L’occasione di parlare dello scrittore e regista teatrale Pietro Seddio, nostro conterraneo che da molto tempo vive in provincia di Pavia, a Verrua Po, mi è data perché in questi mesi ho avuto la possibilità di leggere gli ultimi suoi testi (romanzi e saggi) e pur conoscendo la validità, ho compreso maggiormente la portata e la validità letteraria sia dell’autore quanto della sua così numerosa produzione.
L’ultimo è il saggio che ho avuto tra la mani: Il Re di Montelepre (Salvatore Giuliano) scritto con competenza storica, con facilità di linguaggio così da essere capito da tutti e soprattutto con quella attenzione, anche nei particolari, per rendere interessante il volume. Parimenti si può dire del testo su Sciascia, presentato in Agrigento lo scorso 9 aprile presso il Salone di Santo Spirito e ancora un testo su Cesare Pavese – L’Uomo delle Langhe -, che ha avuto notevoli riconoscimenti tra cui quelli della moglie di Davide Lajolo amico e biografo dello stesso Pavese. E poi i suoi romanzi: Requiem in San Pietro, l’Alveare e il più recente: La pelle dell’orso (con copertina di Margherita Biondo) così pieni di problematiche, di storie vere e quanto mai accattivanti pur nella loro drammaticità per il contenuto e perché i personaggi sono a dirimere questioni assai importanti e spesso gigantesche. Non manca la lucidità espressiva, la capacità di coinvolgere il lettore sapendo che Seddio ha sempre sostenuto che lui scrive i libri perché gli altri li leggano dalla prima all’ultima pagina.
Bisogna riconoscere, a fronte dalla sua vasta produzione letteraria e per la sua attività di regista teatrale ad Agrigento quanto a Pavia che da lunghissimi anni continua con costanza, competenza l’attività che lo vede ormai come uno dei più rappresentativi esponenti della cultura non solo della nostra Isola ma di tutta l’Italia avendo ricevuto consensi e proprio in virtù di questa lunga esperienza in Ottobre la Biblioteca Luigi Pirandello di Agrigento gli ha conferito il Premio alla Carriera.
Pietro Seddio è un uomo schivo, un autore completo, un letterato fornito di una spiccata onestà intellettuale che mantiene ottimi rapporti con quanti lo conoscono, lo leggono, lo ammirano, giornalisti e critica compresa. Poi è notorio che nella nostra città sono moltissimi coloro che nelle loro abitazioni ospitano i suoi libri e tutti sono stati a complimentarsi, così come hanno fatto quando operava in campo teatrale.
Oggi Pietro Seddio, abitando in una zona sotto l’influenza della Lega e in un momento politico complicato, rappresenta la punta di diamante d’un meridionalismo sempre interessante, vivo, e si è saputo così bene inserire che qualche anno addietro, in qualità di Regista, ha inaugurato a Mantova, con un opera di Pirandello, il Parlamento del Nord di Umberto Bossi, lui di Agrigento e con un testo di un altro grande agrigentino: Pirandello. Quale migliore riconoscimento?
Mettendo in evidenza la copiosa produzione si può già anticipare che fra qualche settimana sarà pubblicato un saggio: Briganti! caldamente voluto dall’Editore Giovanni Ziparo della Montecovello Editrice e che si avvale anche della copertina che riproduce un interessante quadro, Lo Scrigno,che fa parte della mia produzione artistica mettendo anche a disposizione altre tele per altrettante copertine di testi che saranno pubblicati prossimamente. E proprio la casa editrice fra non molto pubblicizzerà a livello nazionale ed europeo tutta la produzione (edita e ancora inedita) di Seddio reputata dal Comitato di Lettura della stessa di assoluto pregio e valore culturale.
Un autore, un uomo, un conterraneo che onora la nostra terra, che rappresenta la parte migliore di questa “sicilianità” non sempre compresa, seppur Sciascia ha cercato di spiegarne le ragioni. Ma è sempre difficile poter trovare buone schiere di persone predisposte ad accettare, ma questo non potrà condizionare la realtà letteraria di Seddio che nella sua maturità continuerà a scrivere perché la nostra cultura sia ancora più ricca e chissà potrà essere ricordato come un autore che ha vissuto ad Agrigento ma ha saputo anche vivere, da protagonista, in Padania pur non dimenticando le sue radici assai profonde come la sua sensibilità che possiamo riscontrare in tutti i suoi testi, tanti, molti ed altri ne arriveranno.
Rosalba Mangione