Operare nel campo della Giustizia, quale che sia il ruolo che vi si ricopre, impone l’obbligo di subire soltanto il fascino della verità. Quanto più arduo e difficoltoso è il cammino per l’affermazione del vero, tanto più è necessario ricordarsi di mantenere l’equilibrio. Lo Stato delle trame e dei raggiri, culminato con le orribili stragi mafiose, sembra possa tramutarsi nello Stato del terrore aggravando così il già comatoso Stato del diritto.
D)-Avv Angelo corre voce di sinistri avvisi dovuti al suo impegno professionale e, specialmente, a forti dichiarazioni da Lei fatte in ordine alle stragi di mafia degli anni 90, può dirci qualcosa in proposito?
R)-Il lavoro degli Inquirenti e degli Investigatori non deve essere compromesso da dichiarazioni di chicchessia, pure se pertinenti. Posso solo affermare che niente e nessuno potrà mai fermare quel fiume in piena che è ormai proiettato verso la sua naturale foce. Indipendentemente dalla mia personale opera. Avvertimenti mafiosi o incidenti casuali che siano, un qualunque ulteriore danno , al contrario costituirebbe un’accelerazione del processo inarrestabile di accettazione della verità fin troppo accertata. Molto spesso , purtroppo, la tanto conclamata obbligatorietà dell’azione penale è stata molto predicata e molto poco praticata. E ai Magistrati troppo cauti possono subentrare quelli più intraprendenti ed accorti.
D)- Lei ha fatto delle pesanti accuse nei confronti del Maresciallo- Maggiore Carmelo Canale ha timori per questo ?
R)- Assolutamente no ! Anche perché io non ho accusato nessuno di alcunchè ! Ho soltanto letto troppi documenti processuali, troppo documenti giudiziari, troppi verbali di interrogatori nei quali viene evidenziato che Matteo Messina Denaro “pagava e guidava” l’allora Maresciallo Canale perché con i falsi pentiti venissero accusate persone innocenti per proteggere, invece, i veri mafiosi così indisturbati nei loro colpi mortali sferrati contro lo Stato. Ho letto, pubblicamente, che il falso pentito Calcara , dopo venti anni di osanna, indica proprio il Maresciallo Canale come il traditore del Giudice Borsellino. Non ho letto di smentite da parte dei tanti Magistrati interessati a processi e ad indagini del settore! Qualche domanda certo me la pongo ! Molte altre avrò senz’altro modo di porgerle all’Autorità Giudiziaria che mi convocherà.
Consapevole, e preparata in tal senso, di dovere e potere fornire tutti i dettagli documentali di ogni singola affermazione. Qualcosa, poi, dovranno pur far –me – la capire. Come mai così sconvolgenti affermazioni sembra trovino allocazione immediata nei più polverosi ripostigli, senza che nessuno provi magari soltanto a chiarire perché Calcara può impunemente dichiarare di essere “protetto” da Natoli e Lo Voi, Senza che nessuno risponda agli inquietanti perché il GIP non risponda alla richiesta del PM di avere trasmessi tali verbali per competenza! Perché Calcara, di fatto, continui imperterrito a “prendere per fessi i Giudici e i Carabinieri” così come dallo stesso ammesso e scritto senza che nessuno abbia un guizzo d’orgoglio e reagisca , fosse soltanto per un leggero buffetto!
D)- Tutto ciò ritiene abbia attinenza con il processo in corso a Caltanissetta sulle stragi?
R)- Il vero cieco è chi non vuol vedere e non sente solo chi non vuole sentire. Io non sono cieca e non sono sorda. Di più , possiedo voce e parola per parlare, ugola per urlare. Calcara pontificava di essere stato incaricato, da mafiosi inesistenti, di uccidere il Giudice Borsellino con un fucile a cannocchiale a Marsala!!! Mentre i mafiosi veri organizzavano a Castelvetrano di fare scoppiare le bombe a Palermo. Così registrava Canale . Grimaldi Elisabetta , scriveva da analfabeta poi dichiarata , di minacce al Giudice Borsellino , ammesse in udienza come assolutamente false e inventate dal sempre presente Maresciallo Canale. Pellegrino dichiara che Calcara, protetto da Canale, gli chiedeva di imparare a memoria le stesse false accuse. Identica cosa faceva altro finto pentito di nome Di Giovanna. A nessuno appare molto strano il fatto che tali pseudo pentiti siano stati “gestiti” dal Canale che ora Calcara accusa di essere il traditore del Giudice Borsellino? Ma se tali ladri di enormi benefici economici da pentitificio non sono attendibili, perché centinaia di famiglie sono state distrutte dalle loro accuse addirittura inverosimili? Che dire poi, e ciò è allucinante, delle varie dichiarazioni terribili di Brusca, Sinacori, Geraci, Siino, Milazzo, Ferro, Zicchitella, Bono, Patti etc etc. ? Tutti concordano inequivocabilmente nel dire che il Maresciallo Carmelo Canale era al “servizio” di Matteo Messina Denaro a protezione dei veri mafiosi. Quando il più valido Collaboratore del Giudice Borsellino, Massimo Russo, si rese conto che tutto ciò era dimostrato dal fatto che Calcara era l’unico al mondo che “non conosceva l’esistenza” di Matteo Messina Denaro, lo denunziò per calunnia e autocalunnia proprio assieme a Carmelo Canale. Processo concluso con la “prescrizione” per Calcara, mentre per Canale si era già persa ogni traccia strada facendo!!! In compenso, però, il Giudice Massimo Russo è relegato a Magistrato di sorveglianza a Napoli. Chi , in un qualche modo , ha aiutato Calcara , ha fatto carriera. Lo stesso Calcara oggi si basisce come mai un Maresciallo sia diventato quasi colonnello. vivendo in un villa da favola. Strano alquanto appare anche il fatto che del processo Grimaldi sembra se ne sconosca valenza e residenza proprio dove si è svolto, Caltanissetta. Difficile ed impossibile acquisire legalmente atti di quel processo.
D)- il quadro da Lei tracciato appare allarmante , e strano è pure il fatto che soltanto dopo oltre venti anni i Familiari del Giudice Borsellino si siano allontanati da Calcara. Che ne pensa.
R)- Penso che sia preferibile prendere atto del grande coraggio di Fiammetta Borsellino non considerando affatto chi ha foraggiato per troppo tempo il Calcara . Sconcerta altrettanto il silenzio assordante delle grandi firme dell’antimafia. Tutte convertite a Cronin “ E le stelle stanno a guardare” ? No, perché anche nella notte più buia le stelle vengono adombrate dal massimo chiarore lunare. Per aspera ad veritatem.
N.d.r – Uno dei pensieri che ricorre con maggiore intensità è, ancora una volta, il costante e crescente bisogno di verità. Lo si deve alle persone oneste, ai caduti perchè credevano nella giustizia, lo si deve ai magistrati onesti e soprattutto lo si deve ai diretti interessati e alle loro famiglie, cioè a chi e stato perseguito da innocente solo per delle falsità create ad arte. Per aspera ad veritatem. “Attraverso le asperità alla verità” contro l’inganno e la menzogna, bella frase, solo una riflessione, come cavolo hanno fatto tutte queste menti eccelse di magistrati che si vantavano di collaborare con il Giudice Borsellino a non tenere conto di tutte le dichiarazioni a carico di Canale, da parte di pentiti giudicati attendibili che fin dall’inizio avevano mosso diverse accuse? A dire il vero solo un Magistrato, Massimo Russo, ne tenne conto e la sua ostinazione alla affermazione della verità gli impose di processare Canale. Successivamente il magistrato venne trasferito e gli venne assegnato un incaricuccio a Napoli. Si sta parlando delle stragi di cui tutti si riempiono la bocca con discorsi antimafisti e tutti si pregiano della loro stretta amicizia, a parole, con Falcone e Borsellino, di gente che ha fatto dell’antimafia la loro professione, infatti per molti è stato e continua ad essere un business. Tutte queste persone, istituzioni, magistrati e politici perchè non si pronunciano su questo e soprattutto perchè non hanno mai preso provvedimenti, fosse anche una semplice indagine patrimoniale, e si che per poter procedere materiale ne hanno, anche lo stesso Ingroia che in un intervista a Repubblica del 15 novembre 2010 Titolata “La sera che Borsellino mi confidò i sospetti sul suo braccio destro” che cosa ha fatto? Molti reati commessi dai protagonisti di quelle tristi vicende, saranno già andati in prescrizione, vorrei ricordare a tutti che il reato di strage non va in prescrizione e che il processo in corso a Caltanissetta potrebbe aprire un nuovo capitolo sulle stragi del ’92.
Maurizio Franchina