A riportare il dato allarmante di come l’ebola potrebbe diffondersi entro i prossimi quattro mesi, è il “The Washington Post” con un articolo a firma di Lena H. Sun che, citando le stime del “Centers for Disease Control and Prevention” calcola in 500.000 il numero dei casi di contagio possibili entro il mese di gennaio.
“Il rapporto – riporta il noto quotidiano – dovrebbe essere pubblicato la prossima settimana, ma il lavoro di stima è ancora in corso e le previsioni potrebbero cambiare, ha detto una persona che ha familiarità con il suo contenuto, ma non era autorizzato a parlare perché la relazione non è ancora pubblica”.
L’epidemia di Ebola potrebbe quindi a breve spazzare l’Africa occidentale e diffondersi in altri continenti. Una previsione catastrofica in merito alla quale oggi è difficile avere margini di certezze. Il dato oggettivo è quello dichiarato dall’OMS domenica scorsa che ha calcolato in 5.357 i casi di contagio accertati che avrebbero ucciso 2.630 persone.
Secondo i calcoli del mese scorso dell’OMS, l’epidemia avrebbe potuto raggiungere i 20.000 casi di contagio prima di essere messa sotto controllo. Un calcolo molto ottimistico rispetto le previsioni fatte da altri esperti che ne stanno valutando l’evoluzione e ritengono che si stia diffondendo molto più rapidamente di quanto non si prevedesse fino a qualche settimana fa.
“Una delle cose spaventose di questa epidemia – riporta il giornale statunitense – è che tutti i modelli generali del passato sono stati infranti,” ha detto John Connor, professore associato di microbiologia presso la Boston University School of Medicine e ricercatore al National Emerging Infectious Diseases, il quale ha continuato affermando che non c’è modo di sapere quante persone saranno infettate in futuro, perché ci sono troppe variabili.
Anche altri esperti hanno confermato quello che da tempo erano i timori in merito alla diffusione del virus, come nel caso di Alessandro Vespignani, un fisico della Northeastern University, che in uno studio effettuato con altri colleghi ricercatori ha calcolato un tetto di 10.000 contagi entro la fine di settembre, o quello di Laurie Garrett, del Council on Foreign Relations, che stima in 250.000 il numero dei casi che si svilupperanno entro Natale.
Queste le previsioni. L’altro dato – purtroppo certo-, è che l’epidemia è fuori controllo, a tal punto da portare all’adozione di misure straordinarie, come nel caso della Sierra Leone dove milioni di persone si stanno preparando per un blocco a livello nazionale di tre giorni che mira a frenare la diffusione dell’Ebola, la legge marziale prevista in alcuni paesi per evitare la fuga di pazienti contagiati dal virus e il blocco delle frontiere che qualche nazione africana aveva già applicato da mesi, senza riuscire con questo ad impedire la diffusione del virus.
Gian J. Morici