione massiccia del popolo e questa è la fine di Castaner”.
Castaner è il Ministro degli Interni, annunciarne la fine è irresponsabile. Al contempo Mélénchon sdogana Marine Le Pen che twitta a sua volta: “Avevo chiesto al Governo perché non autorizzava i Gilets Jaunes a manifestare sugli Champs Elysées. Oggi Castaner utilizza questa domanda per mirarmi. E’ di bassa lega e disonesto come l’autore di questa manipolazione”.
La Francia è in piena frattura. A questo punto ci vuole una risposta governativa importante che sappia rispondere alle vere richieste popolari. Per ora siamo ad un punto morto ma poiché il movimento si è radunato non solo a Parigi ma in tutta la Francia è urgente trovare un modo per dialogare.
Luisa Pace
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