WASHINGTON – Tempi strettissimi per il governo degli Stati Uniti affinchè si possa portare a termine il completamento del MUOS di Niscemi, visto che servirebbero 14 mesi di lavoro dopo che ne sarebbe autorizzata la ripresa dei lavori.
Il completamento dovrebbe infatti avvenire entro il 2015 e, allo stato attuale, l’unica soluzione che permetterebbe di rientrare nei termini previsti sembra essere quella di una sentenza favorevole da parte della Corte d’Appello italiana.
La costruzione della base MUOS di Niscemi, è stata bloccata a seguito delle proteste da parte dei cittadini allarmati dalle possibili conseguenze dovute ai campi elettromagnetici generati dall’impianto.
Tutte le stazioni di terra MUOS, ad eccezione del sito di Niscemi, sono già operative. Per superare lo stallo dovuto alla revoca delle autorizzazioni da parte del presidente della regione siciliana, il Dipartimento di Stato americano spera che una sentenza favorevole annulli – magari temporaneamente – la revoca delle autorizzazioni da parte della regione siciliana, tanto più che il ministero della Difesa italiano ha impugnato l’atto sostenendo che lo stesso creava una situazione tesa nelle relazioni Italo-americane.
Dopo un primo studio degli effetti che la stazione MUOS potrebbe avere sulla salute umana – supportato dalle ricerche condotte dalla Marina Militare statunitense – che dimostrerebbe come apparentemente non vi sia rischio alcuno, gli americani sperano che più convincenti possano risultare gli studi condotti dall’Applied Physics Laboratory della Johns Hopkins University di Laurel, nel Maryland, i cui risultati verranno resi noti a giorni, e quelli condotti in Italia dall’Istituto Superiore di Sanità.
Secondo le prime notizie in merito allo studio statunitense, i risultati indicherebbero come il campo elettromagnetico generato da un ripetitore di telefonia mobile o da un segnale di trasmissione televisiva, monitorato il primo a 200mt dalla sorgente e il secondo ad 1km, sarebbe di gran lunga superiore a quello che si potrebbe misurare nel punto del perimetro più vicino all’impianto del MUOS di Niscemi e considerato come i livelli di esposizione in prossimità delle torri cellulari e TV sono ben al di sotto dei limiti sanitari fissati dal governo italiano, non si capisce perchè mai l’impianto radar americano debba essere bloccato adducendone la motivazione al rischio di natura sanitaria.
Gli Stati Uniti sperano dunque che questi studi sblocchino sotto il profilo giudiziario la realizzazione dell’impianto e che siano sufficienti a tranquillizzare i siciliani del fatto che la stazione MUOS non rappresenta un rischio per la salute degli stessi.
Purtroppo molte volte in passato sono state sottovalutate gli impatti che impianti di vario genere hanno avuto sul territorio e sulle popolazioni locali. Anche in quelle circostanze gli studi prodotti garantivano l’assoluta assenza di ‘danni collaterali’.
Senza voler entrare nel merito di aspetti tecnici che non sapremmo valutare, una domanda sorge spontanea : Ma i signori politici, scoprono soltanto adesso che il sistema MUOS è in dirittura d’arrivo, che il territorio niscemense, e quello più in generale siciliano, ne sono interessati?
Gjm