del Professore Olexiy Haran della National University of Kyiv-Mohyla Academy.
Non è il primo appello di Olexiy Haran dall’inizio della rivolta di piazza Maidan. Presente sul campo sin dall’inizio ha inviato diversi appelli, assieme a colleghi esperti in politica e sociologia per trasmettere e spiegare correttamente quello che stava succedendo a Kiev ed in Ucraina.
L’ho incontrato in tempi “migliori” e già esprimeva con passione il proprio pensiero rivolto ai diritti umani. Gli stessi diritti attualmente calpestati a Kiev in terreno conteso.
L’Europa non può allentare la pressione. Una pressione giunta tardivamente, quando il massacro dei manifestanti è andato “oltre”. Ma non esiste una contabilità per i morti, feriti, torturati, umiliati che chiedevano un nuovo governo.
Luisa Pace
Appello di Olexiy Haran (versione inglese):
All’attenzione di NU, OCSE, NATO, USA e UE
Nel 1994 l’Ucraina ha ceduto il proprio arsenale nucleare – il terzo più grande del mondo (dopo quelli di USA e Russia). Il memorandum di Budapest firmato dalle grandi potenze ha dato all’Ucraina garanzie di sicurezza. Ora le truppe russe stanno interferendo apertamente nella situazione interna dell’Ucraina. La Russia sta apertamente violando gli accordi che ha firmato.
E’ tempo che la comunità civile agisca. L’Occidente ha reagito troppo lentamente allo scenario che il Cremlino stava attuando in Ucraina da tre mesi. Di conseguenza sanzioni mirate sono state introdotte solo dopo l’uccisione di 100 persone nel centro della capitale europea.
Ora, mentre il Cremlino vorrebbe trasformare la Crimea in grande Transnistria e Ossezia del Sud, è tempo che l’Occidente agisca. Le NU, il Consiglio Europeo e l’OCSE possono condannare ma misure pratiche devono essere prese da chi è in grado di farlo: gli USA, la NATO e la UE.