Il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, ha provato a mettere un freno con un dispositivo che lega l’attribuzione di uomini e macchine all’effettivo rischio misurato sulla carica istituzionale: una scorta, non a chiunque, tra politici e cariche istituzionali, ma assegnata in proporzione ai pericoli accertati dalle forze dell’ordine. Il rischio è di ampliare di nuovo un servizio”allargatosi a iosa” negli anni passati,fino a diventare un privilegio ingiustificato e assurdo.
Spetta al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, organo collegiale dello Stato istituito presso la Prefettura, – il quale ha funzioni consultive – le attribuzioni di pubblica sicurezza,esprimendo pareri anche per le assegnazioni di scorte.Un lavoro analitico ed importante.
Nella nostra “libera” Italia,vi sono giornalisti che per avere pubblicato notizie poco gradite a mafiosi, camorristi, clan della ‘ndrangheta,vivono sotto scorta -( Lirio Abbate, Rosaria Capacchione e Roberto Saviano) bene, nulla da obiettare. Occorre aggiungere che ci sono valentissimi magistrati in servizio, persino in forza alla Direzione Distrettuale Antimafia, che ogni giorno rischiano sul campo e che non hanno alcuna scorta, vedi il pm Salvatore Vella. I cittadini non possono restare a guardare: devono difenderli mettendosi al loro fianco, devono proteggereli, circondandoli di solidarietà, facendo vedere che non sono soli, dimostrando che le intimidazioni ( vedi pm.Vella) non spengono la voce di chi fa il proprio dovere.
La mancata assegnazione della scorta al p.m. antimafia Salvatore Vella,accende una polemica che diventa ogni giorno più aspra anche per il metodo scelto dal comitato per la sicurezza. I cittadini contribuenti si chiedono: cancellare i giudici dall’ elenco dei sorvegliati ma continuare a garantire eccezionali misure di sicurezza ai politici (vedi immagini)? Si “riavvolge” velocemente nella mia mente la pellicola del fim “La scorta” del 1993, diretto da Ricky Tognazzi e ispirato ai fatti accaduti al Giudice Francesco Taurisano.
Diceva Antonio Gramsci: “Chi vive veramente non può non essere cittadino….
L’Indifferenza (…) non è vita.
Aldo Mucci