I famigli dell’Inquisizione Antimafia-Mafiosa perdono colpi e la loro arroganza arriva a produrre, se non delle vere e proprie piacevolezze, certo scenari grotteschi e paradossali.
Giorni fa abbiamo raccontato la storia dell’articolo di “Antimafia 2000”, preteso (da Ingroia) organo ufficioso della Procura di Palermo, che, titolato “Di Matteo cittadino onorario di Adelfia”, con un groviglio di nefandezze grammaticali e sintattiche riusciva, a dire, cioè non riusciva a nascondere, che quel Consiglio Comunale li aveva pregati di “ripassare”, di togliersi dai piedi.
Pare che sia in corso una petizione perché “Musumeci rimuova Sgarbi” perché non ha affermato che Di Matteo, con quella pretesa “condanna a morte” (a Roma si dice “va’ a morì ammazzato”) ci ha guadagnato almeno in notorietà.
“Rimuovere Sgarbi” se diventa una chimera per “Agende Rosse” e seguaci, togati o no, del Guru Bongiovanni (quello con la croce dipinta sulla fronte) è cosa che probabilmente non dispiacerebbe a molti mafiosi (antimafiosi e no) ai quali non risparmia pestate ai piedi e qualcosa di più doloroso, toccandoli, come pure si dice a Roma “’ndove je dole” (pale eoliche etc.).
Se una persona “scomoda” non si può “rimuovere” come dicono gli articoli meno grammaticalmente impasticciati di “Antimafia 2000” se ne può almeno dir male. O, perché non si faccia confusione con più o meno specifici atti di accusa, fare in modo che se ne parli male, poco importa se in modo più ridicolo che lesivo. Voci. Voci che non si sa (ma talvolta è facile presumere) da dove vengono e non si sa dove finiscono, perché al più si perdono nella nebbia della diffidenza generale verso chi ha una qualche posizione di rilievo.
“Corre voce”. Corre voce ad Agrigento e dintorni che oramai un legame politico-culturale (!!!), un pappa e ciccia conviviale e non senza “uscite” pubbliche, si sarebbe stabilito (Udite! Udite!) tra Vittorio Sgarbi ed Arnone Giuseppe, avvocato (malgrado tutto) pregiudicato e giudicato e molto pregiudicante.
Questo Arnone Giuseppe, avvocato (si fa per dire) ha sempre scodinzolato attorno a Presidenti, Sindaci, Procuratori della Repubblica., Segretari di Partito etc. etc.
In altri tempi non aveva nemmeno da preoccuparsi, da darsi da fare per rendere pubblici tali legami. Doveva solo “gonfiarli” un po’. Proclamarsi l’alter ego di uomini politici e magistrati, tessendone le lodi (ricordate: “il miglior Governatore che abbia avuto la Sicilia dal tempo di Federico Secondo, il miglior sindaco di tutti i tempi”). E si godeva la fama, o solo l’ipotesi di averne “ambo le chiavi” del loro cuore. Fino a convincersi che fosse proprio vero. Quando si accorgeva di esserselo in tutto o in parte sognato, si infuriava, sbraitava, minacciava, diffamava e calunniava (e calunnia). Così ha cumulato condanne che manco Di Matteo ha collezionato tante cittadinanze onorarie. E senza ricorrere a falsi titoli di “Antimafia 2000”.
E’ inutile domandarci che c’è di vero in queste “esternazioni” dell’avv. (ahimè) Arnone Giuseppe. Di vero, in questa esilarante storiella del suo sodalizio con Sgarbi, c’è solo il fatto che qualcuno la racconta e che lui va scodinzolando fastidiosamente attorno a Vittorio.
Che in certe situazioni, poi, prima o poi, diventa giustamente sgarbato.
In questo caso c’è, forse, la prospettiva, la speranza di andare alla Sovrintendenza, in qualche ufficio dell’Autorità ai Beni Culturali, ma a “prestare Servizio Sociale”, cioè a scopare i locali, a rimuovere le erbacce dai parchi. Affidato in prova (finalmente!) quale alternativa al carcere (un anno e quattro mesi, salvo aggiunte in corso d’opera) per calunnia. Per fornire quale prova è meglio non dire.
L’ostentazione di un preteso legame con l’Assessore preventivamente lasciato intendere, gli consentirebbe, ottenuto l’ “affidamento” di farsi passare invece che per addetto “poenitentiae causa” a quegli umili servizi, che so, per un vice Assessore, per il consulente capo etc. etc.
Se è certo e, a quanto mi dicono, petulante e fastidioso, lo scodinzolare di Arnone attorno a Sgarbi, non è detto perciò che sia lui o solo lui a diffonderne la voce. Credo siano soprattutto quelli che, oramai con poca speranza di successo, gridano, scrivono e fanno striscioni “Rimuovete Sgarbi”.
Se così è, in fondo Arnone Giuseppe potrebbe trovarci qualche soddisfazione.
Ha sempre desiderato il potere. Ed anche e, specialmente il potere di danneggiare il prossimo. Magari il potere di discredito di una millantata amicizia.
Che però qualcuno, magari un guru o un vice guru, un fanatico, ritenga di poter danneggiare la figura di una persona come Sgarbi valendosi del potere screditante di un Arnone, è però cosa un po’ troppo complicata per i gusti dei fanatici. Ma qualche cinico affarista cui Sgarbi sta sullo stomaco perché il suo affarismo sta sullo stomaco a Sgarbi, potrebbe non considerare troppo tortuoso far ricorso alla “vis sputtanandi” di una millantata amicizia di questi con il condannato “in prova ai Servizi Sociali”.
E troverebbe anche esperti della propalazione di una consimile panzana. Pennivendoli o linguivendoli.
Mauro Mellini