Ossignur! Meno male che è intervenuto Aart Heering, il portavoce dell’Ambasciata dei Paesi Bassi a Roma per aprirci gli occhi. A forza di vivere tra le rovine i romani si sono distratti. L’ha detto chiaro: “Si sono rotte alcune schegge della Barcaccia, tre schegge che sono poi state ritrovate”… Ha anche ammesso che “Dispiace molto ma non è che la fontana sia completamente rovinata”. Ma ha ragione! Anzi, perché mai i romani dovrebbero vivere con una specie di vecchia vasca da bagno del ‘600 in pieno centro. Ora poi che ha circa 110 irreparabili scalfitture. Perché mai l’Italia spende soldi per mantenere ed anche per riparare resti di colonne, cianfrusaglie da museo in quello che ci intestardiamo a credere lo scrigno artistico del mondo? Già, perché mai abbiamo delle opere protette dall’Unesco? E quel coso rotondo pieno di buchi in ricordo degli antichi romani? Sì, il Colosseo, che a spianarlo si potrebbe fare un enorme parcheggio per gli autobus turistici. Già! Ma siamo proprio démodé. Dobbiamo assolutamente trovare il coraggio di buttare tutto a mare e rifare tutto l’arredamento urbano con le opere del designer olandese Marteen Baas. Magari potremmo lasciare qualche tocco antico in una città futuristica. No! Sembrerebbe che non riusciamo proprio a separarci di nulla. Oh, cavolo. Non ha detto nulla sulla questione dei vespasiani. Li avevamo buttati quelli, invece i galanti olandesi ci hanno fatto notare che nelle traverse di Campo de’ Fiori mancano. Corriamo a cercare da qualche robivecchi!
Grazie Heering per averci aperto gli occhi! Che vuole che sia…
Luisa Pace