Malvagio, disonesto, cattivo, perfido, crudele, diabolico, bieco… Catilina fu mostro di malvagità, soprattutto nelle perfide versioni di latino quando dovevamo piegarci all’imposto esercizio. Con la “congiura di Catilina” mi è rimasto impresso il nome del fu Senatore del romano impero. Di uomini malvagi al governo parlava Platone… Malvagio, cattivo… in latino Maleficus che fa ancora più paura. “I consigli dei malvagi sono pieni di insidie” con storie di capre ed erba su una rupe riaffiorano nella mia memoria.
Cosa mi spinge a cotanta latinista rimembranza? Un titolo! Sì! E’ ad un titolo di giornale che devo il risveglio di tali ricordi sommersi dal tempo: “In carcere quindici presunti malvagi”. Grazie all’esimio collega che così ha definito quindici presunti criminali ho riesumato il concetto di malvagità nei biechi assassinii perpetrati al giorno d’oggi con la medesima infamia. Mi sorge un dubbio: la malvagità è un crimine punibile per legge? Cosa starà scrivendo la Procura di Palermo negli atti che si riferiscono ai quindici arrestati? Presunti assassini, omicidi o malvagi?
Malvagio è colui che si fa beffe dell’altrui stile o chi ci propina irresistibili titoli che da colti diventano faceti?
Qui scit?
Luisa Pace