Dei 1200 detenuti del carcere Pagliarelli di Palermo, nessuno ha scelto di votare. Quasi analoga la situazione all’Ucciardone, dove su 600 detenuti, solo in pochi si sono avvalsi della facoltà di voto.
L’astensionismo della popolazione carceraria della città della Conca D’Oro, coincide con quello di altre strutture penitenziarie siciliane, come quella di Trapani e Agrigento, dove la percentuale degli astenuti è stata altrettanto elevata.
Secondo il procuratore Alfonso Sabella la prigione è lo specchio del paese, e neanche lì la gente ha fiducia nella politica.
Un’altra chiave di lettura, vista la composizione del nostro parlamento, dei consigli regionali, provinciali, comunali e delle liste, potrebbe essere quella di una popolazione carceraria indignata dal fatto che molti soggetti attualmente in libertà, dovrebbero condividere già da tempo le stesse accoglienti strutture delle quali sono ospiti gli astenuti dal voto.
Ma se da un canto c’è l’astensione dal voto da parte della popolazione carceraria, dall’altro va anche detto che la stessa viene compensata dall’impegno civico degli ospiti – spesso molto anziani – delle Residenze Sanitarie Assistite, che, con percentuali da capogiro, non si sono sottratti al diritto/dovere di partecipare alla vita politica della città.
Purtroppo, non conosciamo ancora i dati di affluenza alle urne, da parte della vastissima popolazione dei residenti cimiteriali…
gjm
Aumentare la popolazione carceraria offrendogli un candidato dall’interno. Un ottima soluzione.