Sinistra Ecologia Libertà di Agrigento vuole esprimere il proprio disappunto sulla chiusura degli uffici della Direzione Investigativa Antimafia ad Agrigento. Il governo dovendo far cassa, invece di dare un taglio ai privilegi dei parlamentari e agli innumerevoli sperperi che si registrano in Italia, decide di dare un taglio alla legalità e alla sicurezza dello stato, in un territorio definito come quello a più alta densità mafiosa di tutta la nazione. La chiusura di importanti sedi della DIA arriva quasi in contemporanea con l’approvazione del nuovo Codice antimafia, ampiamente criticato anche dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, che abroga l’Agenzia nazionale per i beni confiscati e sequestrati alla criminalità organizzata e con essa la norma che qualificava la ‘ndrangheta come organizzazione criminale di stampo mafioso, al pari di Camorra e Cosa Nostra.
Sorge il sospetto che questi siano gli ultimi favori di fine legislatura di un governo che è ormai agli sgoccioli e che cerca sostegno nella malavita organizzata.
Inverosimili sono poi le esternazioni di membri agrigentini della maggioranza, che a mezzo stampa criticano questi atti, ma in parlamento non fanno nulla per contrastarli.
Per tanto noi di Sinistra Ecologia Libertà siamo convinti che sia giunto il momento che la società civile non dia più credito a chi, essendo al governo del Paese, non trasforma in fatti le proprie dichiarazioni in favore del nostro territorio.
Infine crediamo che sarebbe un segnale positivo, se tutte le forze sane (associazioni, sindacati, parti sociali, ecc… ecc…) della città e dell’intero territorio provinciale si unissero scendendo in piazza e reclamare che venga assicurato nel nostro territorio un baluardo della legalità come la DIA.