“Dalla fine del mese di dicembre 2014 abbiamo fatto già 70 espulsioni per motivi di sicurezza dello Stato. Io sono d’accordo con la linea della Cancelliera Merkel”. Così interviene il Ministro dell’Interno Angelino Alfano nell’intervista a Storiacce di Raffaella Calandra su Radio 24. E puntualizza: “L’Italia ha già assunto una strada molto severa e molto dura in questa materia”.
Alla conduttrice che chiede se si tratta di espulsioni solo per fatti di terrorismo o espulsioni anche per altri reati come reati sessuali il Ministro Alfano risponde: “È chiaro che commettere reati nel nostro Paese e nel frattempo chiedere asilo è una contraddizione insopportabile”.
E sulla revoca dell’asilo per chiunque commetta reati, Alfano spiega: “Io sono convinto che non si possa accettare da parte di un richiedente asilo un atteggiamento non rispettoso, non solo nei confronti del nostro diritto a vivere in tranquillità, ma anche addirittura dei nostri modelli di vita, ecco il motivo per cui se già espelliamo per incompatibilità rispetto alla sicurezza nazionale coloro i quali inneggiano alla violenza a maggior ragione quelli che commettono reati”.
Sulla ricollocazione dei profughi.
Cifre sulle ricollocazioni italiane? “Noi abbiamo dei numeri da condominio sulla ricollocazione e quindi questo può essere un grande flop dell’Europa. Una nave che avendo ben avvistato un iceberg facesse rotta verso quell’iceberg inabissandosi: o l’Europa gestisce nella questione dei profughi o l’alternativa è il fallimento totale, non c’è una terza strada”. E sulla ricollocazione Alfano aggiunge: “Fin qui non ha funzionato, siamo a poche centinaia e questa è una cosa per noi davvero molto grave”.
Il Ministro spiega anche qual è il ruolo italiano nel piano di ricollocazione pensato dall’Europa: “Noi abbiamo mandato avanti i nostri compiti e cioè abbiamo rispettato le regole europee. Identifichiamo tutti coloro i quali entrano da noi e abbiamo aperto due hotspot, oltre a Lampedusa anche Trapani. Tutti quelli che non hanno diritto a stare in Europa perché non hanno diritto all’asilo devono essere rimpatriati, perché non c’è possibilità di dire prego accomodatevi tutti”.
I profughi fanno paura?
“Noi abbiamo fatto dei controlli, che sono dei controlli a campione, che hanno consentito di rendere efficiente un sistema di controllo, per cui fin qui noi non abbiamo avuto grandi preoccupazioni. Per esempio specificamente al Brennero per il momento non abbiamo una situazione che desta preoccupazione”. Ma il Ministro aggiunge: “Il timore che i migranti provenienti dai Balcani possano riversarsi in Italia per raggiungere l’Austria noi lo consideriamo comunque un’ipotesi reale e ci stiamo preparando a fronteggiare questa ipotesi”.