di. Aldo Capitano
In nome del Popolo Italiano la Magistratura è la massima Istituzione indiscutibilmente Autorevole, che ha esercitato e determinato la democrazia nel nostro Paese Repubblicano .
Rimuovere , diminuire o modificare i “ poteri giudiziari “ per il non soddisfacimento della “LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI “ diventa un attentato alle regole democratiche che fino ad oggi , sono state l’ago della bilancia, per una sana e civile società. Qualsiasi modifica apportata significa indirizzarsi verso una dittatura.
L’Art.104 della Costituzione non si può e non si deve modificare .
L’articolo così recita: “ La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere”.
Ed in effetti nessun altro potere può sopraffare il naturale agire , condizionare , indirizzare il ruolo e l’efficacia del “potere autonomo della giustizia” che , senza dubbi , determina il collante socio – politico – culturale , educazionale , a difesa dei doveri e dei diritti dei cittadini.
Una parte della politica , che per tanti non può rappresentare il Paese, vuole a tutti i costi imporre la depressione della gestione degli Uffici Giudiziari .
Gli effetti di questo tipo di attacchi che non tengono più conto del senso dello Stato , rappresentato degnamente dalla Giustizia. La Giustizia , Istituzione intoccabile per i ruoli e l’efficacia determinante, per il mantenimento di equilibri democratici .
Si vuole incominciare con le separazioni delle carriere per poi continuare a sopraffare ancor di più, gestendo con la politica le carriere dei togati, rendendo il potere giudiziario, non più libero ed indipendente, ma direttamente pilotato dai poteri politici.
La separazione delle carriere, potrebbe essere un elemento valido solo sulla carta. I magistrati potrebbero lo stesso “incontrarsi” per coordinare il tutto.
Potrebbe scaturire da questa azione forzata da influenze politiche, che amministrano e decidono . Una “ rivoluzione” all’interno della Magistratura contro i voleri di “ rappresentanti di uno Stato “ che tirano la fune verso i loro esclusivi e personali interessi.
L’Istituzione della Magistratura non può essere al servizio dei poteri della politica . Fino ad oggi , la verità si è raggiunta grazie al distacco tra poteri politici e giudiziari .
Il popolo italiano , sovrano , dovrebbe essere il solo titolato a decidere se sostituire o meno un articolo della Costituzione con un Referendum. Ma secondo il giudizio di moltissimi esperti in materia, l’art.104 della Costituzione, sancito a suo tempo da Illustrissime Personalità , rimane ancora attuale e di difficile sostituzione o modifica.
La separazione delle carriere dei magistrati, tra giudicanti e accusatori, non è degna di uno Stato che abbia raggiunto il miglior sistema democratico di governo. Infatti costituisce una garanzia in meno per l’imputato innocente; una opportunità in più per quello colpevole.
Il giudice opera sotto lo sguardo dei diversi attori del processo; obbedisce alla giurisprudenza con coerenza e deontologia.
Consapevole che il suo provvedimento sarà sottoposto al controllo di un Giudice Superiore -cosa che in realtà non avviene sempre – in quanto «in un terzo delle richieste del pubblico ministero in fase di indagine e nel 50% circa dei dibattimenti, quando il PM chiede la condanna dell’imputato e il giudice deve decidere, quest’ultimo delibera diversamente».
Inutile quindi separare le carriere : «quanti imputati per cui il PM chiede la condanna, poi sono assolti dai Giudici ; quante volte, anche se un po’ meno numerose, il PM chiede l’assoluzione e il Giudice invece condanna; oppure quante volte il PM chiede l’archiviazione e il Gip gli ordina nuove indagini».
Invece di svolgere una azione repressiva , intimidatrice , oppressiva nei riguardi dei Magistrati , non sarebbe più giusto indirizzare la riforma della Giustizia intesa a soddisfare le esigenze organizzative – funzionali degli Uffici giudiziari? Accelerare i processi penali ; smaltire con aumento dell’organico, tutti i processi civili che sono in atto in archivi , solo dei cumuli di fascicoli in “carpettoni” , l’uno sopra l’altro , come la torre di babele ; intensificare i mezzi e gli organici degli uffici correlati , specie quelli della Questura, del Corpo della Finanza , dei Carabinieri e della Guardia Forestale , etc..
Con tale riforma degli Uffici Giudiziari si possono raggiungere traguardi benefici , risolvendo questioni annose ai cittadini, che hanno avanzato con fiducia le loro azioni presso i Tribunali della Repubblica.
Per concludere , la Magistratura è l’unica , dico l’unica “ Istituzione“ a cui il cittadino ossequioso si riconosce , così come ogni cittadino oggi riconosce la più Alta espressione rappresentativa dello Stato Italiano: Il Presidente della Repubblica. Invece tutto il resto , è da rifare!
UNO STATO MODERNO PER RAPPRESENTARE BENE IL POPOLO , DEVE ATTUARE UNA OTTIMA E SODDISFACENTE FUNZIONALITA’ DELLA STRUTTURA GIUDIZIARIA E TUTTO CIO’ AD ESSA CORRELATA PER LA RICERCA ANCHE CON INCENTIVI MERITOCRATICI PER DARE VITALITA’ E RICONOSCIMENTO AI VALORI PER UNA FORTE DEMOCRAZIA REPUBBLICANA .