E’ una falsa vittoria quella del PP, il Partido Popular che pur essendo arrivato in testa un po’ ovunque sta perdendo il controllo della maggior parte delle città e delle regioni che controllava. Perderà anche 66 deputati il che porrà il partito di centrodestra in pessima posizione per poter formare una maggioranza. Nonostante abbia vinto in 11 regioni votanti su 13, dovrebbe perdere la maggior parte delle città che deteneva.
Altro grande perdente: il secondo partito del paese il PSOE, Partido Socialista Obrero Español. Mano nella mano, i due grandi partiti retrocedono di 13 punti rispetto alle elezioni del 2011.
Il vero vincitore è stato Podemos che ha preso Barcellona ed a Madrid va verso un’alleanza con il PSOE assieme all’altro movimento in crescita esponenziale, quello dei centristi anticorruzione di Ciudadanos.
Gran parte della Spagna sta festeggiando il ribaltone subito dal partito al potere che dovrebbe fare una gigantesca autocritica perché tra le accuse di corruzione ed il cappio dell’austerity imposto alla popolazione si è auto affondato con il peggior risultato ottenuto dal 1991.
Diversi paesi europei dovrebbero analizzare attentamente quanto sta succedendo in Spagna perché i cocktail di austerity, corruzione, bipartitismo stanno dando pessimi frutti, non ultimo il populismo che ha già preso piede in troppi paesi, Italia e Francia comprese.
Ora Podemos e Ciudadanos possono mirare alle legislative del novembre prossimo ma devono stare attenti a non cadere nelle trappole delle negoziazioni e dei compromessi che potrebbero assimilarli, agli occhi della popolazione, ai partiti classici che governano da quarant’anni.
Luisa Pace