di Rodolfo Cardarelli
E così si è consumata, come era chiaro sarebbe successo fin dall’inizio, l’espulsione della Senatrice Gambaro.
La sceneggiata che è andata avanti per giorni ha portato a quello che era l’unico risultato possibile, l’allontanamento dell’Eretica.
Eppure in questo momento non mi sento di criticare Grillo: lui ha applicato in maniera pervicace ed efficace la sua strategia, quella suggeritagli dal suo Guru, per compattare attorno a sé i resti dell’invincibile armada, i duri e puri del movimento, quelli che rimarranno fino alla fine insieme al caro leader.
Il suo obiettivo – se qualcuno si fosse illuso – non è certo né di aumentare il tasso di democrazia nel suo movimento, né di cambiare le cose, ma semplicemente di non perdere la ferrea presa che ha sugli eletti del M5S e sulla sua leadership.
In questo è stato assolutamente, malignamente coerente.
Poi, poverini, che cosa potevano fare i Senatori e Deputati del M5S, una volta che sulla loro pelle hanno provato l’efficacia dell’approccio maoista: “colpirne uno per educarne cento”?
Alla fine, nonostante tutti ne parlino male, i buoni, vecchi metodi comunisti hanno sempre la loro efficacia.
E poi, come dare torto a Grillo: in fin dei conti questi sono dei miracolati, magari eletti con un pugno di voti, gente che se non fosse per lui starebbe ancora a coltivare l’orto o a vendere assicurazioni, e oggi sono inseguiti dai media, corteggiati da tutti i partiti, e si portano pure a casa qualche migliaio di euro al mese.
No, quelli che a me fanno paura, sono quei 13.000 e rotti votanti del M5S, che si sono affannati per condannare alla gogna elettronica una Senatrice della Repubblica, rea di aver applicato la Costituzione (al momento in cui scrivo l’art. 67 è fortunatamente ancora in vigore), e di aver detto la verità.
Ossia che la gran parte della disaffezione manifestata dagli elettori verso il movimento è dovuta ai toni da guerriglia continua, l’inconsistenza della proposta politca, la scelta suicida dell’isolamento parlamentare, i ricatti continui, lo sberleffo verso persone prima addirittura proposte come Presidente della Repubblica, la forzatura di scelte governative invise a tutti.
Ecco: questi mi fanno paura, questi italiani qua.
I duri e puri, i rivoluzionari.
Mi fanno paura perché in un mondo diverso, e in una situazione diversa, all’interno del Colosseo il loro pollice sarebbe stato irrimediabilmente verso.
Rodolfo Cardarelli