Un servizio certamente conosciuto dalla maggior parte dei clienti di aziende di telefonia mobile che utilizzano una tariffa ricaricabile. A chi non è capitato di dover fare una telefonata e accorgersi di avere poco credito? Nessuna paura, se sei un cliente TIM o Vodafone puoi chiedere al tuo gestore una “SOS RICARICA “ che ti permetterà subito di ricevere fino a 3 euro di credito telefonico che ti verrà addebitato alla prossima ricarica. Costo del “servizio”, pari al 50% dell’importo ricaricato.
Eppure, leggendo bene sui siti dei due gestori di telefonia mobile, il cosiddetto “servizio”, come viene indicato, altro non è che un’anticipazione, dunque un prestito, ad un tasso d’interesse notevole.
Dal sito della TIM:
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2€ di credito – SOS RICARICA
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3€ di credito – MAXXI SOS RICARICA
Potrai utilizzare subito i 2€ o i 3€ per parlare e inviare messaggi. Alla prima ricarica che effettuerai, l’importo anticipato da TIM verrà scalato dal tuo credito telefonico: se hai richiesto SOS RICARICA verrà scalato l’importo di 3 euro, che include il costo del servizio SOS Ricarica – se hai richiesto MAXXI SOS RICARICA verrà scalato l’importo di 4,50 euro, che include il costo del servizio MAXXI SOS RICARICA.
4,50 euro, per un prestito iniziale di 3,00 euro. 1,50 euro di “servizio”, pari al 50% della somma anticipata.
Non diverso il servizio offerto dalla Vodafone:
Con questo servizio riceverai subito 3 euro di credito telefonico. Il credito anticipato da Vodafone e il costo del servizio pari a 1,50 euro saranno scalati dal tuo credito disponibile alla prima ricarica utile.
Di norma, il cliente che ha usufruito del servizio SOS, provvede ad effettuare una nuova ricarica nel giro di poche ore o di qualche giorno al massimo. Del resto, 2 o 3 euro di credito telefonico, non durano certo a lungo. Se è pur vero che gli importi sono irrisori, altrettanto vero è che il cliente si trova a pagare importi maggiorati del 50% rispetto l’anticipo iniziale ricevuto dalle aziende di telefonia. È legittimo chiedere il pagamento di un importo maggiorato del 50%?
Anche a volerlo considerare una prestazione di servizio, rifacendosi ad alcune sentenze emesse in danno di istituti di credito, sembrerebbe di no. La materia è ancora oggetto di dibattito. I giudici infatti hanno più volte considerato il fatto che interessi passivi, sommati a spese, che superavano i limiti previsti dalla legge, andavano considerati come interessi usurari, non facendo differenza alcuna tra tasso d’interesse e addebito delle spese.
Anche a voler considerare il costo del servizio offerto, che grava il credito iniziale concesso nella misura del 50%, dovremmo chiederci quale sia il costo reale di un servizio totalmente meccanizzato.
Secondo parte della dottrina e della giurisprudenza, al fine di individuare elementi di usurarietà andrebbe valutato non il momento di perfezionamento del negozio, bensì quello del pagamento degli interessi. Appare evidente come se l’ammontare dell’importo da pagare sia dovuto non a costi di servizio bensì ad una forma d’interesse passivo a carico del cliente, questo dovrebbe essere valutato in virtù delle leggi attuali in materia di usura. Del resto, non è difficile una prima valutazione che ci porta a considerare come l’addebito finale non sia frutto di costi del servizio, bensì di tasso d’interesse. Se il cliente paga 1,00 euro per ottenere un anticipo di credito pari a 2,00 euro, dovremmo ipotizzare che usufruendo del medesimo servizio per un importo di credito pari a 3,00, questi abbia lo stesso costo. Così non è. Infatti, per 3,00 euro di anticipazione il cliente si troverà a dover pagare 1,50 euro in più sull’importo che gli verrà addebitato. A riprova di quanto esposto, il piano tariffario della Wind che, non prevedendo questo servizio, offre ai suoi clienti un servizio di SMS ricarica. Cioè se qualcuno dei tuoi amici o parenti ha Wind e vuole ricaricarti il telefono di 2€ o 4€ lo può fare scalandolo dal proprio credito, pagando 50 centesimi per operazione. Appare evidente come 1,50 centesimi di addebito per l’erogazione di un credito di 3,00 euro, non possano essere considerati come costi di un servizio che non comporta certamente spese di gran lunga così superiori a quelle considerate dalla Wind per l’offerta di un servizio il cui costo è legato alla singola operazione a prescindere dall’ammontare dell’importo.
Qualora l’importo addebitato ai propri clienti da alcune aziende di telefonia mobile, dovesse essere considerato come non dovuto a costi attivi di servizio erogato bensì a tasso d’interesse passivo, sarebbe necessaria un’altra valutazione. Non possono essere infatti considerati alla stessa stregua pagamenti effettuati dopo poche ore dall’erogazione del credito e quelli, assai improbabili, effettuati 10 o 11 mesi dopo. Nonostante, anche in quest’ultimo caso, il tasso d’interesse applicato potrebbe risultare ben più alto di quello previsto dalle norme vigenti.
Si potrebbe anche replicare sostenendo la tesi che nessuno impone di utilizzare il servizio offerto. La stessa tesi potrebbe dunque essere allargata a enti di credito bancari, che, è bene precisare, hanno già subito condanne per questa ragione? E perchè non allargarla anche a chi presta denaro ad usura, visto che nessuno impone a chicchessia di chiederlo?
Gjm
Voglio un sos ricarica
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