Vito Rizzuto, il 66enne padrino di Montreal, lasciato il carcere americano dove dovrà ancora trascorrere qualche giorno, potrebbe decidere di recarsi nell’Ontario. Una scelta apparentemente suicida, visto che proprio nell’Ontario risiedono i nemici storici della ‘Sesta Famiglia’ capeggiata dai Rizzuto.
La recente guerra di mafia che ha visto decimato il clan dei Rizzuto, finalizzata al controllo del porto di Montreal, base importante per i grandi traffici di droga, avrà presto fine?
Le ipotesi più accreditate dagli inquirenti sarebbero un possibile rientro a Montreal del padrino o un il tentativo da parte dello stesso di trovare rifugio temporaneo in Venezuela, come aveva già fatto il padre nel corso della guerra di mafia degli anni ’70, in attesa di riorganizzarsi e di riprendere il controllo di Montreal.
Ad alimentare dubbi sulla prima ipotesi, la scelta di mettere in vendita per un milione e mezzo di dollari la villa di proprietà dei Rizzuto. Ad avvalorare la seconda possibilità, il rischio di dover rispondere dei reati per i quali è già stato condannato in Italia, visto che in Venezuela sarebbe molto più facile per il padrino sfuggire alle maglie della giustizia.
Eppure, si fanno sempre più insistenti le voci che vorrebbero Vito Rizzuto in Ontario, dove già sul finire degli anni ’90 aveva interessi immobiliari e nelle attività di smaltimento dei rifiuti.
Base delle visite del boss in Ontario negli anni passati, alcuni alberghi nella zona di Vaughan, dove non disdegnava di frequentare il campo da golf.
E proprio a Vaughan, agli inizi del 2011, si è tenuto un 50° anniversario di matrimonio al quale hanno partecipato esponenti di primo piano della ‘Ndrangheta e di Cosa Nostra. Considerato il fatto che ci si trovava nel pieno del conflitto per il controllo di Montreal, appare poco chiaro come le due organizzazioni criminali, apparentemente rivali, si siano pacificamente incontrate in un territorio che proprio neutrale non era.
Due le possibili chiavi di lettura. La prima, quella che possa trattarsi di un accordotra le ‘ndrine e le famiglie siciliane per far fuori la Sesta Famiglia e controllare insieme Montreal, la seconda che contemplerebbe una pax mafiosa tra le due opposte fazioni, nella quale rientrerebbe lo stesso Rizzuto.
Che ci sia comunque un collegamento tra le ‘ndrine calabresi e le famiglie siciliane, appare evidente fin da quando i sospetti sull’attacco alla ‘Sesta Famiglia’ caddero su Salvatore Montagna, nativo di Montreal, originario siciliano e salito alla ribalta della mafia di New York.
Montagna, dopo essere stato deportato in Canada, pare avesse ottenuto la benedizione dei padrini calabresi affinchè venisse annientato il clan dei Rizzuto. Un’operazione che, come avevamo già scritto, difficilmente sarebbe potuta avvenire senza quantomeno la neutralità delle cinque famiglie newyorkesi.
I Rizzuto avevano ottenuto il controllo di Montreal dopo una sanguinosa guerra contro la ‘ndrangheta, che dopo l’arresto del padrino siciliano nel 2004, grazie anche a Montagna, mise sotto scacco il clan dei Rizzuto.
Ma Montagna, alla fine del 2011, venne ucciso. Una data successiva agli incontri a Vaughan, che lascia pensare. Potrebbe Vito Rizzuto chiedere la testa di quanti gli uccisero i familiari e nel contempo allearsi su quelli che furono i mandanti?
Una bella domanda, alla quale sarà il tempo a dare la risposta. Comunque vadano le cose, quello che sembra essere certo, il fatto che Rizzuto pare non voglia sgombrare il campo. Montreal, Venezuela o Ontario, se non c’è in atto una tregua finalizzata al controllo del porto di Montreal da parte delle ‘ndrine e della mafia siciliana, rappresenteranno solo la base di una nuova offensiva.
Secondo i meglio informati, il necrologio di Vito Rizzuto, non sarebbe ancora stato scritto…
Gian J. Morici