A seguito dei recenti casi di avvelenamento di cani verificatisi nelle campagne di Celle Enomondo e Revigliasco d’Asti nelle ultime settimane, il Comando Provinciale della Forestale di Asti ha attivato unitàcinofile addestrate alla ricerca di esche avvelenate.
L’attività è stata eseguita dal Comando Stazione Forestale di Asti e dal Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale ed ha coinvolto,oltre al servizio veterinario dell’ASL locale il personale dei Comandi Stazione di Borgo San Dalmazzo e di Omegna.
Icani Kira, Zac, Luna e Puma hanno perlustrato con i loro conduttori i boschi tartufigeni di varie località dei due comuni.
Le ricerche hanno consentito di rinvenire un riccio morto e sostanze alimentari che potrebbero contenere veleno. Tali reperti sono stati inviati all’Istituto Zooprofilattico di Torino per le analisi del caso. L’attività è finalizzata a bonificare per quanto possibile l’area, riducendo al minimo il rischio di avvelenamento di animali domestici e selvatici.
I cani addestrati, quando percepiscono l’odore di un veleno o di una carcassa di animale, si siedono segnalando in questo modo al conduttore il punto esatto di rinvenimento.
Il fenomeno della distribuzione nell’ambiente di esche avvelenate è purtroppo presente anche in altre partidel territorio provinciale e potrebbe essere più grave di quanto conosciuto. Gli episodi di avvelenamento, infatti, non vengono sempre segnalati,soprattutto quando a farne le spese sono gli animali selvatici, e non possono quindi essere approfonditi. È invece importante che gli Enti preposti e le Forze di Polizia siano prontamente informati su ogni caso. Ogni notizia può essere utile ai fini investigativi e per attivare le professionalità necessarie per la bonifica, evitando ulteriori avvelenamenti. Ogni “boccone” innesca una catena di morte che coinvolge molti animali selvatici e domestici, causando gravi sofferenze. È fondamentale che i cittadini collaborino con il Corpo Forestale,segnalando prontamente il rinvenimento di “bocconi” o carcasse sospetti,contattando gli uffici o il numero di emergenza ambientale 1515.
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