Le elezioni comunali di questa domenica in Italia hanno il gusto della sconfitta dei partiti classici prima ancora di quello della vittoria del M5S che deve ancora trovare conferma nei diversi ballottaggi previsti nelle principali grandi città, capitale compresa.
Titolano giusto i giornali stranieri quando dicono che a Roma sfonda la populista Raggi. Se ancora ci fossero dei dubbi sul populismo dei vertici del movimento di Grillo prendiamo le dichiarazioni di Salvini che chiama a votare la neo-apparsa Virginia Raggi al ballottaggio di domenica prossima contro Giachetti. Tra PD e M5S la Lega sceglie il Movimento. Non c’è da meravigliarsi, populismo per populismo il leader leghista può andare a braccetto con Grillo.
Resta il fatto che mentre il M5S esulta e parla di “risultato storico” con le cifre che gli danno ragione, la classe politica italiana tutta intera dovrebbe farsi un enorme esame di coscienza, se mai ne è capace. Le cifre dell’astensione devono far riflettere quanto i risultati che stanno punendo la politica condotta fin’ora, fatta di annuncia e di renziane agitazioni. L’Italia non è il primo paese ad affrontare in questo modo le elezioni comunali. La Francia prima di lei ha conosciuto due turni massacranti alle regionali del dicembre scorso. Massacranti per il PS di Hollande.
Che Renzi prenda nota visti i risultati del PD!
Luisa Pace