Un’indagine per corruzione in atti giudiziari a carico dell’ex consigliere comunale di Agrigento ed avvocato (peraltro già sospeso due volte dal suo ordine), Giuseppe Arnone apre nuovi ed impensabili scenari, anche investigativi, e mette a nudo un certo modo di fare politica.
Le intercettazioni disposte dalla Procura di Agrigento nell’ambito del procedimento per corruzione in atti giudiziari disvela inquietanti e torbidi giri di agguati mediatici, pressioni ed intimidazioni attraverso la minaccia di stampare manifesti gravidi di insinuazioni e offese o farli veicolare attraverso costosi posterbus in lungo ed in largo per la Sicilia o per la Penisola. Oppure minacciando il ricorso a celebri giornalisti o giornali come “il Fatto”, “Il Corriere della sera”, “Libero”. Tutto questo per ottenere una candidatura alle elezioni regionali dell’ottobre scorso. Il telefono intercettato di Giuseppe Arnone mette il sigillo su quanto prima si sospettava: l’agguato mediatico su commissione al procuratore aggiunto di Catania, Giuseppe Gennaro, nel momento in cui quest’ultimo concorreva con buone speranze di vittoria, per il posto di procuratore capo a Catania sarebbe stato commissionato all’ex iscritto al Pd il quale, parlando a ruota libera, ammette senza giri di pare di essere stato utilizzato. Si proprio così: dice di essere stato utilizzato per (testualmente) “inculare Gennaro”. E nell’ottobre scorso, in effetti un posterbus offensivo è stato parcheggiato dinnanzi il tribunale di Catania per mostrare manifesti grandi sei metri per tre stracolmo di attacchi verso l’alto magistrato.
E poi l’altra intercettazione che vede conversare al telefono lo stesso Arnone con Beppe Lumia con quest’ultimo terrorizzato dalla possibilità di essere inserito in un manifesto da rendere pubblico, stampato, fatto circolare negli ambienti della politica ed usato come una bottiglia piena di benzina davanti la saracinesca di un negozio, e mai affisso.
Decine di telefonate ai politici per sollecitarli ad intervenire, dopo aver mostrato il manifesto, affinchè Rosario Crocetta candidasse nella sua lista l’attuale membro del consiglio nazionale di Legambiente, Giuseppe Arnone. Tra i politici intercettati mentre parlano con quest’ultimo ci sono Gianpiero D’Alia, Pino Apprendi, Antonello Cracolici, Angelo Lo Maglio, lo stesso Crocetta, Lumia ed altri ancora.
Grandangolo – il giornale di Agrigento – diretto da Franco Castaldo nell’edizione 18 in edicola domani approfondisce e svela questi temi mostrando uno spaccato della politica siciliana davvero sorprendente e poco edificante.