Renzi, la Boschi, quelli del Partito della Nazione, quelli, per intenderci, del SI al referendum costituzionale di ottobre, sentendo aria di sconfitta, hanno perso la trebisonda.
La loro ignoranza è venuta fuori “al naturale”, arrogante ed intollerante.
Hanno sempre rifiutato un confronto vero, sulla “qualità, gli effetti, il funzionamento, la razionalità” delle riforme uscite dal gran cervello della Boschi, non hanno saputo e non sanno che dire altro che sono “la novità”.
Ha cominciato Renzi sparando quella che, nella sua megalomania, riteneva e ritiene sia una minaccia che dovrebbe far tremare tutti gli Italiani: “se vince il NO me ne vado”.
Quando si è accorto di aver detto qualcosa che stuzzicava il gusto di un sacco di gente, Renzi ed i suoi (e purtroppo pare che il più accorato ed esplicito a sostenerlo sia l’amico Cerasa, con “Il Foglio” e con il freno mal funzionante di un Ferrara anche lui in vena di “novità”) hanno cominciato a gridare che “quelli del NO” vogliono strumentalizzare il referendum per fare dispetto a lui, a Renzi, ed al Partito della Nazione, per levarseli di torno.
Non ha funzionato e non funziona. A ritenere Renzi insostituibile e sacrilego ogni atto politico contro la sua “monocrazia”, le sue chiacchiere e le sue pretese novità, c’è solo Renzi stesso ed il cerchio magico degli affari di famiglia più o meno etruschi.
Sono, allora, passati agli insulti.
Invece di rispondere alle meditate osservazioni di quarantotto costituzionalisti che hanno smontato la cosiddetta riforma della Boschi pezzo per pezzo, dimostrando l’effetto devastante di essa sul funzionamento dell’apparato costituzionale dello Stato, dopo l’inutile frenesia della “novità” fatta passare per bene assoluto, toccasana di tutte le magagne etc. etc., osano definire poco meno che come pazzi malfattori retrogradi, fascisti, e via dicendo quelli che osano dire NO e motivatamente, alle loro pericolose baggianate.
La Boschi (che nel Governo pare abbia assunto, accanto all’umoristico incarico per le riforme il ruolo che una volta si diceva avessero i ragazzini, che finivano per far trapelare ed evidenziare i “segreti di famiglia).
A Roma si diceva che i ragazzini, parlando e straparlando, erano gli “smerdacase”.
La Boschi, ministro delle renziane riforme, “smerdacase” del Governo e del Partito della Nazione, ha definito quelli del NO, con particolare ma non esclusivo riferimento alla minoranza (ma è solo una minoranza?) del P.D. come quelli di “Casa Pound”, noto gruppo di estrema destra più nazista che neofascista. Ha, poi, corretto il tiro, aggravando, anziché allentando, la gratuità dell’insulto.
Ma non è solo questione di parole sfuggite alla inadeguatezza psichica, oltre che giuridica (si fa per dire) di quella ragazza che, invece, farebbe bene a pensare a casa sua.
Renzi ha subito dopo affermato alla Direzione del P.D. che chi è contro di lui, le “sue” riforme costituzionali, di cui non ha saputo dire altro che ci daranno “la novità”, sono pezzi archeologici, rimasti ai tempi del codice di Hammurabi. Bravo! La sua cultura storica va ancora assai più indietro dell’epoca degli Etruschi!!!
Questo è il partito del SI.
Capisco il disagio di quella gente che si è trovata all’improvviso (non avendo voluto ragionare e tenere gli occhi aperti fino a quel momento) di fronte ad una reazione imprevista, perché convinti che tutti avrebbero “badato ai fatti loro”.
Renzi offende, da ignorante qual è, i Costituzionalisti del documento che smonta e ridicolizza le sue riforme. Ignora un gesto di impegno civile del mondo della scienza giuridica di cui da decenni non s’aveva di euguali nel nostro Paese.
Non sa dirci altro che è lui la “novità”.
Per questo si esibisce in maniche di camicia. Magari ha freddo: si tratta di brividi di paura.
Poi un giorno, per dimostrare che è “uno di casa”, si presenterà in mutande, come faceva il Comandante Lauro, leader monarchico di Napoli.
Cari Amici! Ci prendiamo assai volentieri gli insulti di Renzi e della Boschi.
Ci congratuliamo con gli altri cui sono diretti. Con tutti.
E’ segno che la spavalderia di questi ridicoli “innovatori” comincia a traballare.
E, dunque NO a queste devastazioni fatte passare per riforme che ci vogliono imporre perché Renzi “è il nuovo”, si fa fotografare in maniche di camicia ed è pure informato della storia antica.
Organizziamoci per il NO.
E diciamo a tutti di far altrettanto senza “prudenze” e “timori”.
Mauro Mellini