Ti arrestano se coltivi una pianta che guarisce le persone e gli animali. Indovina indovinello… chi ha suggerito le leggi proibizioniste al Parlamento?
Legalizziamo subito la #cannabis !!!
Ecco cosa scrive il Senatore Lello Ciampolillo (M5S) sul suo profilo Fb.
“Impossibile vietare la natura”
Lo scorso gennaio il Senatore aveva depositato due disegni di legge per permettere la coltivazione domestica di 4 piante. “Uno riguarda i pazienti e quindi la coltivazione di 4 piante per chi utilizza la cannabis per trattare le proprie patologie”, l’altro invece “prevede la coltivazione domestica di 4 piante di cannabis per tutti i maggiorenni”, affermava il pentastellato.
Una battaglia esterna e interna
La sua è purtroppo una battaglia pressoché isolata e nel corso degli ultimi mesi è stata ostacolata da Salvini, il quale, in maniera pregiudiziale ed erronea, ritiene che tutti i punti vendita di cannabis light siano degli avamposti dello spaccio.
Lo stesso Ministro dell’Interno aveva persino emanato una circolare che invitava la polizia a censire tutti gli esercenti dei cannabis store, al fine di effettuare controlli approfonditi.
E dire che nel 2014 si era riusciti ad ottenere l’abolizione della Legge Fini-Giovanardi (che equiparava droghe leggere e droghe pesanti).
Se appare scontata l’avversione dei leghisti, lascia perplessi il fatto che anche all’interno del M5S il Senatore non abbia trovato grandi punti di appoggio, nonostante Grillo in primis si era espresso più volte a favore della legalizzazione della cannabis, indicata tra gli “obiettivi prioritari” nel programma elettorale del 2013.
Nel corso delle ultime elezioni il termine “legalizzazione” è stato infatti sostituito dal più allineato “regolamentazione”, termine assai approssimativo e a tratti ambigui.
Dopo mesi di apprensione circa il destino dei cannabis store, fortemente avversati da Salvini, nella Gazzetta Ufficiale del 5 luglio leggiamo che lo scorso 27 giugno il premier Conte ha deciso di celebrare la “Giornata mondiale antidroga” affidando la delega alle politiche sulle dipendenze al ministro della Famiglia Lorenzo Fontana (il leghista meglio noto come “ministro alle politiche medievali”).
La Lega di canto suo, il 24 luglio ha inoltre organizzato un convegno a Piacenza titolato “L’erba della morte: la cannabis”.
Il Senatore Ciampolillo alza il tiro: “legalizziamo subito la Cannabis”.
Oltre ad esprimere parere favorevole circa l’apertura dei cannabis store, adesso il Senatore Ciampolillo alza il tiro e punta alla legalizzazione.
Appare infatti paradossale o meglio innaturale dichiarare illegale un fiore. Sarebbe come “vietare la natura”…
La Cannabis medica nella cura del tumore
E mentre il Senatore procede solitario, arriva una notizia interessante: secondo una ricerca condotta dal Queen Mary University di Londra e dalla Curtin University in Australia, guidata dal professore italiano Marco Falasca, il cannabidiolo estratto dalla cannabis, in combinazione con la chemioterapia, potrebbe dare una speranza ai malati di pancreas.
La sostanza infatti potrebbe inibire la crescita delle cellule tumorali.
Al momento l’esperimento è stato condotto sui topi, triplicandone l’aspettativa di vita, ma entro un anno si potranno verificare gli effetti sull’uomo.
Gli aspetti droganti?
Volendo rassicurare i detrattori della canapa, timorosi delle proprietà stupefacenti del farmaco, ricordiamo che il professore Falasca ha dichiarato che se usato puro, gli effetti del cannabidiolo sono praticamente nulli, mentre se diluito, essi sono “molto limitati”.
La cannabis terapeutica oltretutto, avendo un effetto antinausea e antidolorifico, aiuta a tollerare meglio la chemioterapia.
Alla luce di tali prospettive (e non solo), c’è da augurarsi che il Senatore non arretri di un millimetro fino a quando non otterrà il tanto agognato verdetto: “Legalizzata”!