“Si sono aperti in Sicilia ufficialmente i cancelli delle scuole.
La siccità in Sicilia è un problema irrisolto che si abbatte anche sulle scuole della regione, quelle della provincia di Agrigento in particolare. In una drammatica riunione svoltasi in prefettura ad Agrigento lo scorso 14 agosto il capo della Protezione Civile Cocina ha comunicato che la crisi potrebbe perdurare per almeno due mesi, con il rischio in alcuni comuni di rimanere letteralmente senza acqua. E le scuole, presumibilmente chiuderanno.
Per scongiurare la crisi idrica servirebbero almeno 100 litri di acqua al secondo da immettere nella rete, ma al momento ben l’80% di questa cifra non si trova, non sono stati reperiti gli 80 litri al secondo che servirebbero per assicurare una minima normalità nella vita quotidiana ed il diritto universale all’accesso all’ acqua, negato ai siciliani. È una situazione inaccettabile anche in vista della riapertura delle scuole. Come possono le famiglie siciliane mandare i loro figli a scuola in un contesto come questo, anche visto il perdurare delle temperature elevate, se nelle loro case manca l’ acqua e se non si ha contezza delle situazione esistente nelle scuole quanto a fornitura idrica essenziale per garantire le condizioni igienico sanitarie a tutela degli alunni ? È a rischio il diritto allo studio, servono ampie garanzie sul mantenimento delle condizioni igienico sanitarie più idonee. Per questo ho presentato una interrogazione parlamentare al governo. Servono risposte urgenti ed immediate. Le famiglie e gli studenti siciliani non possono essere abbandonati a loro stessi”.
Così la deputata M5S Ida Carmina.