Che il sistema scolastico italiano faccia acqua da tutti i lati non è più una novità. Soldi che si perdono in mille meandri, studenti che – senza prospettive occupazionali – studiano poco, nessuna prospettiva di miglioramento del sistema sociale.
Secondo i dati dell’OCSE il 23 per cento dei giovani non studia, non ha un occupazione, non ha neppure speranze. Se una volta chi riusciva a conseguire una laurea aveva la quasi certezza di trovare lavoro, oggi anche questa certezza è venuta meno, visto l’occupazione per i laureati è scesa dal 82 al 78,3 per cento.
Ma i problemi iniziano già prima di terminare il corso di studi. Iniziano già al momento dell’iscrizione all’università.
Annullati i test di ammissione ai corsi di laurea
In alcune facoltà italiane sono stati annullati i test di ammissione ai corsi di laurea a seguito di “anomalie” nei quesiti di prova di ammissione.
Dopo aver indicato una precedente data per le prove di ammissione ai corsi ad accesso programmati per l’a.a.2014-2015, dopo averne fissata una successiva, la vera sorpresa è stata quella dell’annullamento delle prove svolte.
Un vero disastro che come sempre non avrà un responsabile che ripaghi del danno causato lo Stato per le spese sostenute e, principalmente, gli studenti e le loro famiglie.
Quanti genitori pur di mandare i figli all’università hanno dovuto far fronte a spese di trasferta risultate poi inutili?
Prendiamo per esempio una famiglia meridionale monoreddito che per far iscrivere un figlio in una facoltà del nord ha ben pensato di prenotare a condizioni vantaggiose l viaggio del giovane per la prima data indicata per gli esami.
Esame rinviato, prenotazione persa. Fin qui, si può anche sostenere la tesi che avrebbero dovuto aspettare la conferma della data degli esami. Proviamo ad andare avanti. La stessa famiglia la volta successiva attende la conferma della data. Affronta tutte le spese per il figlio che, questa volta, riesce finalmente a svolgere l’agognato esame.
Sorpresa: la presenza di un’anomalia nei quesiti della prova di ammissione, “ciascuno dei 60 quesiti proponeva 4 opzioni di risposta, anziché le 5 previste dal bando”.
Una laconica comunicazione da parte dell’Ateneo, informa il “Gentile candidata/o” di un errore materiale, compiuto dalla società incaricata della predisposizione del test, e che dopo aver disposto la sospensione delle operazioni di correzione delle prove e di identificazione dei candidati, d’intesa con la Commissione, è stato deciso l’annullamento della prova stessa.
“Formale comunicazione di annullamento della prova è stata trasmessa al Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, unitamente alla richiesta di stabilire una nuova data per lo svolgimento del test di ammissione, che verrà tempestivamente resa nota sul sito web di Ateneo e comunicata con mail a tutti i candidati che si sono iscritti al concorso. Si specifica che, in previsione della nuova data della prova, non è necessario effettuare alcuna ulteriore operazione (quale ad esempio rinnovo iscrizione telematica o pagamento contributo), ma occorrerà solamente presentarsi il giorno che sarà indicato con il solo documento d’identità personale. Saranno ammessi a partecipare alla prova tutti i candidati regolarmente iscritti al concorso secondo le modalità e i termini indicati nel relativo bando, inclusi coloro che non fossero presenti in occasione dello svolgimento della prova successivamente annullata.”
E tutti i soldi spesi per il trasferimento del candidato, chi li pagherà? Ancora una volta si colpiscono le classi più disagiate, chi è più lontano dalla città dove ha sede l’ateneo, chi ha minori risorse economiche.
Se questo è quel che accade a chi fa la malaugurata scelta di vivere in un paese come l’Italia e proseguire negli studi per conseguire una laurea, quello che succede in alcune scuole superiori della Sicilia, ha veramente del grottesco e merita certamente maggiori approfondimenti.
Agrigento – Fantasmi in classe
Chi ha detto che gli studenti del sud sono meno volenterosi di quelli del nord? E gli insegnanti?
Accade all’Istituto Politi di Agrigento.
13 ottobre 2012. Luigi – il nome è inventato, ma i fatti che andiamo a narrare sono realmente accaduti – alunno dell’Istituto Politi, quel giorno, stando ai registri, è assente. Nonostante ciò riesce a prendersi un “impreparato” da parte dell’insegnante. La spiegazione più logica è quella di un errore commesso all’atto di segnare il voto. Un errore nella colonnina che indica il giorno.
23 ottobre 2012. A questa data, si assiste ad un evento unico nel suo genere. Un’insegnante che sta godendo del suo giorno di riposo, interroga l’alunno Luigi. Questo è quanto risulta dal registro. Un altro errore? Può darsi…
12 novembre 2012. Luigi è presente in classe. Quel giorno svolge anche un compito in classe. Peccato che il voto al compito venga dato dall’insegnante in data 11 novembre, ovvero il giorno prima che il compito venga svolto. Che l’insegnante avesse la sfera di cristallo è già il giorno precedente sapesse il voto che avrebbe meritato l’alunno?
2 dicembre 2012. Luigi viene nuovamente interrogato. Ed è a questa data che avviene quanto di più grottesco possa accadere. Il 2 dicembre 2012 è domenica. In teoria, né gli alunni, né gli insegnanti, quel giorno si sono recati a scuola. Che in assenza di alunni e insegnanti veri, un gruppo di fantasmi si sia a loro sostituito e abbia dato luogo ad una normale giornata di lezioni in classe con tanto di voto? O che si tratti della dimostrazione di come alunni ed insegnanti di questa cittadina del sud sono così volenterosi da sacrificare le giornate festive pur di fare lezione?
Ai posteri l’ardua sentenza…
3 maggio 2013. L’alunno Luigi, ancora una volta, riesce a farsi interrogare (e prendere un pessimo voto, come le volte precedenti), nonostante dai registri risulti assente.
Così come il 6 giugno 2013, quando Luigi è assente per tutti i docenti che quel giorno tengono lezione, tranne per chi ancora una volta lo interroga per segnare sul registro un bel 3…
Ma se preparazione e attenzione di taluni insegnanti è quella che si evince dalla compilazione dei registri, cosa possiamo aspettarci da ragazzi che da costoro hanno tanto appreso? O forse le cose non stanno così e queste “anomalie” qualcuno vorrà venircele a spiegare?
Per intanto, prendiamo atto che in quell’istituto orde di fantasmi si avvicendano ad alunni e insegnanti volenterosi che si recano a scuola anche la domenica…
Gian J. Morici