Quella di Carlo Ruta appariva un’impresa difficilissima, quasi impossibile, per tanti motivi: i tempi particolari, la difficile situazione pandemica, il clima un po’ opaco, strano, equivoco che cinge da tempo il suo impegno storiografico. Ma ce l’ha fatta, con la forza dei suoi argomenti appunto. Il suo manifesto per la storia ha richiamato e coinvolto studiosi tra i massimi a livello mondiale, nei loro rispettivi campi: storico, antropologico, archeologico sociologico, filosofico, e così via. E sono onorata di pubblicare (già stampato e tra quattro-cinque giorni in circolazione), un libro di ben 220 pagine che raccoglie il manifesto di Carlo Ruta e tutti gli interventi, pervenuti appunto da varie parti del Globo, con nomi superlativi, come Peter Burke, storico della Cambridge University e fondatore della “New cultural history”; Pamela Kyle Crossley, storica statunitense, oggi capofila e teorica della “Global History”; Carlo Sini, tra i massimi filosofi italiani viventi; Jean Guilaine, paletnologo francese i cui studi da decenni fanno scuola in tutti i continenti; Clemente Marconi della New York Università e della Statale di Milano, archeologo post-processuale italiano, tra i più brillanti in assoluto a livello internazionale. Incomincia una nuova storia…