Non era impossibile da prevedere e pretendere poi che le forze dell’ordine romane massacrassero gli hooligans olandesi quando ormai era guerriglia era eccessivo senza il giusto equipaggiamento. Troppo facile criticare le forze dell’ordine quando Piazza Navona è vandalizzata e poi criticarle alla prima manganellata.
Erano i preposti alla sicurezza, ossia Prefetto e Questore, che dovevano pensarci prima, non era una partita tra il Siena ed il Poggibonsi. Era la partita Roma-Feyenoord ed è da un po’ che i carinissimi tifosi olandesi di arancione vestiti sono affiancati da truppe di hooligans che arrivano già ubriachi alle partite.
Non è che gli hooligans esistono da un paio di giorni. Non c’è bisogno di ricordare che i primi hooligans sono più vecchi della Prima Guerra mondiale e dopo un lungo periodo di calma piatta sono riapparsi negli anni ’60 e ’70 . Inglesi e francesi erano i più violenti e non a caso, la terra natia dell’hooliganismo, l’Inghilterra, è la prima a riuscire a controllare il fenomeno schedando i tifosi violenti. Anche perché proprio gli inglesi erano riusciti, attorno al 1960, a creare un campionato degli hooligans, con ogni “incidente” che dava diritto a dei punti… Poi la politica si infiltrò nei vari ranghi francesi ed inglesi con filo-anarchici, filo-fascisti, sinistra e destra confuse, neo-nazisti compresi. Insomma un minestrone di estremisti idioti dal vandalismo facile, anzi, considerato come atto eroico. Il Regno Unito è riuscito a gestire il problema ma le altre nazioni europee non hanno ancora applicato una vera e propria politica globale per trattare la questione. Che si dicano Hooligans o Ultrà, restano vandali violenti le cui azioni devono essere prevenute.
Vogliamo anche ricordare che nel non lontano 2007 gli atti di hooliganismo erano ripresi con estrema violenza e che la FIFA e l’UEFA avevano deciso di imporre misure ferree? Tra l’altro Germania ed Olanda hanno i cosiddetti Hools, ancora più violenti degli hooligans, legati all’estrema destra, che imperversano dagli anni ’80.
L’Inghilterra ha avuto la buona idea di censire i propri hooligans. In occasione dei Mondiali del 2006, circa 3.500 tifosi britannici ritenuti particolarmente pericolosi furono privati di passaporto e dovettero presentarsi regolarmente alla polizia per “timbrare”.
In Francia le prefetture vietano i raduni di tifosi privi di biglietti nonché la vendita di alcolici ed il consumo degli stessi sulla pubblica via. Durante certi incontri più a rischio, quali quelli con la squadra della capitale, il Paris St. Germain, i tifosi passano direttamente dallo stadio al metrò o agli autobus.
Proprio lo scorso novembre, novantacinque tifosi dell’Ajax Amsterdam sono stati messi in stato di fermo a Parigi alla vigilia della partita tra la squadra olandese ed il Paris SG.
Può sembrare un atteggiamento repressivo ma di fronte a tanta violenza vandalica meglio prevenire o curare ai primi accenni di ubriachezza.
Allora cosa ci facevano i sostenitori del Feyenoord in Piazza Navona, già ubriachi prima della partita e privi di biglietto quando le autorità olandesi avevano avvisato che almeno 500 tifosi in trasferta a Roma erano considerato pericolosi? Saranno anche solo un decimo dei tesserati della squadra ma impedire loro il giro turistico sarebbe stata una buona precauzione. E’ triste dirlo ma sono decenni che si riparano i danni di questi vandali nomadi in nome di un presunto calcio.
Luisa Pace