L’ultima puntata della sceneggiata Calcara

Vincenzo Calcara

Vincenzo Calcara

Si è svolta giorno 29 maggio, presso il Tribunale di Palermo, quella che doveva essere l’ultima udienza che vede imputato il pentito Vincenzo Calcara per diffamazione in danno di Antonio Vaccarino.

Fin dall’inizio è emersa la necessità di un nuovo ed ultimo, rinvio a seguito dell’esigenza manifestata dalla Presidente di acquisire ulteriori documenti e chiarimenti facendoli transitare in dibattimento. La difesa del Prof. Vaccarino, rappresentata dall’Avv. Giovanni Gilletta, ha quindi depositato gli atti inerenti l’archiviazione di una querela presentata da Salvatore Borsellino in danno del Vaccarino, un documento sottoscritto da numerosi magistrati della procura palermitana, i quali hanno posto in evidenza come il Vaccarino avesse mantenuto un rapporto collaborativo con un organismo istituzionale e la sentenza di condanna del Calcara per le dichiarazioni diffamatorie pronunciate nel corso di un incontro avvenuto presso il teatro Selinus di Castelvetrano.

Per conoscere quanto accaduto in aula, abbiamo ascoltato le testimonianze dei presenti.

L’imputato Calcara, difeso dall’Avv. Consentino  dopo la fase preliminare di acquisizione degli atti a fascicolo del dibattimento, ha chiesto di poter fare delle dichiarazioni spontanee. La richiesta è stata accolta dal Giudice che ha chiesto al Calcara di essere sintetico, poiché già in precedenza aveva avuto modo di poter fare le sue dichiarazioni.

Calcara ha ripercorso la sua lunga carriera di “pentito” partendo dalla propria attendibilità come  collaboratore di giustizia. Concitati i momenti successivi, spettacolarizzando nella sua deposizione la denuncia della inattendibilità di pentiti del calibro di Brusca, Sinacori, Siino, Geraci, Zicchitella etc etc. Calcara sostiene di essere lui credibile e non tali collaboratori di Giustizia (oltre 20). “colpevoli” a suo dire di averlo smentito in ogni sede. Ha pure affermato che si sono sbagliati i Presidenti delle Corti di Appello di Trapani e Caltanissetta che si sono permessi di sentenziare che Calcara è un elemento “sfrontatamente portato al mendacio”.

strage borsellinoCalcara ritiene che la sua attendibilità scaturisca dal fatto che il Giudice Borsellino è stato effettivamente ucciso come lui aveva preventivato, aggiunge oggi al cannocchiale di precisione anche una bomba. Aggiunge inoltre che pure il Generale Viesti, come lui aveva preventivato l’uccisione del Giudice, trascurando che lo stesso Giudice Paolo Borsellino, con il coraggio che lo caratterizzava, aveva manifestato uguale consapevolezza.

Il presidente su richiesta del  Vaccarino di potere rilasciare dichiarazioni spontanee, non potendo per legge consentirlo , ha concesso invece di presentare apposita memoria di quanto A. Vaccarino con atti inconfutabili relativamente alla deposizione del teste Manfredi Borsellino con documentazione già acquisita dal tribunale che smentisce con atti processuali e giudiziari quanto dal teste affermato nella sua testimonianza.

Sull’argomento abbiamo sentito personalmente la parte civile che afferma testualmente la sua “profonda amarezza prodotta dalla sacra considerazione dell’eroe Paolo Borsellino e che costituisce al momento l’unica perplessità in ordine alla valutazione circa l’opportunità, o l’obbligo, di presentare apposita denunzia per falsa testimonianza, identica perplessità che allora ha privilegiato la sacralità anzidetta aveva evitato in passato  di controquerelare l’Ingegner Salvatore Borsellino. Oggi l’infondatezza di quanto testimoniato dal Commissario Manfredi Borsellino pretenderebbe di agevolare l’assassino finto pentito Calcara Vincenzo.  Cosa, questa, assolutamente inammissibile. Per questo è in corso di  valutazione la possibilità di presentare esplicita denunzia per falsa testimonianza . Sull’argomento specifico il collegio dei difensori si è già espresso sulla legittimità in attesa di decisioni relative invece alla opportunità umana e sociale.  Una domanda prima o poi Caltanissetta dovrà pur rivolgerla a Calcara! Perché sollevare tanto polverone su Marsala quando la strage, invece si sarebbe consumata a Palermo. Ciò nel contesto della più inquietante e trascurata circostanza manifestata da Calcara nell’escludere il ruolo di Matteo Messina Denaro in tutto. Unico al mondo, il Calcara, a non conoscerlo. Ma è Calcara!”

Se si dovesse dar credito alle odierne elucubrazioni del Calcara, non si potrebbe fare a meno di valutare l’opportunità, o il dovere, di scarcerare tutti gli ergastolani condannati per le accuse dei collaboratori di giustizia citati in udienza dall’imputato Calcara.

Dopo aver ammesso nella passata udienza le sue responsabilità diffamatorie chiedendone perdono al Prof. Vaccarino ritiene opportuno scaricare ogni responsabilità ideatoria al giornalista Criscenti suo odierno coimputato.”

L’udienza è stata rinviata al 5 giugno.

Gian J. Morici

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