Quello che da un po’ accade nel lontano Venezuela, paese ormai sull’orlo della guerra civile, rimane davvero difficile da commentare. E’ lecito porsi tante domande, a cui non sempre riusciamo a trovare risposta. Se tutti ci chiedessimo se sia normale in qualsiasi paese del mondo imporre la propria legge, voler modificare la Costituzione a proprio piacimento, reprimere con la forza le giuste proteste del popolo, e far arrestare quasi tutti i membri dell’opposizione, la risposta sarà scontata: no, non è normale tutto ciò, è una dittatura, nello stesso stile di quella che durante la rivoluzione francese ha provocato le sollevazioni popolari che hanno decretato la fine del regno di Francia.
Ma se ci chiedessimo invece se il mondo occidentale sta assumendo la giusta posizione rispetto a tale vicenda, probabilmente avremmo tutti molte più difficoltà nel rispondere.
La risposta è una sola, l’Occidente è totalmente immobile e quasi indifferente davanti a tutto quello che sta accadendo in questo lontano paese sudamericano. Sempre flebile è stata finora la reazione dei governanti occidentali alla dittatura Maduro, in procinto adesso di modificare la Costituzione dopo avere operato l’elezione della nuova Assemblea Costituente, e non lasciare più un briciolo di potere a nessuno. Di veri provvedimenti contro tale regime, nonostante tutte le violenze, le uccisioni, gli arresti ingiustificati, se ne parla poco, o niente.
Trump aveva dichiarato nei giorni scorsi di voler colpire con sanzioni economiche il presidente venezuelano, ma poi ha invece tentennato improvvisamente, chiedendo su tale questione anche l’appoggio degli altri leader occidentali ed europei, che tarda ad arrivare. Su tale questione il tycoon newyorkese, nonostante mostri inizialmente toni piuttosto forti e aggressivi, si è mostrato alla fine sempre un po’ titubante nel momento di adottare dei provvedimenti. Nel mese di Luglio però, il Congresso aveva invece approvato un decreto per nuove sanzioni contro la Russia, che il presidente americano aveva in questo caso subito firmato. Una ennesima mossa che sembra messa in atto più per paura del prestigio dell’avversario, che per la reale presenza di un pericolo da esso. Corea, Russia, Iran, questi i veri pericoli a cui applicare immediate sanzioni o lanciare proclami bellicosi. Per tanti desta meno preoccupazione ed interesse l’attuale triste scenario venezuelano.
Siamo davvero strani noi occidentali. Abbiamo vissuto due guerre mondiali, assistito con ingiustificato orgoglio alla caduta dei vari leader politici di Tunisia, Egitto, Libia, e Iraq (cosa che nella maggior parte dei casi non ha fatto che peggiorare drammaticamente la situazione interna di questi paesi), stiamo intervenendo militarmente in Siria per rovesciare un regime a noi scomodo, stuzzichiamo continuamente il gigante russo a colpi di sanzioni, di esercitazioni militari a due passi dai loro confini, e di proclami bellicosi e inaccettabili. Del sangue dei tanti innocenti uccisi nelle città venezuelane sembra importarci davvero poco. Ancora più strani e poco comprensivi siamo proprio noi europei. Viviamo in un continente dove nel corso degli anni si sono susseguite diverse crudeli dittature, da Francisco Franco ad Adolf Hitler, da Salazar allo spietato ed intransigente Stalin, e questo nostro non avvertire la gravità di quello che sta avvenendo in quell’altra parte del mondo risulta davvero grave e inaccettabile. Stiamo lasciando questa gente al proprio destino, sotto i colpi dei manganelli della polizia, dei loro mitra, sotto la tirannia di un Presidente deciso a fare tabula rasa degli oppositori al suo regime, e di chiunque contesti le sue scelte, anche se fosse un bambino. Siamo noi i veri responsabili di questo scempio, l’Europa e gli Stati Uniti sono quasi del tutto immobili davanti tutto questo, ma non ne provano minimamente vergogna. Questa è l’unica triste realtà.
Graziano Dipace