29 Marzo 2024
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3 thoughts on “La vergogna dei morti

  1. Caro Morici

    Ti seguo da sempre e ti ritengo uno dei migliori giornalisti italiani, proprio per la grandissima stima che ho nei Tuoi confronti questa volta, per la prima volta “dissento” dalle tue affermazioni.
    Ho letto non solo l’articolo di Gatti ma anche tutti quelli che si susseguono in queste ore sulla vicenda.
    Penso che bisogna sempre distinguere meriti e responsabilità e soprattutto mantenere separati i sentimenti e le emozioni dalle funzioni legate allo Stato. (mi rendo conto che è difficile).
    Andiamo Per ordine:
    La commemorazione.
    a-Chiamare Alfano “assassino” durante la commemorazione delle vittime della tragedia di lampedusa è stata una cosa indegna, non solo Alfano ma nessun italiano è moralmente responsabile della morte di un solo profugo.
    b-Anche la questione degli Eritrei (sicuramente non gradevole) è ineccepibile se parliamo di Stato…un ambasciatore accreditato chiede di partecipare e gli dici di no…….
    c- l’unico modo per onorare le vittime qualunque fosse il tipo di commemorazione scelta doveva essere silenzioso e rispettoso, il ricordo è un momento di raccoglimento e preghiera. In seguito ognuno poteva trovare il modo ed i tempi per esprimere il proprio dissenso.

    Il centro d’accoglienza.
    Il centro è un posto indegno dove la gente è stata trattata in modo inumano. Verissimo!! Ve ne sono decine di prove, di chi è la responsabilità? Risposta ovvia e semplice. di chi lo gestisce e di chi controlla la gestione quindi di privati e dello Stato, più precisamente della ditta che ha vinto la gara di appalto e della prefettura di Agrigento (non vengono dalla luna….) Si chieda un’inchiesta immediata , in tre giorni si faccia luce, si rendano pubblici i risultati e poi si adottino gli eventuali e relativi provvedimenti.
    Caro Morici nessuno mette in dubbio che sono stati commessi errori terribili ma proprio per questo e perché ha sbagliare è stata l’organizzazione del nostro Stato non è possibile che adesso ci sia chi cerca di sfruttare politicamente quanto accaduto tirandosi fuori dalle responsabilità.
    Ti faccio alcuni esempi.
    1-Non trovi quanto meno inopportuno che quando centinaia di cadaveri erano ancora in fondo al mare c’era gia chi chiedeva a viva voce che a Lampedusa o al suo Sindaco fosse dato il premio nobel. Il nobel per cosa? Per quello che è stato, nel bene e nel male, il primo soccorso davanti ad una catastrofe? Ma in qualsiasi altro posto d’Italia si sarebbero comportati diversamente? La gente non si sarebbe mobilitata, non avrebbe diviso pane e strutture……è già successo tante volte senza che nessuno abbia mai chiesto riconoscimenti di sorta.
    2- Ritieni corretto il comportamento del Sindaco di Lampedusa e di quello d’Agrigento che non partecipano alla commemorazione come se fossero sindaci di repubbliche indipendenti e non rappresentanti essi stessi della Stato. Loro alla commemorazione dovevano andare in ogni caso! I ministri rappresentano tutti i cittadini italiani ed è a loro che si deve rispetto. Se non ti riconosci nello stato e nelle sue espressioni formali dimettiti da sindaco!! Si devono vergognare altro che chiacchiere lacrime televisive e prossima fulgida carriera politica.

  2. Gent.mo Antonio,
    ti ringrazio per l’attenzione con la quale segui il giornale e per la stima che mi hai, anche se eccessiva.
    Dissentire è sintomo di capacità di critica e apertura al confronto. Ben venga dunque il dissenso…
    Passo a rispondere punto per punto all’interessate commento:

    La commemorazione.

    a-Chiamare Alfano “assassino” durante la commemorazione delle vittime della tragedia di Lampedusa, andava forse evitato vista la circostanza e la mancanza di una responsabilità diretta del Ministro al quale potrebbe essere imputata soltanto la scelta infelice di difendere una legge inutile che andrebbe certamente modificata. Riguardo le responsabilità, e non solo italiane, della morte di profughi, questa volta sono io che mi permetto di dissentire visto che spesso si fugge da paesi in guerra o mal governati che sono tali grazie ai tanti interessi economici di nazioni terze (compreso la nostra). Questo senza entrare nel merito di responsabilità più dirette, come nel caso dell’accordo con Gheddafi, quando il rais, da noi profumatamente pagato, abbandonava nel deserto libico i migranti respinti condannandoli a morte certa. Non ne abbiamo ucciso materialmente neppure uno… ci siamo limitati soltanto a commissionare i delitti…

    b-Riguardo la presenza di diplomatici eritrei va detto che funzionari eritrei erano presenti anche a Lampedusa con il preciso scopo di identificare i superstiti e non certo per far aver loro un’onorificenza da parte di un governo dittatoriale, qual è quello eritreo. Non era possibile che ad un ambasciatore accreditato venisse impedita la partecipazione alla cerimonia commemorativa? E’ vero! Anche qui però ritengo ci sia una responsabilità di chi ci governa. Considerata la dimensione del dramma che vive il popolo eritreo, abbiamo mai pensato di mettere fine ai nostri rapporti politici ed eventualmente economici con una delle peggiori dittature al mondo?

    c- Condivido l’opinione sul fatto che l’unico modo per onorare le vittime qualunque fosse il tipo di commemorazione scelta doveva essere silenzioso e rispettoso, il ricordo è un momento di raccoglimento e preghiera. Forse sarebbe stato sufficiente evitare la farsa di quello che è stato indicato come un funerale senza feretri nè familiari. Un “funerale” organizzato solo dopo il dissenso manifestato da parte di chi aveva ascoltato vane promesse, salvo poi dimenticare le parole pronunciate. Sull’argomento “funerale” tornerò presto con un articolo e immagini inedite che dovranno far riflettere sulla speculazione politica fatta sulla pelle di 336 morti…

    Il centro d’accoglienza.

    L’articolo di Gatti e le nostre immagini mi sembrano una denuncia chiara ed inequivocabile sulle condizioni di vita dei migranti nel centro. E’ necessario che venga avviata un’indagine e sarebbe opportuno l’intervento di organismi internazionali al fine di appurare eventuali illeciti o la mancata applicazione di norme umanitarie. Alfano, viste le condizioni nelle quali versano i migranti “ospitati” nel centro, poteva risparmiarsi l’affermazione sulla “degna accoglienza” riservata ai superstiti del naufragio…
    In merito agi errori commessi, ritengo anch’io che nessuno abbia il diritto di tirarsi fuori dalle proprie responsabilità facendo lo scarica barile…

    Premio Nobel.

    L’ennesima boutade sulla quale credo non valga la pena di spendere una sola parola…
    Con cordialità e stima
    Gin J.

  3. Grazie per la cortese risposta in effetti sui primi due punti c’è da riflettere.

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