Siamo 7 giovani siriani sopravvissuti al naufragio dell’11 ottobre 2013 nella zona Sar di Malta.
Il Dr. Mohanad Jammo di Aleppo, con noi sull’imbarcazione, alle 11 del mattino lanciò con un telefono satellitare il primo SOS alle autorità italiane, ma i soccorsi non arrivarono.
Sappiamo che dopo il naufragio sono stati recuperati circa 30 cadaveri, ma sulla nostra imbarcazione eravamo più di 450 persone, tra cui tantissimi bambini, e i sopravvissuti sono solo 200.
Dopo il naufragio alcuni sono stati portati a Malta, altri in Sicilia, altri ancora a Lampedusa, e per giorni non abbiamo saputo chi di noi fosse sopravvissuto e chi no.
Ognuno di noi su quell’imbarcazione aveva dei parenti. Ora chiediamo all’Unione Europea di fare il possibile per recuperare le altre salme per consentire a noi tutti di riconoscerli.
E chiediamo anche che per tutti noi che fuggiamo da una guerra terribile sia possibile raggiungere i paesi europei in cui abbiamo i nostri parenti senza essere fermati alle frontiere solo perché siamo passati per l’Italia.
Il Dr. Mohanad Jammo di Aleppo, con noi sull’imbarcazione, alle 11 del mattino lanciò con un telefono satellitare il primo SOS alle autorità italiane, ma i soccorsi non arrivarono.
Sappiamo che dopo il naufragio sono stati recuperati circa 30 cadaveri, ma sulla nostra imbarcazione eravamo più di 450 persone, tra cui tantissimi bambini, e i sopravvissuti sono solo 200.
Dopo il naufragio alcuni sono stati portati a Malta, altri in Sicilia, altri ancora a Lampedusa, e per giorni non abbiamo saputo chi di noi fosse sopravvissuto e chi no.
Ognuno di noi su quell’imbarcazione aveva dei parenti. Ora chiediamo all’Unione Europea di fare il possibile per recuperare le altre salme per consentire a noi tutti di riconoscerli.
E chiediamo anche che per tutti noi che fuggiamo da una guerra terribile sia possibile raggiungere i paesi europei in cui abbiamo i nostri parenti senza essere fermati alle frontiere solo perché siamo passati per l’Italia.
L’appello è stato raccolto da Shadi Siria e Federica Sossi.
Montaggio video di Raffaella Cosentino.