Vittorio Sgarbi replica, con un articolo che esce domani su “Il Giornale”, ad Adriano Celentano che oggi, dalle colonne del quotidiano “Il Fatto”, correndo in soccorso di “Giggino” di Mio, ha definito lo storico e critico d’arte “un demente” e “uno stronzo”
“Poverino. Anziano e orgogliosamente ignorante. Questo – scrive Sgarbi nel lungo articolo che esce domani su “Il Giornale” – è Celentano. Esalta il suo nipotino Di Maio, che sbaglia i congiuntivi e crede che Ravenna sia in Emilia dove, a insaputa di Celentano e di Di Maio, è sepolto Dante che, già da tempo, aveva risposto all’anziano milionario: “fatti non foste a viver come bruti /ma per seguir virtute e conoscenza”.
Aggiunge Sgarbi: “Io non tramonto. Lui, soffocato dal danaro, vive solo di retorica, Io sono felice di essere “stronzo”, ma non sono, come egli è, un conformista che vive chiuso nella sua villa e non hai mai guardato i grandi pittori, non ha parlato con loro, non sa che i veri artisti hanno superato ogni limite, e che io ho cercato di imitarli. Pasolini diceva: “dire è trasgredire”. Io non obbedisco, trasgredisco, come lui non riesce a fare”.
Nell’articolo Sgarbi rivolto al Molleggiato, aggiunge: “Sei solo Celentano, non sei Elvis Presley, non sei Bob Dylan, sei un anziano conformista, senza coraggio. D’altra parte preferisci Di Maio a Dante”.
Commenti Facebook